Sammartino conquista il Pd |E' rivolta: Raia si ritira - Live Sicilia

Sammartino conquista il Pd |E’ rivolta: Raia si ritira

L'ex deputata regionale ritira la propria disponibilità. Jacopo Torrisi annuncia di non voler rinnovare la tessera. Tra i democratici scoppia il caos.

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CATANIA – Amarezza. E Tanta delusione. La scelta delle candidature nazionali in casa Pd, dopo una lunga notte di fuoco romana, lascia scontenti molti, tra cui esponenti democratici della prima ora pronti, dopo mesi di sofferenza, a dire addio al percorso intrapreso dieci anni fa e stracciare la tessera di un partito che non riesce a superare la crisi. Concetta Raia, ad esempio, che affida a un lungo post su Facebook, carico di disillusione la delusione per le candidature “a tavolino” e la decisione di non offrire la propria per le politiche, un preludio a un possibile – se non probabile – abbandono del partito, ormai irriconoscibile, “colonizzato da forze esterne alla nostra storia – scrive -da una cultura politica arrogante nella quale il rispetto per le minoranze non esiste.

“Negli ultimi anni  – prosegue  l’ex deputata regionale – è iniziato un percorso di graduale trasformazione. Contro questo stravolgimento, contro questa marcia verso una deriva centrista che strizza l’occhio alle destre mi sono scontrata, anche duramente. Questo scontro, questa resistenza – prosegue – ha avuto un esito infausto che viene fuori dalle liste elettorali predisposte a tavolino questa notte a Roma”. Che hanno premiato l’area Sammartino del partito che già, alle ultime elezioni regionali, aveva mostrato i muscoli, attestandosi come quella predominante tra i democratici. O quanto meno trainante, almeno alle prossime Politiche. Una scelta, del partito centrale, che avrebbe mortificato chi, negli anni, ha portato avanti istanze e rappresentato attivamente comunità.

“Dopo il 4 marzo – continia la Raia – la rappresentanza parlamentare del PD sarà profondamente mutata. Sono stati mortificati nel profondo tutti gli esponenti di una classe dirigente catanese e siciliana che, con tutti i propri limiti, ha mantenuto per anni i circoli aperti e protagonisti esprimendo un modo di fare politica molto diverso da quello del partito democratico attuale. Io sono Tra questi. Il Pd ha cambiato pelle – aggiunge – questo partito non a più oggi un’anima di sinistra (o di centro sinistra che dir si voglia), che guardi alle istanze sociali, ai giovani, alle imprese, ai territori. Per tutte queste ragioni ho deciso di ritirare la mia disponibilità alla candidatura”.

Anche il vicesegretario del partito etneo, Jacopo Torrisi, non risparmia parole al vetriolo verso il proprio partito, annunciando anche lui la possibilità di un abbandono. “E fu così che il Pd nazionale – scrive anche lui su Facebook – ha definitivamente estromesso ogni esponente della sinistra dalle sue liste in Sicilia. Nessuno. Nessun uomo o donna di sinistra messo in posizione utile. Mortificati anche parlamentari uscenti. Peccato”. Torrisi ironizza sulla candidatura del Presidente del Consiglio a Catania, “conosciutissimo esponente etneo che da una vita porta avanti le istanze di questo territorio”, commenta -“tutto questo nel solito, assordante, silenzio di un partito etneo che da due anni pieni é in stato di coma farmacologico. In questo pietoso stato di cose non avrebbe alcun senso rinnovare la mia tessera”.

Pronta a far sentire la propria voce anche l’area vicina a Dario Franceschini e al deputato regionale Anthony Barbagallo, i cui esponenti sono stati di fatto fatti fuori dai posti utili. Sembra soddisfatto, invece, il sindaco Bianco a cui si dovrebbe la scelta della candidatura di Paolo Gentiloni e il nome a seguire, quello di Francesca Raciti, presidente del Consiglio comunale che, però, non solo da tempo si è avvicinata a Luca Sammartino e alla sua area, ma sembrerebbe dover ringraziare più Davide Faraone, che il primo cittadino, per la candidatura. Sulla quale, qualcuno sembra intenzionato a fare ricorso alla commissione di garanzia, per via del mancato versamento delle quote al partito.

 


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