Biagio, terza notte al freddo | Un piccolo miracolo a Palermo - Live Sicilia

Biagio, terza notte al freddo | Un piccolo miracolo a Palermo

Adesso il missionario laico non è più solo. Ma non smetterà la sua protesta.

PALERMO- Biagio Conte si appresta a passare la terza notte sotto le stelle, tra i portici delle Poste di via Roma. Tossisce ancora, ma ha Ciccio, il medico della Missione accanto a sé. E uno sguardo rischiarato, perché un piccolo miracolo sta, forse, accadendo a Palermo.

Una folla lo sostiene, adesso. Non sono tantissimi: molti di più della solitudine e dell’abbandono dei giorni scorsi. Ci sono uomini, donne, anziani, ragazzi e i volontari di ‘Speranza e Carità’. Ci sono i palermitani che hanno letto di Fratel Biagio, della sua protesta per attirare l’attenzione di una città indolente.

C’è stato un tam tam sui social, un’eco benefica che si sta trasmettendo. Un volontario commenta: “Palermo si è ammuccata la morte di tre fratelli barboni all’aperto, ora, magari, si sveglia un po’”. Ed è vero, a parte la brutalità del’espressione. Tre corpi riversi sul selciato e lo sguardo di tutti che si volta dall’altra parte, come se morire di stenti o di chissà cosa, all’addiaccio, fosse un effetto collaterale sopportabile. Per chi vive al riparo.

C’è Pino che dice: “Dobbiamo convincerlo a tornare alla Missione, non può stare qui”. C’è Fausto che arriva, trafelato, con il casco da moto in mano, per sapere come sta ‘Fratello Biagio’. C’è Giuseppe che gli ha chiesto: “Insomma, tu cosa vuoi?”. C’è una signora che ripete: “Biagio, non devi stare qui, ti ammalerai seriamente”. E lui risponde col sorriso e con fermezza. Non andrà via. Resterà alle Poste. La tosse è cavernosa. Ma gli occhi hanno deposto la cupezza delle ore trascorse. Ed era questa la ragione della vera paura, più che le incerte condizioni fisiche: gli occhi azzurri di Biagio appannati da un velo.

Accanto al missionario, Joseph, il ragazzo di colore che non l’ha mai lasciato solo. Ciccio, il dottore, che ha consacrato la sua perizia medica al disagio. C’è una ragazza con un bambino in grembo. C’è Carmela, una delle clochard più note della Missione femminile. Ciccio racconta: “Dormiva a piazza Bologni. Poi è venuta da noi e non se n’è andata più. Era un po’ scorbutica, prima di essere accolta. Adesso è integrata, premurosa, cuce per le sorelle. Cucina…”.

Voleva un segno, Biagio Conte. L’ha ottenuto. La città ha, in parte, risposto al suo grido. Eppure, a lui non basta e continuerà la protesta, nonostante la tosse. La terza notte da clochard. Qualcuno sussurra: “E’ triste pensare che con un altro al posto suo non sarebbe venuto nessuno”. Vero. Ma adesso Palermo è qui.


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