L'idea di Dipasquale assessore |Ma per Cicero fu solo un bluff - Live Sicilia

L’idea di Dipasquale assessore |Ma per Cicero fu solo un bluff

L'incontro con Vancheri a Marina di Ragusa.

INCHIESTA MONTANTE
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Un assessorato sempre saldamente in mano a fedelissimi dei vertici di Confindustria, quello delle Attività produttive. Un ciclo che poteva essere interrotto dal ragusano del Pd Nello Dipasquale. Se ne parlò, ma secondo chi ha raccontato l’episodio si sarebbe trattato di un bluff. Tra i tanti retroscena svelati dall’ordinanza che ha portato ai domiciliari sette persone nell’ambito dell’inchiesta di Caltanissetta su Antonello Montante, c’è anche quest’episodio, risalente al 20 luglio del 2015. Lo ha raccontato agli inquirenti Alfonso Cicero, uno dei grandi accusatori di Montante, a cui fino a un recente passato l’ex commissario del’Irsap è stato vicino. Quel giorno Cicero e l’allora quasi dimissionaria Linda Vancheri, assessore alle Attività produttive del governo di Rosario Crocetta, incontrarono a Marina di Ragusa Nello Dipasquale, deputato regionale che aveva aderito al gruppo del Megafono e che poi era transitato al Partito democratico. “In un frangente prima della cena – racconta Cicero – facevo capire a Dipasquale che la Vancheri, con ogni probabilità, stava recitando una delle sue solite forse concordata con Montante. La Vancheri chiedeva a Dipasquale la disponibilità a ricoprire l’incarico di assessore delle attività produttive, a fronte delle sue imminenti dimissioni”. In effetti, Linda Vancheri si sarebbe dimessa ufficialmente pochi giorni dopo, il 25 luglio. Ma al suo posto venne nominata Mariella Lo Bello, che le indagini della Squadra mobile nissena hanno rivelato essere in stretto contatto con lo stesso Montante. Secondo il racconto di Cicero in quell’incontro Vancheri “teneva a far presente che l’unica questione che intendeva definire prima di dimettersi era la mia conferma a Presidente, e chiedeva a Dipasquale di sostenere sempre la mia azione in quanto era I’unica attività legalitaria concreta espressa dalla Regione Siciliana e, conoscendo il suo profilo e l ‘amicizia che lo legava a me, era certa che tutto sarebbe andato per il meglio. Con Dipasquale, comunque, concordavamo di assecondare la ‘farsa’ e ci davamo appuntamento il giorno dopo a Palermo”. Che si trattasse di una farsa o meno, Dipasquale non divenne mai assessore. L’episodio è finito nelle carte perché nel tragitto di ritorno Cicero notò che Vancheri rispondeva a una telefonata di Montante su un cellulare dedicato, circostanza che gli inquirenti ritengono di avere riscontrato. (sa.t.)


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