Il corteo antifascista, poi Fiore | Tanta paura, nessuna violenza - Live Sicilia

Il corteo antifascista, poi Fiore | Tanta paura, nessuna violenza

Prima la manifestazione contro Forza Nuova, poi l’arrivo del leader della forza di estrema destra. Sfottò e insulti in una città blindata.

PALERMO – La tensione era alta, così come la paura. Alla fine, però, la giornata palermitana dei cortei e dei comizi si è conclusa senza registrare atti di violenza. Eppure, i presupposti c’erano tutti. E non a caso lo spiegamento di forze (dell’ordine) era imponente. Vetture agli angoli delle strade, agenti in assetto antisommossa, strade chiuse, transenne.

Come detto, però, gli antifascisti e i militanti di Forza Nuova non sono mai venuti a contatto. Anzi, non sono mai stati più vicini del chilometro che separa il Teatro Massimo da Piazza Crispi. Da dove, cioè, è partito e si è concluso il corteo che ha visto presenti le associazioni dei partigiani, gli Arci, il Partito comunista, il movimento “Potere al popolo”, oltre ai rappresentanti dei centri sociali che hanno polemizzato a distanza con Massimo Ursino, leader locale di Forza Nuova vittima di una aggressione alcuni giorni fa nel centro di Palermo. Polemiche che si sono tradotte anche in slogan e gesti provocatori, come quello di mostrare un rotolo di nastro adesivo nel corso del corteo: con lo scotch era stato legato il militante di destra.

Pochi minuti dopo il corteo, come detto, gli esponenti di Forza Nuova erano non distanti. Il raduno in Piazza Crispi, però, non si è trasformato in un comizio. Alla fine, il leader nazionale Roberto Fiore, accompagnato da Ursino e dal vicesegretario nazionale Giuseppe Provenzale, ha parlato all’interno di un hotel del centro, dopo aver rilasciato, all’esterno alcune dichiarazioni ai giornalisti. Il politico di estrema destra ha detto: “I media e i centro sociali vogliono fare polemica su qualcosa che non esiste più cioè lo scontro tra fascismo e e antifascismo. Avremmo potuto rispondere diversamente – ha proseguito – ma il movimento ha deciso di rispondere pacificamente. La scarcerazione dei due militanti? Uno scandalo: vederli uscire dopo due giorni fa ridere. Ci sono due militanti di Forza Nuova ancora in carcere da cinque mesi per lo stesso motivo. Questo dimostra che la magistratura italiana e siciliana è deviata. Noi ci costituiremo parte civile contro Orlando perché concedendo i locali a certi centri sociali ha creato queste condizioni”.

Poche ore dopo, invece, proprio il rappresentante dei centri sociali Giorgio Martinico minimizzava l’aggressione a Ursino: “Si tratta di un bluff. Solo un caso mediatico. Non c’è un referto, non c’è stato un pestaggio. Parliamo invece di antifascismo e della gente di Palermo che non vuole Fiore e che non vuole Forza Nuova. Questa è la giornata dell’antifascismo di tutti. Tutti uniti per ripudiare le idee fasciste. Non c’è bisogno di violenza, siamo in tanti. Fiore in centro non può venire”. Fiore in centro però è andato. Come detto, accompagnato da Ursino: “L’accusa di tentato omicidio nei confronti di chi mi ha aggredito era esagerata? Ricordo quanto era successo pochi anni fa per un ragazzo ucciso in discoteca per un calcio in testa. Se cerchiamo vendetta? Non lo faremo come non abbiamo fatto in tutti questi anni. Ho già subito una aggressione mentre ero in un locale pubblico insieme a mia moglie. Ho visto incendiato il mio posto di lavoro. Questa è solo delinquenza. Le passeggiate che abbiamo organizzato? La gente è dalla nostra parte. E giudica utili queste passeggiate. Le persone che mi hanno aggredito le conosco perché provano a fare politica ma non ci riescono. Fanno solo delinquenza quando il sole cala, e solo alle spalle”. La violenza, per fortuna, finora ha lasciato posto solo alle parole, in una Palermo blindata, vuota e impaurita.

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