Santapaola, pizzo e droga |Chiesti oltre tre secoli di carcere - Live Sicilia

Santapaola, pizzo e droga |Chiesti oltre tre secoli di carcere

Il processo, stralcio abbreviato, nato dall'inchiesta Carthago 2.

le richieste di pena
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CATANIA – Droga, pizzo e… pane. Potrebbe essere il titolo di un film. E’ una vecchia ma ancora attuale fotografia criminale e sociale di Catania che viene fuori da diverse indagini, come quella denominata Carthago 2. L’inchiesta ha portato davanti al Gup Giancarlo Cascino uomini d’onore, boss, gregari, soldati e anche figli di chi ha già scontato i conti con la giustizia. Ma pare che entrati nel circuito del clan Santapaola-Ercolano, uscirne sia impossibile. Delinquere è forse l’unico modo che si conosce per poter vivere, e in alcuni casi sopravvivere. E così ci troviamo imputati come Rosario Lombardo, che nonostante due condanne a 20 anni e i problemi di salute che lo hanno portato fuori dal carcere, abbia continuato a gestire gli affari della droga, prima uomo fidatissimo dei fratelli Nizza, e poi alleato di Francesco Santapaola e Angelo Marcello Magrì. E alla sbarra ci sono anche due generazioni della famiglia Nizza: il boss dei boss Daniele, Salvatore “Mpapocchia”, il figlio Dario e il figlio di Giovanni (che ha scelto il rito ordinario), Natale.

I pm Rocco Liguori e Lina Trovato, che hanno coordinato la delicata inchiesta dei carabinieri, hanno nel corso di due udienze fiume sviscerato l’imponente apparato probatorio composto da inequivocabili intercettazioni che permettono di delineare gli affari delle piazze di spaccio di San Cristoforo e San Giovanni Galermo. Una gestione che ha vissuto nel 2016 diversi problemi: la latitanza di Andrea Nizza per sfuggire alla cattura e il blitz Kronos che ha creato un vuoto di potere nella cupola dei Santapaola. Gli investigatori inoltre hanno decriptato centinaia di sms inviati alle utenze citofono per pianificare i vari atti intimidatori nei cantieri e nelle aziende da sottoporre ad estorsione. Risvolti investigativi che hanno trovato pieno riscontro nelle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia. I due magistrati non hanno fatto sconti e chiesto condanne per oltre tre secoli di carcere.

LE RICHIESTE DI PENA – Massimo Amantea, 14 anni, Pietro Arezzi, 14 anni, Giuseppe Bellia, 12 anni, Francesco Belviso, 14, Salvatore Bonanno (collaboratore di giustizia), 3 anni, Giuseppe Boncaldo, 14 anni, Carlo Burrello, 12 anni, Domenico Contarini, 5 anni, Antonio Cristaldi (ha patteggiato la pena), Rosario Lombardo, 20 anni, Marcello Magrì, 20 anni, Daniele Nizza, 20 anni, Dario Nizza, 12 anni, Natale Nizza, 10 anni, Salvatore Nizza, 16 anni, Giuseppe Pastura, 12 anni e 8 mesi, Francesco Pinto, 14 anni, Vito Romeo, 20 anni, Biagio Sapuppo, 14 anni, Francesco Santapaola, 16 anni, Giuseppe Scaletta, 8 anni, Francesco Scuderi, 14 anni, Salvatore Spampinato, 14 anni, Giuseppe Vinciguerra, 14 anni, Fabio Magrì, 10 anni, Vito Musumeci, 14 anni, Domenico Damiano Stabile, 10 anni, Raimondo Santonocito, 5 anni, Salvatore Scavone, 8 anni. Gli altri imputati saranno processati con il rito ordinario.


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