Avevano pianificato un omicidio |Sventata una guerra tra bande - Live Sicilia

Avevano pianificato un omicidio |Sventata una guerra tra bande

I retroscena dell'inchiesta che ha portato in manette 16 persone.

operazione dalton
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CATANIA – Sparavano in un poligono, in una campagna del comune di Grammichele, fra copertoni d’auto ben impilati e i loro bersagli ben posizionati con pistole e fucili automatici. Un allenamento all’utilizzo delle armi da fuoco che avevano anche ripreso con il cellulare. Dal video fornito dal Comando Provinciale dei Carabinieri, si assiste ad una sessione di sparo al poligono portata avanti da persone che sembra abbiano acquisito una certa esperienza nell’utilizzo delle armi da fuoco.

Era l’11 Maggio 2016 quando nel corso delle indagini che sono sfociate l’altro ieri nell’operazione denominata “Dalton” e che ha portato all’arresto di 16 persone quasi tutte giovanissime, tre degli arrestati: Gaetano Gullè, Andrea Armeli Moccia e Nicolò Felice, furono intercettati mentre, si sarebbe scoperto di li a poco tempo, erano intenti a pianificare un omicidio.

La circostanza che non sfuggì agli investigatori apparse seria ed imminente tanto da far propendere gli stessi verso lo stralcio di questo preciso fatto da altri già compiuti e documentati per poter fermare in tempo l’intento omicida del gruppetto.
 Erano già in possesso da tempo di una motocicletta rubata, sarebbe già stata scelta la modalità dell’omicidio e il luogo ed erano in procinto di prendere in consegna un mitra che avrebbero utilizzato nei giorni a seguire per portare a termine l’assassinio.

Per il gruppo che poi fu subito fermato dagli uomini del Comando Compagnia Carabinieri di Caltagirone e con il supporto dei colleghi di Siracusa, quell’omicidio sarebbe stato il modo per regolare i conti con un non ben precisato soggetto anch’esso appartenente alla malavita grammichelese, colpevole a loro dire, di ingerenze nei loro affari in quella che consideravano ormai già nel 2016 una piazza di loro ed esclusiva competenza.


“Bulloni e padelle”, ossia munizioni e pistole erano fedelissime compagne dei loro reati, tanto che il loro linguaggio in codice è stato ben presto smascherato durante le attività investigative. 
In alcune fra le più cruente rapine, a danno di una coppia di anziani, nonostante la superiorità numerica e fisica il gruppo non esitò a tenere la pistola puntata contro gli indifesi coniugi sino alla loro fuga dall’abitazione.


In questi anni la città di Grammichele, nella quale più volte si erano alzati cori di protesta per la condizione di insicurezza percepita dalla popolazione, sembra soffiare una leggera brezza di serenità.

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