Istanza di fallimento del Palermo | Ore decisive per il club rosanero - Live Sicilia

Istanza di fallimento del Palermo | Ore decisive per il club rosanero

Scontro fra accusa e difesa sui conti della società di viale del Fante.

PALERMO – La decisione potrebbe arrivare già nelle prossime ore. Di certo il Tribunale andrà in riserva per decidere se accogliere o meno l’istanza di fallimento del Palermo.

Accusa e difesa restano, come è normale che sia, su posizioni antitetiche. Per i pubblici ministeri Francesca Dessì e Andrea Fusco la società rosanero ha un buco di bilancio che la rende insolvente. Di avviso opposto il collegio difensivo composto dal tributarista Francesco Paolo Di Trapani e dagli gli avvocati Francesco Pantaleone e Francesca Trinchera. Anche la consulenza disposta dal Tribunale, però, dà ragione al club di viale del Fante: non ci sarebbero segni di “decozione” almeno per il momento e poi bisogna anche considerare la prospettiva del ritorno in serie A. Una prospettiva, appunto. Se il Palermo dovesse tornare nella massima serie arriverebbe una pioggia di soldi dai diritti televisivi. Resta in piedi la parallela indagine penale che vede Maurizio Zamparini indagato anche per riciclaggio.

Sul fronte fallimentare, secondo i pubblici ministeri, la società lussemburghese Alyssa, riconducibile a Zamparini, non ha la solidità economica per pagare il debito residuo di 28,5 milioni di euro al Palermo per l’acquisto della società Mepal proprietaria del marchio. Il valore di Mepal, fissato a 40 milioni, sarebbe stato “artatamente dilatato per scopi illeciti, ossia la realizzazione di una plusvalenza finalizzata alla copertura della perdita di esercizio. Nessuna giustificazione, neanche astratta, è lecitamente rilevabile nel valore del corrispettivo di euro 40 milioni”.

Alyssa sarebbe una scatola vuota non in grado di onorare i debiti. Il pagamento del gennaio scorso di una rata da 11 milioni e mezzo non avrebbe cambiato le cose. Anzi, le avrebbe peggiorate perché a fronte di un versamento di 4 milioni, Alyssa ha acquisito un debito del Palermo di 7,5 milioni: “Tale operazione è stata posta in essere unicamente e strumentalmente per evitare la svalutazione del credito verso Alyssa e non certo per adempiere alle obbligazioni contrattuali più volte modificate”.

I pm hanno pure dubbi sulla provenienza dei 4 milioni pagati da Alyssa “quantomeno con riferimento alla provenienza della provvista finanziaria impiegata che non risulta in alcun modo collegata alle autonome capacità del debitore di far fronte alle proprie obbligazioni”. È stato Zamparini a mettere mano al portafogli, attraverso un’altra società del gruppo, la Kalika, senza fare chiarezza sui finanziamenti a monte.

Sempre secondo l’accusa, il collegio nominato dal Tribunale avrebbe sovrastimato il parco giocatori non utlizzando i valori del portale ” Transfermarkt”, lo stesso usato dai procuratori sportivi. Ed ancora, esiste un debito da un milione 800 mila euro nei confronti dei procuratori che a giugno salirà a 13 milioni. Zamparini si è impegnato, in ogni caso, a pagare lui la somma. “La lettera d’impegni non reca data certa, non è stata registrata – hanno sostenuto i pm – non risulta essere stata accettata dalla società garantita né dai creditori… Maurizio Zamparini, in ragione della situazione debitoria personale, non è soggetto in grado di prestare alcuna garanzia né tantomeno di adempierla: lo stesso risulta gravato da circa 25.000.000 euro di debiti erariali e, da svariati anni, l’Agente per la riscossione tenta invano di recuperare quanto dovuto, nonostante vari pignoramenti esperiti, i quali hanno sempre avuto esito negativo per insussistenza di risorse aggredibili”.

Tutto ciò è contenuto nelle controdeduzioni che la Procura ha presentato dopo che i periti del Tribunale hanno consegnato il loro lavoro. Periti che, però, hanno successivamente risposto punto per punto ai pm, difendendo le conclusioni di una perizia che sembra allontanare il fallimento. I conti del Palermo, allo stato, non descrivono uno stato di insolvenza. Il marchio è e resta un patrimonio societario, così come i giocatori il cui valore è stato calcolato con rigidi parametri. Zamparini ha saldato i debiti con l’erario e gli undici milioni e mezzo sborsati di recente confermerebbero la solidità economica del patron e della società. Il debito con i procuratori sarà onorato alla sua scadenza natutale come è sempre stato fatto. I periti del Tribunale hanno contestato ogni singola controdeduzione dei pm, sicuri della bontà del loro lavoro. L’ultima parola spetta al collegio presieduto da Giovanni D’Antoni, Giuseppe Sidoti e Raffaella Vacca.


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