Il diabete e gli alimenti 'sbagliati' | I consigli per non ammalarsi - Live Sicilia

Il diabete e gli alimenti ‘sbagliati’ | I consigli per non ammalarsi

Il dottore Provenzano e l'ospedale civico di Partinico

Il decalogo del dottore Vincenzo Provenzano. I suggerimenti per stare bene.

PALERMO- Dopo la pubblicazione degli allarmanti dati pubblicati dall’Ibdo Foundation sulla ‘pandemia’ di diabete e obesità e sui rischi mortalità, Livesicilia ha contattato per un commento il dottore Vincenzo Provenzano, presidente regionale Società italiana medici diabetologi ospedalieri e primario dell’unità operativa per le malattie metaboliche e del ricambio del Civico di Partinico.

Provenzano non appare stupito della notizia e dice: “Le cause che vedono la Sicilia fra le regioni con un maggior numero di diabetici in Italia sono coerenti con un gradiente geografico nord-sud che vede al sud maggiori casi di obesità di diabete e soprattutto di diabete Mellito II che all’obesità è collegato. Un dato inoltre che si conferma anche nell’insistenza di un alto numero di complicanze collegate al diabete come ad esempio la cecità, l’insufficienza renale, l’anomalia in gravidanza, la doppie possibilità di ictus e amputazione degli arti inferiori . E in quest’ultimo caso la Sicilia ha il primato delle amputazioni”.

“Per citare altri dati – prosegue il medico – in Sicilia, i diabetici sono circa 300mila persone ma questo dato cresce a 400mila siciliani se si considera che sono circa in 100mila coloro che non sanno d’avere questa malattia. Inoltre, risulta obeso più del 40% della popolazione con un altissima incidenza di bambini. Questo comporta il presentarsi di un aumento dei casi di diabete di tipo 2 nelle fasce di età inferiori dove prima si manifestava il solo diabete di tipo 1. L’età media di diagnosi del diabete, infatti, si è abbassata da 45-50 anni a 35 “.

“Il dato – continua Provenzano – è certamente socio economico e si spiega nel termine in cui negli ultimi anni, di fatto, la Sicilia ha occidentalizzato la propria dieta abbandonando l’alimentazione mediterranea di cui pure è stata culla. A causa della forte influenza massmediatica il sud ha assunto il modello alimentare del nord, il modello ‘fast food’. Faccio un esempio per tutti: quello della farina bianca. – e chiarisce -. C’è chi si ostina a dire che il pane bianco appartiene alla dieta mediterranea. Non c’è nulla di più falso l’alimentazione mediterranea prevede il solo uso di farine di tipo integrale. Aggiungo che anche l’Oms ha chiarito quanto siano dannose le tre polveri bianche: la farina bianca, lo zucchero e il sale. Questi tre ingredienti dei nostri alimenti infatti determinano una maggiore produzione di insulina che porta a diabete, malattie cardiovascolari e malattie neoplastiche”.

Ma per fare fronte a questi dati qualcosa è stato fatto? “Nel 2009, era stata approvata una legge che cercava di promuovere azioni per una una medicina non solo di cura ma di iniziativa, come sarebbe stato con i presidi territoriali d’assistenza. Ciò veniva fatto – dice il diabetologo – anche tenendo conto degli impatti che il diabete ha sulla finanza pubblica in Italia: circa 10 miliardi di costi diretti ovverosia costi di cure e e 11 miliardi di costi indiretti per assenza da lavoro e prepensionamenti. L’applicazione della legge pure innovativa, però, si è via via attenuata nonostante la lotta al diabete sia una dei tre obiettivi di azione sanitaria nazionali. – e conclude -. È già finanziato e operativo, invece, un progetto di un milione che vede l’Asp di Palermo con gli ospedali di Partinico, di Cefalù e di Palermo impegnati per attivare azioni di educazione alimentare con le scuole per combattere il diabete con la corretta alimentazione”.

Infine, il medico propone un decalogo della prevenzione dell’obesità e del diabete. “Alla base di tutto è consigliata una costante attività fisica: mezz’ora di passeggiata veloce come se si fosse in ritardo ad un appuntamento, poi occorre mantenere un peso corporeo accettabile, eliminare il fumo e tenere sotto controllo il giro vita misurandolo con un metro da sarta: se supera 88 cm per le donne e 102 cm per gli uomini c’è un serio rischio di avere il diabete, malattie cardiovascolari e tumorali”.

Il dottore raccomanda poi di preferire una alimentazione a base di vegetali a un’alimentazione di natura animale, d’eliminare il consumo di zuccheri a rapido assorbimento come i dolci o la Coca Cola. E di ridurre il consumo di grassi animali, come ad esempio la carne rossa, preferendo i grassi vegetali come l’olio di oliva. Infine, vanno consumate con moderazione le proteine di natura animale, come ad esempio le uova, preferendo le proteine vegetali contenute, ad esempio, nei legumi; è bene ridurre l’utilizzo del sale da cucina e dei prodotti salati come gli insaccati o gli stagionati, e consumare preferibilmente pane senza sale aggiunto.

Da ultimo Provenzano, dà un suggerimento che non elimina però il piacere, prescrivendo “un uso di alcool con moderazione e cioè consumando, ogni giorno durante i pasti, due bicchieri di vino rosso per gli uomini e un bicchiere di vino rosso per le donne”.

 

 

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI