I ribelli insistono: "Via Miccichè" | Forza Italia, è scontro nel partito - Live Sicilia

I ribelli insistono: “Via Miccichè” | Forza Italia, è scontro nel partito

Riuniti a Caltanissetta i quattro deputati regionali e alcuni amministratori locali. C'era anche Antonino D'Alì.

PALERMO – Si è conclusa a Caltanissetta la riunione dei “ribelli” di Forza Italia. Oltre ai quattro parlamentari regionali  Rosanna Cannata, Marianna Caronia, Tommaso Calderone e Riccardo Gallo erano presenti alcuni amministratori locali del centrodestra siciliano, tra cui il fratello della Cannata, Luca, sindaco di Avola. C’era anche Antonino D’Alì, rappresentante del partito di Trapani. Non ha partecipato alla riunione, invece Luigi Genovese, che qualche giorno fa si era aggiunto con una nota alla schiera degli scontenti. “Andiamo oltre Micciché. Pensiamo alla gente. Non possiamo confrontarci con chi scappa fisicamente, di fronte alla realtà dei fatti e di fronte ai numeri”: questa la sintesi dell’incontro. 

“Micciché aveva indetto una riunione? L’ha rimandata? Micciché si contraddice ancora una volta. Non vuole confrontarsi. Ognuno a questo punto si assuma le sue responsabilità. Noi vogliamo lavorare e continueremo a lavorare per il bene dei Siciliani”, scrivono i “ribelli” in una nota, riferendosi all’intenzione del coordinatore del partito in Sicilia di convocare una riunione per discutere del partito all’indomani delle elezioni Politiche. Non si esclude a questo punto che gli scontenti del partito possano dare vita a un nuovo progetto politico di ispirazione sicilianista

“Abbiamo chiesto una cosa sola dal primo momento: l’azzeramento dei vertici di Forza Italia in tutta la Sicilia, perché siamo uomini e donne che crediamo nel progetto di Berlusconi ma è stato e continua ad essere una mortificazione vedere e sentire esternazioni in difesa di un risultato elettorale che è stato disastroso. Difese d’ufficio quando i numeri sono lampanti: si è passati da 14 a 3 senatori , da 24 a 6 deputati”. “Difese d’ufficio – proseguono – che stanno scadendo sul falso. Il capogruppo Milazzo che ci accusa di aver chiesto poltrone. Ancora una volta, chi dovrebbe essere la nostra voce corale, perde l’occasione di stare zitto. Lo stesso capogruppo (Giuseppe Milazzo, ndr) che ha fatto orecchie da mercante alla nostra richiesta di convocare una riunione del partito all’Ars. Ne prendiamo atto”.

“Importante la riunione a Caltanissetta dei deputati regionali, cui ho partecipato con entusiasmo assieme a sindaci e amministratori locali – commenta in una nota Antonino D’Alì -. Condivido la loro analisi sulla fallimentare gestione del partito anche per gli aspetti di politica regionale, oltre che per il disastroso risultato delle elezioni nazionali. Condivido la richiesta che il presidente Berlusconi sostituisca la dirigenza regionale. Apprezzo lo spirito di positività con cui questo gruppo intende costruire un nuovo e saldo rapporto con le istituzioni e i cittadini siciliani che si riconoscono nella vasta area del centro destra. La Sicilia ha bisogno di rapide e concrete soluzioni per i suoi problemi. Forza Italia, in Sicilia, di una nuova guida”.

“Il nostro gruppo è unito, compatto e cresce – concludono quindi i ribelli. – Ribadisce la coesione di intenti e di progetti che sta coinvolgendo sindaci, dirigenti e rappresentanti del centrodestra siciliano ancora in attesa di soluzioni importanti da dare alle problematiche siciliane”. Forza Italia, quindi, va sempre più verso lo strappo.

 


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