Bastona il dipendente romeno | È un consigliere e militante del Pd - Live Sicilia

Bastona il dipendente romeno | È un consigliere e militante del Pd

Rosario Dezio fa parte della segreteria cittadina Dem. Chi è l'imprenditore ai domiciliari.

VITTORIA (RAGUSA)
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VITTORIA (RAGUSA) – Una vita da militante in seno al Partito Democratico. Una fedeltà acclarata per i dem, tanto che nel 2016, quando la candidata Lisa Pisani non riuscì a “qualificarsi” neanche al ballottaggio per le Amministrative, fu costretto a prendere le distanze dai due competitor rimasti: Moscato, il sindaco attuale, e Aiello, per il quale “non farei mai un salto indietro e nel profondo buio”. Rosario Dezio, che ha sempre fatto “politica in modo serio e dignitoso, senza mai cambiare maglia e salire sul carro del vincitore”, da questa mattina è sottoposto a fermo per lesioni gravi e sequestro di persona. L’imprenditore agricolo 41enne, una vita in politica nonostante la giovane età, ha preso a bastonate un suo dipendente, rumeno, reo di aver sottratto dalla sua azienda una bombola del gas allo scopo di scaldarsi un po’.

Le accuse nei confronti di Dezio sono chiare e preoccupanti. Così come la scansione dei fatti e dei tempi da parte della Polizia: il consigliere avrebbe beccato il suo dipendente durante il furto in uno dei magazzini, in piena notte. Alle percosse e alle bastonate, è seguito qualche colpo di fucile sparato in area, allo scopo di terrorizzarlo e metterlo in fuga. Il giorno dopo, non contento, Dezio si presentava nel casolare in cui l’uomo aveva trovato riparo assieme a due connazionali: da lì riprendeva l’aggressione. Il lavoratore rumeno, stando al racconto della Squadra Mobile, è stato condotto all’interno di un garage, legato mani e piedi, appeso a una trave e torturato con un bastone in legno. L’uomo è stato segregato per un paio d’ore e ferito in varie parti del corpo (per una prognosi di 45 giorni). I due amici se la sono cavata con lesioni meno gravi.

Dezio ha ammesso il pestaggio e si trova ai domiciliari. La sua azienda agricola è stata in passato nel mirino delle forze dell’ordine per caporalato e sfruttamento di manodopera. Il comportamento del consigliere ha messo in imbarazzo il Pd locale, reduce da mesi difficili. Dezio, infatti, è subentrato lo scorso ottobre al consigliere Fabio Nicosia, indagato e travolto assieme al fratello ed ex sindaco Giuseppe dallo scandalo “Exit Poll”, in riferimento a un presunto scambio politico-mafioso con alcuni rappresentanti della Stidda: “Voglio adempiere al mio ruolo con tranquillità – dichiarava nel giorno del giuramento -, facendo un’opposizione costruttiva per il bene della città. Cercherò di essere propositivo e rispettare gli impegni presi con i miei elettori”.

Il consigliere-imprenditore, alle Amministrative del 2016, è risultato primo dei non eletti con la lista “Nuove idee”, collegata al Partito Democratico. Aveva portato a casa 235 preferenze. Lo stesso Dezio, nel dicembre 2017, è stato confermato dal coordinatore Scuderi all’interno della segreteria cittadina del PD, che per il momento – e in attesa di ulteriori indicazioni da parte della magistratura – ha deciso di trincerarsi nel silenzio. Anche il presidente del Consiglio comunale di Vittoria, Andrea Nicosia (lista civica “Se la ami la cambi”), sceglie di non commentare: “Ho appreso di questa vicenda, ma non avendo nulla di politico preferisco al momento non rilasciare dichiarazioni”.

Dezio era stato consigliere comunale anche nel corso delle due legislature Nicosia: dal 2006 al 2011 con i DS, nel quinquennio successivo con il Partito Democratico. Nell’ultimo periodo, e il suo profilo Facebook ne è testimone, non mancano le invettive contro l’Amministrazione di centro-destra: sia per la scarsa vicinanza ai produttori agricoli che per lo stato di degrado in cui versano il mercato della frutta (rappresentato come una discarica) e le strade del comune ipparino, spesso allagate e prive della necessaria manutenzione.

La nota del Pd di Vittoria

In merito a quanto riportato dalla stampa la segreteria sittadina del Partito Democratico di Vittoria dichiara: “Il Partito Democratico si dissocia da ogni forma di violenza pubblica o privata. Le gravi accuse riguardanti il Consigliere Dezio sono ancora oggetto di indagine e questa Segreteria non ha alcuna conoscenza diretta degli avvenimenti. Attendiamo fiduciosi il lavoro della magistratura. Ulteriori decisioni saranno oggetto di valutazione della Direzione del Partito”.


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