Maggioranza e governo ko 3 volte | Finanziaria, sì a nuove assunzioni - Live Sicilia

Maggioranza e governo ko 3 volte | Finanziaria, sì a nuove assunzioni

Le opposizioni "cancellano" norme importanti. Miccichè chiude la seduta in anticipo. Intanto, ecco le nuove infornate.

PALERMO –  Soffrono spesso e cadono tre volte. Maggioranza e governo hanno trascorso un pomeriggio assai complicato a Sala d’Ercole. La prima giornata di votazioni sulla Finanziaria, infatti, ha fatto registrare più di una battuta d’arresto. E gli articoli che l’opposizione ha affossato grazie al voto segreto, non sono nemmeno “marginali”.

Anzi. L’accorpamento di Istituto zootecnico e di Incremento Ippico, ad esempio, era una delle norme “caratterizzanti” la manovra, un “segno” della volontà del governo di razionalizzare la spesa e restringere la galassia degli enti controllati.

E un’altra delle novità più interessanti previste dalla legge di stabilità era certamente l’istituzione del “biglietto unico per il trasporto locale”, bocciata anche questa. Considerata dagli oppositori una “norma-spot”, invece, quella con la quale si intendeva destinare un contributo fino a 40 mila euro per l’acquisto o la ristrutturazione, da parte di coppie siciliane, di una abitazione. “Il finanziamento, numeri alla mano, potrebbe andare a soli 250 nuclei familiari” hanno protestato appunto le opposizioni, puntando il dito contro l’esiguità dei fondi e la volontà del governo di approvare una norma-manifesto. E così, anche questa è stata cancellata dalla Finanziaria a colpi di voto segreto.

L’opposizione, insomma, ha fatto l’opposizione. Compatta quasi sempre. Pd e Movimento cinque stelle, così come Claudio Fava, insomma, senza particolari ostruzionismi, ma facendo spesso ricorso al voto segreto, hanno messo a nudo le enormi difficoltà numeriche di una maggioranza che non c’è. Anche perché oggi i partiti alleati del governo hanno dovuto registrare alcune assenze obbligate, seppur per motivi assai diversi: quelle di Pippo Gennuso e Marianna Caronia.

E così, invece di andare avanti fino alle 22, come previsto inizialmente, il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha preso atto delle difficoltà della maggioranza e ha deciso di chiudere in anticipo la seduta. Meglio, insomma, evitare altri ko. E sperare che la notte porti qualche novità

E così, mentre un altro paio di norme sono state accantonate, anche in questo caso per evitare il rischio di nuove bocciature, i passi avanti sono stati pochi. Ma in qualche caso assai rappresentativi. Come per l‘approvazione delle nuove assunzioni alla Regione: attraverso una deroga a un blocco ancora vigente, il governo ha riaperto alle assunzioni all’Arpa, oltre che in Irfis. “Avete verificato se il Consiglio dei ministri è pronto a concedere questa deroga, o stiamo approvando una norma per poi farla impugnare e dire che la colpa è di Roma?” ha chiesto in Aula il Dem Antonello Cracolici che ha anche puntato il dito contro il finanziamento destinato ai Forestali siciliani, non sufficiente, secondo il deputato, per garantire tutte le giornate lavorative.

Passa, tra le polemiche, anche la norma che destina un contributo alle scuole paritarie siciliane, nonostante dai banchi dell’opposizione fosse giunta la richiesta di usare quei fondi per la scuola pubblica. Via libera anche a un fondo di garanzia per le imprese voluto dall’assessore all’Economia Gaetano Armao e l’articolo che prevede interventi a sostegno degli agricoltori, illustrato e difeso dal collega all’Agricoltura Edy Bandiera.

“La nostra opposizione – commenta a margine della seduta il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo – è stata decisiva per bocciare norme inutili e dispendiose e per contribuire al miglioramento di altre, in particolare, per rifinanziare il credito agevolato per le imprese siciliane”. Domani si riparte. E la strada in salita. La maggioranza che non c’è dovrà affrontare un test fatto di altri 100 articoli.

