Giallo sulle soprintendenze | Ma era solo un refuso - Live Sicilia

Giallo sulle soprintendenze | Ma era solo un refuso

Le norme contenute dalla Finanziaria. Un errore materiale mette in allarme le opposizioni.

Finanziaria
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PALERMO – Il governo regionale abolisce le Soprintendenze ai Beni culturali. Ma solo per un refuso. C’è un errore materiale nel testo della manovra della giunta depositata all’Ars. Un piccolo svarione che però ha fatto scattare l’allarme dei deputati e in particolare del Pd.

La norma è relegata a una sola riga nella Finanziaria regionale approdata finalmente all’Ars. Un comma che però potrebbe stravolgere, per come scritto, il sistema dei beni culturali in Sicilia. Al comma 4 dell’articolo 14 della manovra, infatti, si legge che sono abrogati gli articoli da 8 a 13 della legge regionale 80 del 1977. E gli articoli in questione sono quelli che riguardano le Soprintendenze ai Beni culturali, incluse le loro competenze.

Nella relazione di accompagnamento però non si fa cenno a una tale rivoluzione e ci si sofferma piuttosto sulla riforma  dei due Centri regionali per il restauro e per l’inventario e catalogazione. Ma le norme della legge che la finanziaria intende abrogare da una prima lettura sembrerebbero andare ben oltre. E i deputati a Palazzo dei Normanni hanno messo a fuoco il delicato passaggio. “Mi chiedo se l’assessore Sgarbi è a conoscenza che la finanziaria contiene una norma di soppressione delle soprintendenza in Sicilia e soprattutto cosa ne pensa. Se queste sono le riforme che il governo pensa di realizzare la nostra opposizione sarà durissima”. Così il presidente del gruppo del Pd all’Ars, Giuseppe Lupo, parlando con i cronisti a Palazzo dei Normanni.

Il giallo è presto risolto. Si tratta di un refuso, spiegano dal gabinetto dell’assessore ai Beni culturali Sgarbi. La legge i cui articoli la manovra vuole abrogare non è la 80 del 1977 ma la 116 del 1980, cioè appunto quella che disciplina i due sopracitati Centri regionali. Le soprintendenze non si toccano.

«Non c’è alcun motivo per agitarsi. Non è prevista alcuna abolizione delle Sovrintendenze. La Legge Finanziaria contiene un errore materiale, e cioè la presunta abrogazione di alcuni articoli della legge 80/77». Lo precisa Sergio Gelardi, Capo di Gabinetto dell’assessore regionale dei beni culturali Vittorio Sgarbi, replicando così alle preoccupazioni espresse da alcune forze politiche. «Si tratta – aggiunge Gelardi – di un mero errore materiale, ovvero di un refuso che gli uffici stanno già correggendo. Se si legge, infatti, la relazione illustrativa, si comprende che l’oggetto dell’intervento non sono le Sovrintendenze, ma i Centri regionali per il Restauro e il Catalogo che, nella prospettiva del contenimento della spesa pubblica, pensiamo di unificare, semplificandone la gestione: da qui la necessità di abrogare le norme che disciplinano i due Centri. Le norme da abrogare sono dunque quelle della Legge 116/80 (che della prima, la 80/77, costituisce il complemento; il che giustifica in qualche modo il deprecabile errore) e queste vanno correttamente riportate nella Finanziaria. Ci scusiamo dell’errore. Chiaramente l’assessore Sgarbi non ha mai lontanamente pensato di voler abolire le Sovrintendenze; anzi, le sue direttive vanno nella direzione opposta».

Anche se di refuso si tratta, le opposizioni non perdono l’occasione per attaccare il governo. “Il governo Musumeci è composto da giuristi sopraffini e lo dimostra il fatto che hanno inserito in finanziaria un articolo che cancella le sopraintendenze dei Beni Culturali in Sicilia. Registriamo che l’illustre critico d’arte Vittorio Sgarbi non si è nemmeno accorto di quanto stesse avvenendo nei propri uffici perché troppo impegnato a lanciare strali contro i grillini, salvo poi voler iscriversi al loro gruppo parlamentare alla Camera dei Deputati, quale luogo da lui scelto per svolgere la sua attività da neo parlamentare. Per mesi hanno apostrofato il Movimento 5 Stelle come un movimento composto da geometri e ignoranti, salvo poi alla prima uscita, dimostrare di essere loro i primi incompetenti”. E’ il commento del deputato regionale del Movimento 5 Stelle all’Ars Luigi Sunseri.

La finanziaria del governo Musumeci prevede una serie di disposizioni in materia di Beni culturali. Dal riordino dei due Centri sopracitati, che “oggi svolgono un ruolo residuale” e che sarebbero allineato per natura giuridica agli altri uffici regionali. Previsto anche che gli introiti per i biglietti d’ingresso a musei e siti culturali vadano interamente a finanziare il settore. Si stanziano anche somme per gli edifici di valore artistico e culturale appartenenti a privati, settore a cui, si legge nella relazione di accompagnamento “la pubblica amministrazione ha riservato da ultimo il più completo disinteresse”.

 


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