Sgarbi invita Mori e De Donno | All'Ars un docufilm sul generale - Live Sicilia

Sgarbi invita Mori e De Donno | All’Ars un docufilm sul generale

Evento in collaborazione col presidente dell'Ars Micciché. Polemica tra l'assessore e Cancelleri.

Nella sala intitolata a Mattarella
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PALERMO – Mercoledì 17 gennaio, alle 11,00, su iniziativa di Vittorio Sgarbi, assessore regionale dei beni culturali della Regione Siciliana, e in collaborazione con il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, nella Sala Mattarella di Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana, sarà proiettato il “docufilm” dal titolo «Generale Mori – Un’Italia a testa alta» di Ambrogio Crespi. La proiezione sarà preceduta da un incontro al quale, oltre a Sgarbi e Miccichè, saranno presenti il Generale Mario Mori e il Colonnello Giuseppe De Donno.

*Aggiornamento ore 15.34
“Ci eravamo lamentati per l’immobilismo del governo, dobbiamo ricrederci. Forse è meglio, molto meglio quando l’esecutivo dorme. Quando entra in azione sa solo fare danni e coprirsi di ridicolo. Qui è andato oltre: ha gettato discredito sulle istituzioni”. Il M5S all’Ars critica aspramente l’invito rivolto al generale Mori e al colonnello De Donno da Sgarbi. “È un’azione – afferma Giancarlo Cancelleri – che scredita il Parlamento e, di conseguenza, la Sicilia, considerato che Mori e De Donno sono imputati nel processo trattativa, un processo importante per la Sicilia e l’Italia. Qui siamo all’assoluzione preventiva. Alle uscite estemporanee e nettamente sopra le righe di Sgarbi e Micciché potremmo anche essere abituati. Vorremmo sapere, però, che ne pensa Musumeci, che ancora una volta si fa notare per il suo imbarazzantissimo silenzio. Perché così Sgarbi e Micciché sono il gatto e la volpe e Musumeci il pinocchio che si fa abbindolare. Al Crocetta del centrodestra, che giorno dopo giorno si sta dimostrando sempre più un fantoccio nelle mani dei partiti – prosegue Cancelleri – vorremmo ricordare che fino a qualche mese fa è stato presidente della commissione antimafia. Non può far passare sotto silenzio la vicenda. Se non riesce a far fare retromarcia al duo Sgarbi-Micciché, ne prenda almeno le dovute distanze”.

Sgarbi replica: “Siamo di fronte ad un caso cosiddetto scolastico di ‘analfabetismo funzionale’: non esiste nel nostro ordinamento giuridico l”assoluzione preventiva’, ma, al contrario, la ‘presunzione d’innocenza’, scolpita nella nostra carta costituzionale. Un elementare principio di civiltà giuridica sconosciuto all’ignaro geometra. La sola ‘vergogna’, pertanto, è che il generale dell’Arma dei Carabinieri Mario Mori, eroe, e più volte assolto, sia considerato colpevole perché imputato per ragioni politiche – aggiunge Sgarbi -. L’inchiesta di Palermo è illegittima Mori e Di Donno sono uomini di Stato. E, colpo di scena, il documentario di Ambrogio Crespi su Mori è stato già presentato alla Camera dei Deputati. A testa bassa devono andare i 5 stelle, gli stessi incriminati per le firme false”.

Anche Giuseppe Lupo, presidente del gruppo Pd all’Ars, è intervenuto a proposito delle polemiche legate alla proiezione del docufilm sul generale Mori: “È inopportuno autorizzare l’utilizzo di spazi di elevata rilevanza istituzionale di Palazzo dei Normanni, e fra questi vi è certamente la sala Mattarella, per iniziative che generano polemiche e che nulla hanno a che vedere con l’attività dell’Assemblea regionale siciliana, peraltro in un giorno di piena attività parlamentare sia per le commissioni che per l’aula. Fino ad ora è stato questo l’orientamento per lo svolgimento di iniziative aperte al pubblico all’interno del Parlamento regionale, sarebbe opportuno che rimanesse tale anche nel corso di questa legislatura, a maggior ragione in prossimità delle elezioni politiche”.


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