Dallo strappo alla tregua | Miccichè convince i "ribelli" - Live Sicilia

Dallo strappo alla tregua | Miccichè convince i “ribelli”

Il partito si riorganizza in Sicilia e si aprono degli spazi. Fuori solo la Caronia.

PALERMO – I cosiddetti “ribelli” di Forza Italia all’Ars erano in quattro. Da giorni, di loro non si sente più parlare. Dove sono finiti? Tra gli azzurri di Palazzo dei Normanni sembra tornato il sereno. Solo una persona ha rotto definitivamente col partito e si è spostata al gruppo misto: Marianna Caronia. Cosa è successo, cosa ha convinto i tre rimasti a sotterrare l’ascia di guerra? Il partito si sta riorganizzando sull’Isola e si aprono dunque degli spazi. C’è chi spera di avere un posto nel coordinamento regionale del partito e chi probabilmente nel coordinamento della propria provincia; e c’è chi, invece, con molta probabilità siederà tra i banchi della Commissione Antimafia all’Ars.

Il primo segnale di distensione è arrivato quando il coordinatore regionale di Forza Italia e presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha spiegato come si è concluso l’ufficio politico che si è tenuto qualche giorno fa a Palermo, alla presenza dei quadri dirigenti azzurri: “Proporrò al presidente Berlusconi i nomi di Basilio Catanoso Riccardo Gallo Afflitto per affiancarmi nel coordinamento regionale del partito in Sicilia. Catanoso e Gallo Afflitto lavoreranno per strutturare il partito sul territorio in vista delle imminenti elezioni amministrative”. Uno dei quattro “ribelli”, il parlamentare regionale Riccardo Gallo Afflitto, veleggia quindi verso la dirigenza di Forza Italia. La stessa per cui con insistenza avevano chiesto le dimissioni. Il posto lasciato libero è quello di Francesco Scoma, che nel frattempo è stato eletto deputato a Montecitorio.

Il prossimo appuntamento importante per Forza Italia sarà poi l’ufficio di coordinamento regionale, convocato a Vicari per il 20 e 21 aprile, a cui toccherà definire i componenti del nuovo ufficio politico e la rinnovata struttura di Forza Italia in Sicilia. Questo il momento più atteso da un’altra “ribelle” azzurra, Rossana Cannata. “Aspettiamo di capire come il partito intende riorganizzarsi a livello provinciale – dice – ma constatiamo che si è aperta la fase dell’ascolto”. Cannata, sorella del sindaco di Avola, Luca, è diventata parlamentare regionale con una buona prestazione nella provincia di Siracusa. Di lei si era parlato, nei giorni dell’insediamento del nuovo governo, come di un papabile assessore e di certo è stata una papabile per consiglio di presidenza dell’Ars e presidenze di commissioni. Ma è rimasta fuori da tutto. In Giunta ha visto affermarsi Edy Bandiera, proveniente dallo stesso territorio, pur avendo ottenuto risultati inferiori. “Ma è stato con noi all’opposizione nella scorsa legislatura”, ha spiegato in un’intervista a LiveSicilia, Giuseppe Milazzo, capogruppo di Forza Italia all’Ars. Cannata è in attesa di conoscere a chi il partito affiderà la guida del coordinamento della sua provincia e se, come si dice da tempo ormai a Palazzo dei Normanni, il suo nome sarà tra quelli che Forza Italia proporrà per la Commissione Antimafia.

I designati, scelti “per il loro profilo giuridico”, dovrebbero essere Rossana Cannata, appunto, e Tommaso Calderone, anche lui fino a oggi nella fronda dei “ribelli”. La sicurezza di arrivare in Commissione era vacillata nei giorni più intensi della guerra fratricida di Forza Italia. La possibilità che Milazzo scegliesse ancora il “fedelissimo” Stefano Pellegrino, già presidente della Commissione Affari istituzionali, era uno dei motivi che avevano spinto i “ribelli” contro la dirigenza. Non arriveremo a tanto – si augurava allora Calderone -. Il profilo di Rossana Cannata è ideale per il ruolo e i nomi designati sono quelli. In questo momento il problema non si pone. L’orientamento è Calderone-Cannata”. E a quanto pare, l’orientamento, è rimasto proprio quello. “Non è cambiato nulla – conferma Cannata. – Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma i nomi previsti per rappresentare Forza Italia in Commissione Antimafia rimangono il mio e quello di Calderone”.

Insomma, dopo settimane di tensioni, la sola che ha lasciato Forza Italia è Marianna Caronia. Annunciando la sua decisione di transitare al gruppo misto, la parlamentare regionale aveva scritto: “Sconcertata assisto ai diversi tentativi di imbonire i cosiddetti ribelli”. Aggiungendo: “Nella migliore delle ipotesi si procederà ad un furbesco maquillage che lascerà però sostanzialmente le cose come stanno”. “E così è stato – conferma oggi. – Io, per quanto mi riguarda, non ho voglia di fare passi indietro. E non riusciranno a farmi passare come un caso isolato perché nel partito del resto d’Italia sono tanti i soggetti che da tempo fanno opposizione ai caporali del presidente Berlusconi. Nel partito non c’è più linfa vitale e ai siciliani bisogna dare qualcosa di nuovo. Mi guarderò attorno – conclude – e magari troverò qualcosa di più indicato per realizzare quello che sogno per il futuro”.

 


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