LA DIRETTA DALL’AULA

20.48 Il clima in Aula è evidentemente troppo caldo. Miccichè decide di chiudere la seduta, rinviata a domattina alle 10.

20.46 Dopo il terzo articolo bocciato solo nella giornata di oggi, si passa all’articolo 20 che prevede stanziamenti per le ex Province e le Città metropolitane.

20.42 Altro clamoroso scivolone di governo e maggioranza: approvando un emendamento soppressivo, l’Aula ha bocciato una norma fondamentale come quella relativa agli interventi per la casa.

20.32 Ancora polemica sull’esiguità dei fondi previsti, che potrebbe andare, dopo una riduzione di ulteriori due milioni rispetto al testo di partenza, a non più di 250 coppie. Il testo prevede un contributo fino a 40 mila euro per coppie con un reddito inferiore ai 20 mila euro.

20.25 Si torna a parlare dell’articolo 8, relativo agli interventi a favore dell’acquisto o della ristrutturazione della casa per le coppie siciliane.

20.20 Approvato anche l’articolo 15, per il fondo di rotazione per gli interventi straordinari in cultura. Viene inserito, tra gli enti beneficiari, anche la “Fondazione Taormina arte Sicilia”.

20.18 Approvato l’articolo 14 che prevede i contributi per le scuole paritarie primarie e secondarie di primo grado.

20.11 Anche la capogruppo dell’Udc Lo Curto difende l’articolo per le scuole paritarie.

20.06 Cappello (M5s): “Destinare questi fondi alle scuole private è uno schiaffo alle scuole pubbliche”. Per Milazzo, Forza Italia “crede nelle scuole paritarie e nelle scuole cattoliche. Non facciamo di questo articolo una guerra di religione”.

19.55 L’assessore all’Istruzione Lagalla replica affermando che il governo è già intervenuto con finanziamenti rivolti alla scuola pubblica. “Certamente questo governo non può essere accusato di scarsa attenzione nei confronti dell’istruzione pubblica”.

19.54 Sia Di Paola (M5s) che Fava (Misto) chiedono che questi fondi vengano destinati alla scuola pubblica.

19.51 A proposito di istruzione, si passa all’articolo che prevede contributi pari a 4,5 milioni per le scuole paritarie siciliane.

19.50 Via libera anche all’articolo 13 “Interventi per l’istruzione e l’edilizia scolastica”.

19.49 Approvato velocemente anche l’articolo 12 che prevede “Contributi alle associazioni di comuni e loro amministratori”.

19.46 Approvato l’articolo 10.

19.40 L’assessore all’Economia Armao illustra l’articolo 10 che prevede nuove norme in materia di approvazione dei bilanci degli enti regionali. In particolare, ci sono provvedimenti più stringenti per l’approvazione dei bilanci e sanzioni per gli amministratori delle società.

19.24 Aula sospesa per una riscrittura dell’articolo.

19.22 Cracolici (Pd) torna all’attacco del governo sull’articolo sulla casa: “La legge deve prevedere le modalità di erogazione del contributo. Non si scrivono le leggi al bar”.

19.18 Per l’assessore alle Infrastrutture Falcone, quella sulla casa non è una norma-spot: “Si tratta di una norma che fa giustizia sociale. E già nel 2018 potrà aiutare 250 famiglie. Se poi troveremo altri soldi, potremo intervenire nei confronti di altre coppie”.

19.09 Polemiche sul precedente articolo, quello riguardante gli interventi per la casa. Così come sottolineato dal deputato Pd De Domenico, anche Cancelleri (Cinquestelle) precisa che i fondi messi a copertura dell’articolo consentirebbero solo il finanziamento di 150 richieste.

19.05 Miccichè: “Siamo all’articolo 9 su 112, e ne abbiamo accantonati due. Non abbiamo dove andare”.

18.50 Figuccia (Udc) lancia l’allarme della “colonizzazione” da parte dei prodotti stranieri nei confronti del comparto agricolo siciliano. Per Fava (Misto) bisogna porre l’attenzione al tema drammatico dell’usura, assai diffuso nel settore agricolo. Ragusa (Forza Italia) denuncia le difficoltà affrontate dagli agricoltori colpiti da calamità naturali ad accedere alle misure di sostegno.

