Lo studio del sindacato Cimo | "Posti letto utilizzati male" - Live Sicilia

Lo studio del sindacato Cimo | “Posti letto utilizzati male”

Lo studio sui pronto soccorso.

PALERMO – “Il sistema pronto soccorso, così come è concepito oggi, e come forse si ha interesse che venga percepito, è soprattutto un ammortizzatore sociale. Nulla a che vedere con la vera ‘mission’ di una struttura concepita per gestire le emergenze/urgenze, ma piuttosto un luogo dove far confluire la domanda di salute insoddisfatta, dove vicariare le inefficienze di un sistema territoriale non in grado di fare filtro. In un contesto sanitario in cui la risposta alla domanda di salute e quindi di prestazioni erogate dai pronto soccorso è costante a causa delle risorse umane e strutturali limitate, si assiste ad una domanda praticamente illimitata ed il risultato o qualità del servizio risulta in un rapporto proporzionalmente inverso. Si assiste ad un sistema territoriale assolutamente insufficiente a fare filtro verso l’ospedale nonché a garantire la risposta alla domanda di salute dei cittadini”. Lo dice in una nota Angelo Collodoro, componente della segeteria regionale del sindacato medici Cimo, secondo cui “circa il 65% dei ricoveri effettuati dai pronto soccorso è indirizzato verso reparti di area medica”.

Scendendo ancora più nel dettaglio “il 50% dei pazienti ricoverati è indirizzato verso una specifica tipologia di reparto di area medica (Area Medica A: Medicina, Medicina e Chirurgia di Accettazione e d’Urgenza, Neurologia, Pneumologia, Geriatria, Oncologia) che però dispone solo di un terzo dei posti letto complessivi delle rispettive strutture ospedaliere (703 posti letto su 1.943) facendo registrare un elevato tasso di occupazione e una attesa pre-ricovero criticamente elevata. Il fenomeno del “boarding”, che ne è la determinante principale, ha dunque – prosegue il sindacato – alla base una sperequazione nella distribuzione dei posti letto nelle rispettive strutture ospedaliere, con reparti di area medica sottodimensionati nel numero di posti letto, con tassi di occupazione molto elevati e con ‘turn over’ non sufficiente a garantire l’offerta necessaria ai volumi di attività delle rispettive aree di emergenza e reparti di area chirurgica con tassi di occupazione criticamente bassi”.

“La congestione è determinata essenzialmente dalla presenza, talora per giorni, di pazienti in attesa di ricovero e, pertanto, ad elevato impatto assistenziale e condizionante un’ingente assorbimento di risorse umane, logistiche ed organizzative. Discende da qui “l’allungamento dei tempi di attesa in triage”. Dallo studio emerge una “pessima ‘governance’ aziendale, che determina una sottoutilizzazione dei posti letto di area chirurgica.


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