Dell'Utri resta in carcere | No alla revisione del processo - Live Sicilia

Dell’Utri resta in carcere | No alla revisione del processo

La decisione della Corte d'appello. I legali: "La sentenza della Cedu non vale per l'ex senatore?"

Caltanissetta
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CALTANISSETTA – La seconda sezione della corte d’appello di Caltanissetta ha rigettato la richiesta di revisione presentata dall’ex senatore di Fi Marcello Dell’Utri condannato a 7 anni per concorso in associazione mafiosa con sentenza ormai definitiva. Respinta di conseguenza anche la richiesta di sospensione dell’esecuzione della pena avanzata dalla stessa procura generale di Caltanissetta. Dell’Utri è difeso dagli avvocati Francesco Centonze e Tullio Padovani.

L’istanza di revisione del processo che ha portato alla condanna dell’ex senatore poggiava sulla sentenza della Corte Europea dei diritti dell’Uomo (Cedu) che, tre anni fa, condannò l’Italia per avere processato ingiustamente l’ex numero due del Sisde Bruno Contrada, condannato come Dell’Utri per concorso in associazione mafiosa. Per i giudici della Cedu all’epoca dei fatti contestati a Contrada, precedenti al ’92, il reato non era sufficientemente tipizzato, quindi il processo sarebbe stato celebrato illegittimamente. La pronuncia di Strasburgo, a luglio scorso, dopo una lunga battaglia giudiziaria, e’ stata “recepita” dalla Cassazione che ha revocato la condanna del funzionario di polizia. Per i legali di Dell’Utri, anche lui ritenuto colpevole per fatti commessi prima del 1992, i due casi sarebbero “gemelli”. Tanto che i difensori si sono rivolti alla Cedu che non si è, però, ancora pronunciata. Contemporaneamente è stata tentata anche la strada dell’incidente di esecuzione davanti alla corte d’appello di Palermo. I giudici del capoluogo, pero’, hanno rigettato il ricorso. Gli avvocati si sono rivolti alla Suprema Corte che, pur non accogliendo l’istanza ritenendo che la sentenza Contrada non potesse essere direttamente applicabile a Dell’Utri, hanno indicato la strada della revisione come l’unica percorribile. Il giudizio si è instaurato davanti alla corte d’appello di Caltanissetta a settembre. La Procura generale, pur chiedendo il rigetto della revisione in quanto il verdetto Contrada non sarebbe immediatamente applicabile a Dell’Utri, aveva aperto alla scarcerazione chiedendo la sospensione dell’esecuzione della pena proprio sulla base di una prognosi favorevole della futura pronuncia Cedu sull’ex senatore. Ma la corte nissena, che si è presa 45 giorni per la motivazione, ha rigettato la richiesta di revisione e con questa quella di sospensione della pena. Dell’Utri, che deve scontare ancora un anno e mezzo di carcere, al momento è in detenzione ospedaliera per motivi di salute.

“Abbiamo presentato istanza di incidente di esecuzione e ci è stato dichiarato inammissibile dalla corte d’appello di Palermo. Seguendo le indicazioni della Cassazione abbiamo proposto istanza di revisione e ci è stata rigettata. Evidentemente la pronuncia della Cedu, che ha stabilito che il reato di concorso esterno in associazione mafiosa esiste nel nostro ordinamento solo dal 1994, non ha valore per Marcello Dell’Utri”. Lo dicono i legali dell’ex senatore di Forza Italia, Francesco Centonze e Tullio Padovani, dopo la decisione della corte d’appello di Caltanissetta. (ANSA).

(ANSA).


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