L'intercettazione fantasma | Cinquantamila euro a Crocetta - Live Sicilia

L’intercettazione fantasma | Cinquantamila euro a Crocetta

Pagheranno L'Espresso, l'ex direttore Luigi Vicinanza e i giornalisti Maurizio Zoppi e Piero Messina

Su Lucia Borsellino
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PALERMO- Cinquantaseimila euro. A tanto ammontano i danni subiti da Rosario Crocetta per la pubblicazione di un’intercettazione inesistente. A sborsare la somma, oltre a quasi novemila di spese legali, saranno il settimanale L’Espresso, l’ex direttore Luigi Vicinanza e i giornalisti Maurizio Zoppi e Piero Messina. Furono questi ultimi a firmare, nel luglio 2015, l’articolo secondo cui, il chirurgo e medico personale di Crocetta, Matteo Tutino, avrebbe detto che l’allora assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino andava “fatta fuori come il padre”. Una frase choc a cui sarebbe seguito il silenzio di Crocetta. La telefonata, come hanno confermato di recente i periti nominati dal giudice che sta processando gli imputati in sede penale, non esiste in alcun atto del fascicolo che riguardava le indagini su Tutino, poi finito sotto processo per altro.

Il giudice della prima sezione civile del Tribunale di Palermo Cinzia Ferreri ha ora emesso la sentenza perché, scrive nella motivazione, “il giornalista ha il compito di accertarsi che la notizia sia vera, di attivarsi al fine di attingere da più fonti, anche tra loro contrapposte, elementi di giudizio e di valutazione in ordine alla verità complessiva delle notizie e di fornire la prova della cura posta negli accertamenti diretti ad eliminare ogni dubbio od incertezza in ordine alla verità”. La pubblicazione della notizia diffamatoria ha provocato all’ex governatore siciliano “uno stato di grande sofferenza psicologica”. “La sentenza riconosce la natura diffamatoria non soltanto del primo articolo del 16 luglio 2015, ma anche dei successivi cinque articoli ed editoriali in cui L’Espresso confermava l’esistenza dell’intercettazione, nonostante le smentite provenienti dalle Procure siciliane – scrivono gli avvocati Vincenzo Lo Re e Michele Romano -. Il giudice rigetta con ampia motivazione le eccezioni dei giornalisti sul diritto di cronaca e riconosce l’esistenza di un danno psicologico subito da Rosario Crocetta. Tuttavia non appare congrua la quantificazione del danno, avuto riguardo alla molteplicità degli attacchi ed alle gravi conseguenze per l’immagine personale e politica di Rosario Crocetta. Basti pensare che in corso di causa il precedente giudice istruttore aveva proposto una transazione a 100.000 euro rifiutata dall’Espresso, basti pensare che ancora oggi sui social qualcuno scrive che Crocetta è quello che voleva morta Lucia Borsellino. Non c’è altro da aggiungere per dare la misura dell’amarezza che ancora oggi prova il nostro assistito per questa incredibile vicenda”.

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