Si apre il processo all'editore | Ciancio cita Bianco come teste - Live Sicilia

Si apre il processo all’editore | Ciancio cita Bianco come teste

Decine e decine i testi citati dalla Procura. In aggiornamento.

CATANIA – Prima udienza del processo all’editore Mario Ciancio, accusato di concorso esterno all’associazione mafiosa. L’accusa, rappresentata in aula questa mattina dai pm Antonino Fanara e Agata Santonocito e dal procuratore aggiunto Francesco Puleio, ha presentato al tribunale una lista di quasi cento testi, tra imprenditori, giornalisti e collaboratori di giustizia dell’area palermitana e catanese di Cosa nostra.

La lista dei testi contiene anche big dell’imprenditoria nazionale, come Maltauro e Bissoli (per il caso Pua) e Mariano Incarbone, condannato nel processo Iblis. Si tratta degli uomini che dovrebbero fornire preziose informazioni sulla realizzazione nei terreni di Ciancio di alcuni centri commerciali. La Procura, inoltre, ha chiesto una perizia per la trascrizione di decine e decine di intercettazioni che vedono protagonista l’editore catanese. Intercettazioni in cui si discute di affari e di importanti operazioni finanziarie. Per la procura, operazioni in cui si sarebbe infiltrata la mafia. È stato consegnato anche un cd, al tribunale, contenenti decine di sentenze che raccontano la storia della mafia catanese.

A costituirsi parte civile sono Libera, i fratelli Montana, difeso dall’avvocato Goffredo D’Antona, Sos Impresa, il Comune di Catania e l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, rappresentata dall’avvocato Dario Pastore, il cui incarico è stato confermato dal nuovo presidente Odg.

Il difensore di Mario Ciancio, l’avvocato Carmelo Peluso ha citato come testimone, oltre a numerosi imprenditori, il sindaco Enzo Bianco, che – lo ricordiamo – è protagonista di una telefonata con l’editore sul caso Pua. Chiamata intercettata che è stata depositata in udienza preliminare e pubblicata integralmente da LiveSicilia.

Il tribunale ha rigettato, invece, la costituzione di parte civile del comitato No Pua, il processo è stato rinviato al prossimo 10 aprile.


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