18.40 – Si passa all’esame dell’articolo 9 “Norme a sostegno dell’Agricoltura”. Lo presenta l’assessore regionale al ramo Edy Bandiera.

18.38 – Micciché annuncia che il governo sta riscrivendo l’articolo 8. Quindi sarà accantonato e ripreso in un altro momento.

18.31 – Micciché, tornato alla presidenza, dà la parola a Ragusa. “Come governo dovremmo dare una sferzata al ‘mondo casa’”. Anche Barbagallo e De Domenico intervengono per illustrare gli emendamenti a firma Pd. Di Paola chiede: “Ma il governo ci crede a questa Finanziaria, perché ogni norma poi si ri

18.25 – Cambio alla presidenza dell’Aula, arriva il vicepresidente Di Mauro in sostituzione di Micciché. Di Mauro chiede al governo se intende procedere a una riscrittura sulla base delle indicazioni delle opposizione e di fronte al no dell’assessore Armao, prosegue il dibattito. Interviene Giorgio Assenza di Diventerà Bellissima per illustrare l’emendamento del suo gruppo di appartenenza a tutela di chi deve affrontare il problema della vendita all’asta delle prime case.

18.12 – Si passa all’esame dell’articolo 8 “Interventi per la prima casa”, che il governo ha riscritto dopo la richiesta della presidenza dell’Ars. Interviene il deputato del Pd Dipasquale che ha presentato con un emendamento una nuova riscrittura dell’articolo 8, in antitesi a quello del governo. “È impensabile parlare di costruzioni di nuove case – ha detto – e quindi credo che sia stata una svista quella dell’assessore”. Interviene per la prima volta in Aula Claudio Fava: “Questo articolo va sostenuto. Sono d’accordo anche con l’emendamento che prevede il governo. È una norma particolarmente evoluta. Quello che non mi convince è che si finanzi ‘la costruzione’ di nuove case”. Cracolici interviene per contestare la riscrittura, troppo blanda a suo dire: “Evitiamo di fare norme di improvvisazione, non si possono scrivere le leggi al bar”.

18.12 – Approvato anche l’articolo 7.

18.10 – Si vota l’emendamento di Calderone che è approvato.

18.00 – Si passa all’esame dell’articolo 7 “Interventi finanziari per il sostegno delle piccole e medie imprese mediante l’utilizzo del Fondo di Garanzia Regionale”. Armao: “Raccogliendo alcuni studi di questa Assemblea, anche per evitare qualsiasi profilo di censura, accogliamo il suggerimento di aggiungere la clausola di salvaguardia sugli aiuti pubblici. Così non ci dovrebbero essere conflitti con la normativa europea. I deputati ritirano conseguentemente gli emendamenti, tranne Calderone di Forza Italia: “Emendamento che offre un contributo alle imprese per uscire dalla crisi che dal 2012 le attanaglia”. Cracolici: “Nulla in contrario sulla ristrutturazione dei crediti, ma questo è un fondo di garanzia e ho paura che non otterremmo l’obiettivo”. Di Mauro interviene per chiedere di differenziare i fondi, a tutela anche dei fondi per il Comune.

17.59 – L’articolo 5 è approvato dall’Aula.

17.56 – Dopo l’intervento di Armao in difesa dell’articolo 5, i deputati che avevano presentato gli emendamenti all’articolo li ritirano tutti, tranne uno del Pd che Cracolici spiega serve per ampliare il valore dell’articolo per tutte le imprese. Armao accoglie e amplia con un subemendamento che allarga la platea anche alle start up. L’aula vota gli emendamenti: approvati.

