Ingroia indagato per peculato| Sequestrata la casa di campagna - Live Sicilia

Ingroia indagato per peculato| Sequestrata la casa di campagna

Antonio Ingroia

I soldi dell'ex pm non bastavano a raggiungere i 151mila euro. Il giallo sui tempi della notifica.

PALERMO – I soldi trovati nei conti correnti non bastavano a raggiungere la quota di 151 mila euro. A tanto ammonta la cifra del sequestro preventivo disposto dal giudice per le indagini preliminari. E così i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria ha sequestrato una casa di campagna dell’ex pm di Palermo indagato per peculato in relazione alla sua attività di commissario liquidatore di Sicilia e-Servizi.

Nei giorni scorsi il gip, su richiesta della Procura, aveva disposto il sequestro preventivo per equivalente all’ex magistrato. La casa resta nella disponibilità di Ingroia che però, al momento, non potrà venderla.

Si tratta dell’abitazione dove Mimmo Raccuglia progettava di assassinare Ingroia. Nei suoi pizzini il boss di Altofonte appuntava: “Giacca di sbirro come è finita. Ha detonatori e miccia mi servono; x i ferri come è finita?; un posto sicuro, camionetta”. Secondo gli investigatori, l’obiettivo dell’attentato progettato dall’allora latitante sarebbe stato il magistrato.

Ed è la stessa casa ristrutturata da un’impresa di Michele Aiello, re mida della sanità privata e uomo di Bernardo Provenzano, alcuni anni prima delle vicende giudiziarie che lo coinvolsero.

“Ho appreso ancora una volta dalla stampa – dice Ingroia – del sequestro della casa di campagna. Se la notizia è vera chiedo immediatamente alla procura di Palermo il dissequestro dei miei conti correnti, quello mio personale e quello dello studio. Per quella abitazione avevo ricevuto una proposta di acquisto per un milione di euro. Immobile che non venderò mai al quale sono affezionato, visto che si tratta della terra e abitazione della mia famiglia. Se non saranno dissequestrati i conti correnti è evidente che c’è un accanimento nei confronti del mio lavoro, dei miei assistiti perché il rischio concreto è che io non possa più lavorare”.

E Ingroia si difende anche in un video. Sul punto, però, i tempi non coincidono. Il comunicato stampa del sequestro è stato diramato dopo le dieci. Un’ora prima Ingroia, alle 9:10, aveva in mano il provvedimento che gli è stato notificato in aeroporto a Roma.

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