Collaboratori Ars: taglio più vicino | Finanziaria, Pip verso l’assunzione - Live Sicilia

Collaboratori Ars: taglio più vicino | Finanziaria, Pip verso l’assunzione

Tre ipotesi per ridurre la spesa per gli esterni. In commissione Cultura ok alla norma per i precari

PALAZZO DEI NORMANNI
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PALERMO – Hanno discusso per un paio d’ore. Mettendo quasi da parte i temi della Finanziaria e limitandosi a concordare una road map per l’esame della manovra. C’era, infatti, qualcosa di più urgente di cui parlare: i capigruppo dell’Assemblea regionale dovevano risolvere la faccenda dei “collaboratori”. Dei cosiddetti D6, assunti a pioggia dentro Palazzo dei Normanni grazie ai finanziamenti pubblici concessi dalle norme. Fondi utilizzati con una certa leggerezza, secondo la Corte dei conti, che ha convocato i deputati rappresentanti dei partiti, nei giorni scorsi, chiedendo spiegazioni.

E così, oggi in Conferenza, si sono messe sul tavolo tutte le ipotesi. E il clima non sempre è stato sereno. Uno dei capigruppo, ad esempio, ha lasciato la riunione per protesta: per Cateno De Luca si trattava solo di ‘tempo perso’. Ma la riunione è andata ovviamente avanti. E così, come detto, ecco le ipotesi per risolvere la questione che sta montando anche di fronte all’opinione pubblica.

Sono sostanzialmente tre le strade indicate: la riduzione del numero degli esterni, la riduzione del budget a disposizione dei gruppi o il “taglio” di questi collaboratori. In quest’ultimo caso, i gruppi farebbero affidamento comunque al sostegno dei cosiddetti “stabilizzati”, una ottantina di storici collaboratori, dentro il Palazzo in qualche caso da diverse legislature e che oggi si aggiungono, appunto, ai cosiddetti “D6”. Qualcuno ha già quantificato il risparmio in oltre tre milioni di euro.

A proposito delle altre ipotesi, se non è ancora chiaro il rapporto tra ‘collaboratore’ e deputato (diverse le ipotesi in campo), ecco che è invece saltata fuori una proposta di riduzione del budget. Dai circa 58 mila a disposizione oggi di ogni deputato previsti dalla norma, a circa 40 mila euro, con un risparmio di 18 mila euro a deputato: circa 1,2 milioni di euro risparmiati.

Queste insomma le ipotesi di lavoro. Nei prossimi giorni, si vedrà. Intanto, la seduta di oggi – non è una novità – è durata poco più della lettura del verbale della seduta precedente. Un quarto d’ora circa e tutto rimandato. O quasi. Nel corso della seduta si è trovato giusto il tempo di avviare l’esame della modifica del regolamento interno dell’Ars, necessaria ad allargare il Consiglio di Presidenza per dare rappresentanza a due gruppi parlamentari, “Sicilia Futura” e “Fratelli d’Italia”, aggiungendo due deputati segretari. Gli emendamenti al testo di modifica regolamentare devono essere depositati entro domani, ma il voto (è necessaria una maggioranza qualificata di almeno 36 voti a favore) arriverà solo successivamente, nel corso dell’esame sul bilancio.

A proposito di bilancio, il presidente Micciché ha dato notizia delle tappe da seguire per l’approvazione della manovra: una corsa no-stop dal 23 al 29 aprile, con sedute convocate la mattina anche alle 9 (orario insolito per Sala d’Ercole) e con chiusura prevista alle 22. Entro sei giorni, quindi, la commissione bilancio dovrà far avere all’Aula il testo approvato e che raccoglierà anche quello che arriva dalle commissioni di merito. In una di queste, la Commissione cultura e lavoro è arrivato il voto favorevole a un emendamento presentato tra gli altri dai deputati Figuccia e Tamajo: è quello che prevede l’assunzione nella società regionale Resais di circa 2.800 precari ex Pip. Ma adesso la palla passa alla Commissione bilancio.


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