Manovra, primi passi all'Ars | Partono i lavori nelle commissioni - Live Sicilia

Manovra, primi passi all’Ars | Partono i lavori nelle commissioni

Emendamento in commissione per sopprimere l'articolo sui Beni culturali.

Finanziaria
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PALERMO – Prime battute a Palazzo dei Normanni per la Finanziaria del governo. Oggi il testo è stato incardinato in commissione Cultura. Domani si aprirà il confronto in commissione Ambiente e in commissione Attività produttive. Il governo regionale ha inviato all’Ars gli emendamenti della manovra approvati dalla giunta. Si tratta di tagli e incrementi alla spesa, la voce più consistente riguarda i forestali per i quali la dotazione è stata incrementata di 70 milioni di euro.

Intanto, la Commissione Beni culturali dell’Ars ha bocciato all’unanimità l’articolo 14 della Finanziaria regionale che prevede l’accorpamento del Centro regionale per il catalogo e del Centro regionale per il Restauro, con la contestuale abolizione della loro autonomia finanziaria. È stato presentato un emendamento della commissione per abrogare la norma, sottoscritto dai membri della commissione. Le opposizioni lamentano al riguardo la mancata interlocuzione con il governo. Un “significativo risultato”, rivendica in una nota la Cisl Fp Sicilia che, dopo aver lanciato l’allarme sulla questione, oggi è stata sentita in audizione all’Ars. “La V Commissione – spiegano Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia, e Fabrizio Lercara, segretario regionale per i dipendenti regionali – ci ha dato ragione e ha votato all’unanimità per la soppressione dell’intero articolo 14”. In realtà non c’è stato un voto ma la presentazione di un emendamento comune che ora dovrà essere votato prima in commissione e poi in Aula. “Apprezziamo la decisione della V Commissione di Palazzo dei Normanni di bocciare la norma e ci auguriamo che la Commissione Bilancio e l’assessore all’Economia Gaetano Armao ne prendano atto. La riorganizzazione di un settore così importante per una regione come la Sicilia deve essere affrontato nel modo giusto, con un serio confronto con i sindacati, e soprattutto non quando il Dipartimento è senza una guida. Oggi, infatti, all’Ars, abbiamo dovuto registrare con rammarico l’assenza  del governo e dei vertici del Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana”.

Il Movimento 5 Stelle oggi ha lamentato l’assenza del governo in commissione, in un momento in cui l’assessorato regionale ai Beni culturali è praticamente acefalo, orfano in un colpo solo di assessore e dirigente generale. “Quanto accaduto in commissione all’Ars è scandaloso – lamentano i deputati 5 Stelle -, non sappiamo nemmeno chi è l’assessore regionale ai beni culturali. Con il pensionamento della dottoressa Volpes, il settore è ancora più bloccato perché manca anche il direttore generale. Nessuno del governo si presenta per parlare della parte di competenza dei beni culturali che dovrebbero essere il perno per la rinascita della nostra Sicilia”. Ribatte l’assessore all’Economia Armao: “Nella manovra ci sono importanti interventi a sostegno del settore dei Beni culturali: i siciliani hanno bisogno di parlamentari che lavorano, il resto sono polemiche buone solo per riempire i giornali”.

La commissione Bilancio oggi è stata impegnata in audizioni e dovrebbe prendere in mano la manovra in settimana. Intanto, Cateno De Luca, deputato eletto col centrodestra ma da tempo su posizioni critiche verso il governo, attacca: “Il Governo e l’assessore Armao cercano letteralmente di fuggire dal confronto e dal dibattito parlamentare. Un comportamento inaccettabile che rischia di mortificare il parlamento e le prerogative dei deputati. Per questo ho chiesto la convocazione urgente dei capigruppo per fissare un nuovo termine per la presentazione degli emendamenti in tutte le Commissioni”. Il nuovo termine è richiesto da De Luca alla luce dell’approvazione della variazione della legge di stabilità e del bilancio, proprio nelle stesse ore in cui scadeva il termine per la presentazione degli emendamenti al testo precedente. De Luca si dice “preoccupato perché molte norme nella legge di stabilità hanno una copertura farlocca, affidata a presunti fondi extraregionali di dubbia utilizzazione e per i quali il governo non ha fornito alcuna spiegazione”. “Domattina alle 10 scade il termine per presentare gli emendamenti – osserva sul tema Nuccio Di Paola dei 5 Stelle – e fino a oggi non abbiamo potuto parlare con nessuno del governo sulla parte relativa ai Beni culturali, nemmeno un dirigente dell’assessorato”.


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