Destra e sinistra non esistono più | Ecco la danza delle Amministrative - Live Sicilia

Destra e sinistra non esistono più | Ecco la danza delle Amministrative

Da Catania a Trapani a Siracusa, abbattuti i vecchi "steccati". E gli ex nemici si scoprono alleati.

LE ELEZIONI DEL 10 GIUGNO
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PALERMO – Tutti sotto la bandiera del civismo. In tempo di crisi dei partiti, e che crisi a giudicare dal dilagare dei 5 Stelle e dalla perdita di consenso delle maggiori formazioni nazionali, candidarsi alla guida di un movimento civico sembra essere la soluzione preferita da chi corre per le prossime amministrative. Un ombrello ampio sotto il quale può confluire di tutto, da destra a sinistra, rimescolando sempre di più le carte di un bipolarismo sempre più sbiadito e di una politica in cui il cambio di maglia diventa naturale, quasi come nello sport.

A Catania, però, il clima è ancora di attesa. Al di là dei fedelissimi, da una parte o dall’altra, sembra che tutti o quasi stiano aspettando di comprendere quale sarà la composizione degli schieramenti per le prossime amministrative. Scaldano i motori i tanti che, dall’aula consiliare o dai quartieri, sono pronti a scommettersi per una poltrona; con quale scuderia correranno, però, ancora devono deciderlo.

Intanto, lo stesso Bianco ha deciso di candidarsi alla guida di un progetto civico che avrà il sostegno del Pd. Ma il sindaco in carica si guarda attorno e ricorda: “Anche in passato la mia candidatura è stata caratterizzata dalla capacità di attrarre consensi fuori dalle tradizionali forze partitiche. Nel 2013 – aggiunge – sono stato sostenuto da parte della destra e parte del Movimento 5 Stelle”.

L’assenza dei simboli di partito anche per l’unico candidato espressione di una coalizione, l’azzurro Salvo Pogliese, sembrerebbe evidenziare la volontà diffusa un po’ ovunque, di attendere, non si sa mai. Certamente, dalle elezioni regionali in poi, il cambio di maglia è diventato quasi di ordinanza. Ancora si parla, in città del caso di Alessandro Porto, sostenitore fervente dell’amministrazione Bianco, pronto a candidarsi a sostegno di Fabrizio Micari presidente della Regione per poi, letteralmente dalla notte al giorno, comparire sui manifesti candidato per Nello Musumeci in Forza Italia. Il consigliere Porto si è poi candidato con l’Udc alle ultime politiche, e oggi ha già annunciato di portare una lista, insieme al senatore Pistorio, in dote a Pogliese. Pistorio che, va ricordato, è stato (bi)assessore del governatore del Pd Rosario Crocetta e per tutta la scorsa legislatura alleato del centrosinistra.

C’è poi il caso di Marco Forzese, anche lui sostenitore del governo Crocetta, passando anche dal Megafono, in mezzo alle esperienze da centrista vicino a D’Alia. Anche lui, dopo essersi candidato con Casiniani e Alfaniani alle Regionali (ottima affermazione personale, ma nessun seggio per il partito), è già tornato al centrodestra. Anche lui sosterrà dunque alle prossime amministrative Salvo Poglise. E con lui saranno tutti i suoi uomini, dal consigliere comunale Alessandro Messina, già Catania Futura, ma eletto a Palazzo degli Elefanti con una lista a sostegno di Raffaele Stancanelli, oggi senatore espressione di Diventerà bellissima. O Bartolo Curia, primo dei non eletti, cinque anni fa, con la lista del Megafono in Consiglio comunale e oggi probabile candidato in una delle liste per Pogliese sindaco.

Per il resto tutto o quasi resta nel sottobosco, nelle voci circolate e smentite dopo pochi minuti, a livello di rumor, per quanto insistente. Come quello che vorrebbe quasi l’intero gruppo di Grande Catania, riferimento in aula consiliare dell’ex governatore Raffaele Lombardo, pronto a sostenere il candidato di Forza Italia, esattamente come per alcuni esponenti di Catania Futura, riferimento del deputato regionale Nicola D’Agostino, che sarebbero pronti a fare il salto della staccionata.

A Siracusa le cose non sono diverse. Tra gli aspiranti primi cittadini troviamo l’ex deputato regionale Vincenzo Vinciullo, ex esponente del partito alfaniano e componente della maggioranza di Rosario Crocetta, restato fuori dall’Ars alle ultime Regionali nonostante sia stato il più votato di Ap, oggi anche lui lanciato sulla via del civismo, scelta forse obbligata dopo la dissoluzione della formazione dell’ex ministro dell’Interno. Ma la connotazione delle liste di Vinciullo potrebbero avere forti “tinte” di centrodestra.

Contro Vinciullo, scendono in campo altri nomi noti del panorama politico. Anche Ezechia Paolo Reale è stato assessore regionale nella giunta dell’ex governatore gelese. In quota Articolo 4 si è già candidato a sindaco, sconfitto al ballottaggio, nel 2013. Anche la sua candidatura “civica” sembra possa riunire pezzi di centrodestra e e pezzi dell’attuale amministrazione delusi dal centrosinistra. Del resto, ad esempio Gianluca Scrofani, ex assessore al Bilancio della giunta Pd di Garozzo, ha già annunciato l’appoggio a Reale.

Intanto, nel Pd c’è maretta. La segreteria cittadina non sembra voler appoggiare la ricandidatura di Giancarlo Garozzo, e guarda a esperienze civiche. Dal canto suo, il sindaco in carica ha già attinto ad aree ex centrodestra che fanno capo al nuovo assessore Dario Tota. E civica sarà anche l’avventura dell’ex assessore regionale Fabio Granata, molto vicino al movimento del governatore “Diventerà Bellissima”.

A Messina i giochi sembrano ancora del tutto aperti. Al momento in campo è sceso Cateno De Luca, col suo “Sicilia Vera”. Di pochi giorni fa, invece, l’ufficializzazione della candidatura di Placido Bramanti, lanciato dal governatore Nello Musumeci. E se il Pd non ha ancora scelto il proprio candidato, resta in corsa l’uscente Renato Accorinti.

Cambi versante della Sicilia, invece, e tornano le strane alleanze tra esponenti di centrodestra e centrosinistra. A Trapani il salto più clamoroso è quello di Giuseppe Guaiana, recordman delle preferenze con Forza Italia nelle passate consultazioni cittadine. Dopo il clamoroso smacco subito alle Regionali, con un passo indietro sulla candidatura per la promessa di un assessorato nel governo Musumeci mai concretizzatasi, il giovane consigliere di Marausa ha fatto le valigie e ha deciso di dare vita a una lista autonoma, ‘Amo Trapani’: le ultime mosse in vista del voto di giugno lo hanno portato a sostenere la candidatura di Giacomo Tranchida, per due volte consigliere provinciale dei Democratici di sinistra e già sindaco di Erice e Valderice. L’operazione avviene anche in questo caso sotto l’ombrello del ‘civismo’: lo stesso Tranchida, candidato alle ultime Regionali col Pd, punta a una coalizione che tenga lontana i simboli dei partiti tradizionali. Con Guaiana dovrebbe traslocare nella coalizione di Tranchida anche Giuseppe La Porta, già candidato alle Regionali sotto le insegne dell’Udc trapanese. Appare più incerto, ma comunque possibile, il sostegno di un altro un altro nome forte di Forza Italia trapanese, Gaspare Gianformaggio.


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