Miccichè e Galluzzo non votano | Il governo va subito sotto - Live Sicilia

Miccichè e Galluzzo non votano | Il governo va subito sotto

Presenti ma non votanti il deputato di Db e il presidente dell'Ars che spiega: un problema tecnico.

PALERMO – Il governo Musumeci battuto in Aula già all’articolo 2 della Finanziaria. La norma viene interamente cancellata con 33 voti a favore contro 31. A mancare, stando ai resoconti d’Aula, sono due voti della maggioranza: lo stesso presidente Gianfranco Micciché e il deputato di Diventerà Bellissima, Giuseppe Galluzzo. I due, presenti in Aula, non risultano tra i votanti né tra gli astenuti.

L’articolo 2 della Finanziaria prevedeva che l’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia fosse incorporato nell’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia. In Aula il dibattito sull’articolo era stato lungo e complesso, con le opposizioni di Pd e Movimento 5 stelle sulle barricate in difesa delle prerogative del Parlamento. Al comma 3 infatti la norma spiegava che “all’attuazione del presente articolo si provvede ai sensi dell’articolo 12, comma 4 dello Statuto, con decreto del Presidente della Regione, da emanarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge”. Un tentativo di “esautorare le prerogative del Parlamento”, stando agli interventi degli esponenti di M5s e Pd in Aula.

Per tentare di sbloccare il dibattito, Micciché aveva invitato il governo a una riscrittura, e Armao aveva provveduto, ma al momento della votazione dell’emendamento soppressivo firmato dal Pd, il governo è finito al tappeto.

Dalla presidenza fanno sapere che si è trattato di un errore tecnico e che il presidente Miccichè era convinto di aver votato.

“La maggioranza non può cadere in errori grossolani – ha commentato il deputato regionale dell’Udc Vincenzo Figuccia – serve una regia che monitori le dinamiche d’aula, non possiamo andare giù su articoli che caratterizzano la Finanziaria e permettere che il testo venga stravolto”. “Le leggi le fa il parlamento, non le fa il presidente della Regione per decreto – ha detto il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo, incontrando i giornalisti subito dopo il voto – tengo a precisare che il Pd ha già predisposto un disegno di legge sullo stesso argomento, che riguarda lo stesso Istituto. Il voto con il quale in aula soppresso l’articolo non era motivato da ostruzionismo ma, appunto, dalla necessità di difendere le prerogative del parlamento”.


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