17.46 – Si torna all’articolo 5 “Disposizioni a tutela del personale delle società partecipate in liquidazione. Dotazione della società IRFIS Finsicilia Spa”.  Armao interviene in difesa dell’articolo: “Andare a pregiudicare questo articolo è un danno all’economia siciliane e delle imprese siciliane. Siamo riusciti dopo 17 anni a smobilitare 84 milioni di euro e grazie a questa norma potranno essere utilizzate. Votare questo articolo è importante se si hanno a cuore le sorti delle imprese siciliane. Invito al ritiro dell’emendamento soppressivo perché sarebbe uno schiaffo all’economia siciliana”. Il dibattito prosegue con Cracolici e Cateno De Luca.

17.43 – Micciché apre la votazione sull’emendamento dei 5 Stelle per la soppressione dell’articolo 6. L’articolo 6 sul biglietto unico per il trasporto locale è cancellato. Maggioranza di nuovo sotto per un voto.

17.25 – Si discute l’articolo 6 “Biglietto unico per il trasporto locale”. Il primo intervento è di Nunzio Di Paola del Movimento 5 stelle: “In commissione questo articolo aveva cifre diverse, e si diceva alle aziende che se avessero avuto delle perdite, le avrebbe coperte la Regione. Ad oggi però l copertura è di 450 mila euro, che non ci sembra possano bastare, allora meglio non prevedere questa norma”. A Di Paola risponde l’assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone: “È una norma molto moderna che permette alla Sicilia di essere più moderna. Noi non parliamo di biglietto, ma di sperimentazioni che faremo sul trasporto pubblico dell’Isola. Possiamo immaginare anche un progetto che pensi anche agli abbonamenti”. Sempre per il M5s interviene Cancelleri: “Qui nessuno è contrario al biglietto integrato, è vero però che in una Regione come la nostra mettere solo 84 mila euro per il 2018 vuol dire che vorremmo farlo, ma non possiamo. È chiaramente una norma manifesto. Chi fa impresa, anche se di natura pubblica, devono affrontare un rischio economico. Ad oggi questo testo non è sostenibile, è una presa in giro per tutti i siciliani”.

17.24 – Micciché propone di approvare gli articoli più semplici per non perdere troppo tempo col dibattito. Si accantonano gli articoli 4 e 5 e si passa al 6.

16.57 – Cracolici parlando con la stampa: “Approvato l’articolo 3, sì, ma mancano 40 milioni di copertura per i Forestali”.

16.54 – Micciché sospende la seduta e convoca la capigruppo.

16.53 – L’Aula approva l’articolo 3 della Finanziaria. La norma sblocca le procedure concorsuali per nuove assunzioni all’Arpa e stanzia 6 milioni e 800 mila euro per il contratto integrativo per i circa 22 mila forestali siciliani.

16.46 – Cancelleri annuncia che ritirerà l’emendamento 3.9 per la soppressione del comma 5, a meno che Armao non lo spieghi. L’assessore precisa che “si tratta di destinazione di somme a copertura dell’articolo”. Quindi Cancelleri ritira l’emendamento.

16.43 – Si votano gli emendamenti sui Forestali. Il 3.18 a firma Lupo col voto segreto: il Parlamento approva. Governo di nuovo sotto. 

16.33 – Si parla ancora di articolo 3, nella parte in cui si disciplina la questione Forestali. Interviene Michele Catanzaro del Pd: “Come Pd abbiamo fatto un emendamento che prevede un percorso di stabilizzazione per i lavoratori”. Cancelleri presenta il suo emendamento: “Attraverso questa norma dobbiamo cercare di restituire nuovo decoro alla Sicilia attraverso anche questi lavoratori che meritano un po’ di dgniità professionale”. Anche Calderone presenta l’emendamento firmato con altri deputati di Forza Italia.

16.15 – Cateno De Luca interviene sul tema della Forestazione: “Mancano circa 25 milioni di euro che riguardano il completamento delle giornate e delle attività che vanno svolte. Serve un progetto obiettivo con copertura specifica”. Anche Cracolici parla di numeri: “180 milioni circa e 40 milioni abbiamo certezza che siano fondi extraregionali. Questi 20 milioni non potranno essere utilizzati nell’esercizio del 2018. C’è un buco che non possiamo illuderci di coprire con l’assestamento. Bisogna dire con onestà ai lavoratori che non potremo coprire tutte le giornate di legge”. Cracolici e Musumeci si scambiano frecciatine in merito alla gestione dei Forestali. Dipasquale chiede a Musumeci di non innervosirsi. Interviene Figuccia: “Quello dei forestali è un tema che caratterizza la storia dei siciliani ma non c’è mai stato un vero progetto di riforma. Non si possono togliere 20 milioni di euro da questo capitolo. Dobbiamo misurarci con questo dato perché rischiamo di non far partire la campagna antincendio. Io per primo ci ho messo la faccia sulla possibilità per i forestali di lavorare. Assessore Bandiera, attraverso quale strumento si potranno garantire questi diritti”.

16.01 – Miccichè apre la votazione per gli emendamenti e i subemendamenti dopo che il Pd ha ritirato quello soppressivo che aveva presentato. Palmeri del M5s illustra gli emendamenti presentati dal gruppo dei grillini. L’emendamento a firma Palmeri è bocciato. Si passa al voto di un emendamento a firma Lupo (il 3.1) relativo al “fabbisogno” e alla “sostenibilità finanziaria”. L’assessore Cordaro interviene per dare rassicurazioni in merito. Si procede col voto segreto, l’emendamento è bocciato. Ritirato l’emendamento della maggioranza (3.23). Precluso il 3.22 dei grillini. Ritirato dal governo il 3.24. Ritirati il 3.17 e il 3.20.

15.54 – Torna a parlare l’assessore Cordaro: “Insisto nel chiedervi di votare questo articolo perché sono state davvero approfondite in tutte le sedi legali le sfaccettature di questa norma. Quindi mi sento di assicurarvi che non si tratta di una norma che provocherà nocumento a questo parlamento o a questo governo”. Lupo (Pd) insiste: “Non è un problema di merito, ma di forma, considerando il blocco delle assunzioni”. Lupo si rivolge a Micciché e il presidente dell’Ars Miccichè risponde: “Quella sul blocco delle assunzioni è una legge di dieci anni fa e persino lo Stato nazionale ha cominciato a superarlo. Il problema del blocco io lo comprendo se serve a risparmiare, ma non se impedisce di lavorare bene con una macchina amministrativa che funzioni. Io penso che dovremmo pensare a superare in maniera organica questo blocco delle assunzioni. Quindi la posizione della Presidenza è favorevole all’articolo 3”.

15.48 – Cateno De Luca interviene per ritirare l’emendamento e si dichiara favorevole all’articolo 3. Prende la parola poi Cracolici: “La Regione attualmente ha un blocco alle assunzioni, l’unica deroga è stata concessa alla Sanità. Quindi io chiedo al governo: ma c’è stata un’iniziativa per avere una deroga senza che poi ci sia la scure perché viola il blocco delle assunzioni? Credo ci sia un’esigenza complessiva, ma perché fare delle norme per poi farcele impugnare?”.

15.35 – Miccichè comunica l’intenzione di accantonare gli articoli 3 e 4 della Finanziaria, per discuterli in un secondo momento. L’assessore regionale all’Ambiente Toto Cordaro, interviene comunque sull’articolo 3: “Si tratta dell’articolo che ci permette di sbloccare le assunzioni all’Arpa. È una necessita che deriva da una valutazione di sistema che abbiamo fatto. Si tratta di una norma che serve per superare problemi di fabbisogno”. Ascoltato Cordaro, Giuseppe Milazzo, per la Commissione Bilancio, ritira la richiesta di accantonamento. Si passa quindi all’esame dell’articolo 3 “Disposizioni per l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Disposizioni per il settore della forestazione”.

15.33 – Prende la parola Cancelleri che denuncia alla Presidenza il fatto che al momento della votazione per l’articolo 2 risulterebbe un voto in più rispetto ai presenti in Aula.

15.32 – La seduta riprende.

14.00 – Alla maggioranza sono mancati due voti.

13.40 – “Le leggi le fa il parlamento, non le fa il presidente della Regione per decreto – ha detto il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo, incontrando i giornalisti subito dopo il voto – tengo a precisare che il Pd ha già predisposto un disegno di legge sullo stesso argomento, che riguarda lo stesso Istituto. Il voto con il quale in aula soppresso l’articolo non era motivato da ostruzionismo ma, appunto, dalla necessità di difendere le prerogative del parlamento”.

13.28 – La seduta riprende e l’assessore Armao legge la riscrittura dell’articolo, nella parte che riguarda la governance (comma 2) e nella parte in cui declina i principi con cui scrivere il regolamento per l’organizzazione dell’ente. Miccichè mette in votazione per primi gli emendamenti soppressivi dell’articolo a firma Pd e M5s. E l’Aula approva con 33 voti a favore. Quindi l’articolo 2 della Finanziaria, nonostante la riscrittura, è cancellato. Il governo Musumeci va sotto per la prima volta in Aula in questa maratona Finanziaria.

13.00 – Considerate le numerose polemiche, il presidente Micciché chiede una riscrittura dell’articolo al governo e sospende l’Aula per 5 minuti.

12.45 – Con l’intervento di Angela Foti del M5s continua la discussione sull’articolo 2: “Cari colleghi di questo articolo non sappiamo nulla. In terza commissione non ci è stato detto nulla di nulla dal governo. Solo un ‘poi faremo’ e così sia”. Cracolici chiede ancora la riscrittura dell’articolo. Parla Giuseppe Milazzo, capogruppo di Forza Italia: “Facendo i conti così a mente, è ovvio che il risparmio ci sarà: tutto quello che oggi è doppio, sarà singolo. Non è ovvio il risparmio? E ancora non sappiamo che misura di contenimento darà il governo con il suo documento. Certamente non possiamo sopprimere questi enti, ma almeno li possiamo accorpare”. Sarcastico l’intervento di risposta di Cancelleri: “Trovo che Milazzo sia davvero cambiato, perché con l’intervento di poco fa ha ammesso addirittura che non vuole nemmeno fare le leggi. Noi scriviamo due righe di intenti e il governo fa il resto. Si derubrica a mero passacarte. Bene, a noi non sta bene! Noi vogliamo fare le leggi e non rinunciamo a questa prerogativa”. 

12.30 – Il punto che fa scattare la polemica è il comma 3 dell’articolo: “All’attuazione del presente articolo si provvede ai sensi dell’articolo 12, comma 4 dello Statuto, con decreto del Presidente della Regione, da emanarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta dell’Assessore regionale per l’agricoltura, lo sviluppo rurale e la pesca mediterranea, di concerto con l’Assessore regionale per l’economia, previa delibera della Giunta regionale e sentite la Commissione ‘Attività produttive’ e la Commissione ‘Bilancio’ dell’Assemblea regionale siciliana”. Parte del Parlamento vive questo comma come una esautorazione del potere legislativo. Il Pd, con un emendamento, ha chiesto piuttosto al governo di depositare entro 90 giorni un disegno di legge. Figuccia appoggia il governo: “La direzione di questa norma è quella dello snellimento delle procedure. Il Parlamento non si arrocchi su posizioni precostituite perché rischiamo di non produrre nulla. La norma prevede di sentire le Commissioni dell’Ars, quindi perché essere contrari alla semplificazione dei procedimenti legislativi. Creiamo piuttosto le condizioni per un voto unanime”. Anche Orazio Ragusa di Forza Italia annuncia la sua posizione favorevole all’articolo 2.

12.24 – Si passa all’Articolo 2 “Istituto zootecnico e per l’incremento ippico di Sicilia” che prevede che “l’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia è incorporato nell’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia”. Interviene Antonello Cracolici (Pd) che invita il governo a ritirare l’articolo 2 e riorganizzare il settore con apposito intervento di legge. “È una norma manifesto che non potrà trovare applicazione”, ha aggiunto, riferendosi al fatto che dovrà essere seguito da un decreto del presidente della Regione. Anche Nello Dipasquale (Pd) interviene in difesa delle prerogative legislative dell’Ars. “Serve una norma specifica per la zootecnia in Sicilia. Abbiamo perso l’interesse per la tutela delle nostre specie animali autoctone”. Chiede di intervenire l’assessore Armao: “Vi prego, non inserite elementi di turbativa in quanto è formalmente corretto. Nel 2008 abbiamo riorganizzato l’intera macchina amministrativa della Regione con decreto del presidente. E Cracolici a quei tempi c’era. Non c’è alcuna fuga in avanti in questo”.

12.23 – L’aula vota per l’articolo 1 nella sua interezza: è approvato. 

12.20 – Miccichè, dopo aver constatato che il comma 3 riguarda i lavoratori dell’Eas, sceglie di mettere in votazione la soppressione del comma 3. L’Aula non approva.

12.01 – Si parte con l’Articolo 1 “Disposizioni per l’Ente Acquedotti Siciliani in liquidazioneDisposizioni per l’emergenza idrica della città di Messina”. Tutti gli emendamenti presentati sono soppressivi. Miccichè chiede quindi di votare per il mantenimento dell’articolo. Chiede di intervenire Anthony Barbagallo del Pd: “Questo è un articolo che punta a fare ‘melina’. Serve piuttosto un ragionamento attento e approfondito anche per quanto riguarda l’elenco da cui attingere per la scelta dei commissari”. Chiede di parlare anche Giovanni Di Mauro, di Popolari e autonomisti: “L’Eas è in liquidazione dal 2004. È inverosimile che una liquidazione possa durare 14 anni. Questo governo deve fare una seria riflessione sull’affidamento del servizio di gestione dell’acqua. Saremo l’unica regione a non aver sistemato il servizio della rete idrica”. Parla anche Giancarlo Cancelleri del M5s: “Questo articolo non è comprensibile. Mi chiedo: riusciamo a scrivere le nostre norme in italiano? Troppe volte ci hanno segnalato ‘problemi di strutturazione lessicale'”. Vincenzo Figuccia, Udc: “Ad oggi ci troviamo con un debito di oltre 17 milioni annui e potremmo arrivare alla situazione di non poter erogare l’acqua. I commissari nominati sono dipendenti regionali che si ritrovano a costo zero a fare un enorme lavoro. Ci aspettiamo dopo questi sei mesi una riforma organica di questo settore”. Giuseppe Lupo del Pd annuncia che ritira gli emendamenti presentati dai democratici all’articolo 1. Antonello Cracolici del Pd: “C’è personale dell’Eas che non può più stare in quell’ente e che avevamo spostato all’Esa. Ora con questa norma spostiamo tutto al 2019. Mi pare una schizofrenia amministrativa”.

11.56 – La seduta riprende.

11.22 – Miccichè ha convocato la conferenza dei capigruppo in sala lettura, in attesa che vengano distribuiti gli emendamenti al testo, che attualmente sono più di 1.300 per i 90 articoli del testo.

11.18 – Dopo l’approvazione dei singoli capitoli del Bilancio di previsione della Regione, il presidente dell’Ars Micciché ha dato il via all’esame dei singoli articoli della Finanziaria. Il voto definitivo al Bilancio arriverà contestualmente a quello per la Finanziaria.

10.00 – Dopo cinque minuti di sospensione, l’Aula riprende con l’esame del Bilancio della Regione. La relazione introduttiva è dell’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao, che sottolinea ancora una volta l’obbligo imposto dallo stato di “effettuare un taglio del 3% alle spese correnti, altrimenti lo Stato tratterrà quelle cifre l’anno successivo”. 

9.45 – Micciché rinvia a un altro momento della giornata la discussione delle  proposte di modifica al regolamento interno dell’Ars per per allargare l’ufficio di Presidenza a due nuovi segretari.

9.30 – Micciché apre l’Aula e dà il via all’esame del bilancio di previsione interno dell’Ars. La relazione è del presidente del collegio dei questori Giorgio Assenza. Il Bilancio interno dell’Ars è approvato dall’Aula.

 

 


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