Muos, reati ambientali: | processo a tre imputati - Live Sicilia

Muos, reati ambientali: | processo a tre imputati

Lombardo e Cuffaro sono nella lista testi.

A Caltagirone
di
1 min di lettura

CALTAGIRONE. E’ cominciato davanti al Tribunale monocratico di Caltagirone il processo, col rito ordinario, a tre imputati accusati, a vario titolo, di abusivismo edilizio e violazione della legge ambientale per la costruzione a Niscemi (Cl) del Muos, il sistema di telecomunicazione militare Usa. Sono Adriana Parisi, responsabile della “Lageco”, societa’ che hanno costituito l’Ati ‘Team Muos Niscemi’ vincitrice della gara del 26 aprile 2007, il direttore dei lavori Giuseppe Leonardi, e l’imprenditrice Maria Rita Condorello della “Cr Impianti srl”. L’udienza è stata caratterizzata dalla costituzioni delle parti e delle liste dei testimoni. L’avvocato Goffredo D’Antona, che rappresenta l’associazione antimafie Rita Atria, ha chiesto, tra gli altri, la convocazione di due ex presidenti della Regione Siciliana: Raffaele Lombardo e Rosario Crocetta. La prossima udienza è stata fissata per il 18 aprile. Proseguirà invece domani l’udienza del processo col rito abbreviato, sempre a Caltagirone, agli altri quattro imputati. Sono l’ex dirigente dell’assessorato regionale Territorio e ambiente Giovanni Arnone, il presidente della “Gemmo Spa” Mauro Gemmo, e i titolari di due imprese che hanno lavorato in subappalto: Concetta Valenti della “Calcestruzzi Piazza Srl”, Carmelo Puglisi, della “Pb Costruzioni”. Il procuratore Giuseppe Verzera nella scorsa udienza, a conclusione della requisitoria ha chiesto chiesto un anno di arresto e 20 mila euro di ammenda per ciascuno di loro, oltre alla confisca della struttura. Alla sua richiesta si sono associati i legali delle undici parti civili ammesse al procedimento. Dall’inchiesta iniziale è stata stralciata la posizione di un cittadino statunitense, non un militare, ma un civile, Mark Gelsinger, nei confronti del quale procede l’autorità giudiziaria statunitense. Secondo l’accusa, sostenuta dal procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, avrebbero realizzato l’impianto “senza la prescritta autorizzazione, assunta legittimamente o in difformita’ da essa”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI