Esa e Iacp, il governo ci riprova | Riecco le norme bocciate dall'Ars - Live Sicilia

Esa e Iacp, il governo ci riprova | Riecco le norme bocciate dall’Ars

Le due norme riproposte con due emendamenti aggiuntivi a firma Armao.

IL ''COLLEGATO''
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PALERMO – Il governo ci riprova: l’Agenzia per la casa e la soppressione dell’Esa tornano nel “collegato” sotto forma di emendamenti aggiuntivi a firma dell’assessore Gaetano Armao. E il braccio di ferro tra governo e Parlamento riparte, a poche settimane dall’approvazione della Finanziaria. I due articoli, stralciati dalla legge di stabilità, erano spariti anche dalla legge stralcio dopo il passaggio in Commissione Bilancio all’Ars. Ma la giunta Musumeci non ci rinuncia, da sempre li ha raccontati come punti caratterizzanti del proprio programma, e così rieccoli, pronti direttamente per un nuovo esame dell’Aula, dove approderanno martedì quando comincerà la discussione degli articoli del disegno di legge e degli emendamenti aggiuntivi.

La norma riguardante l’istituzione dell’Arcas, l’Agenzia regionale per la casa e l’abitare sociale, era stato bocciato dalla commissione guidata da Riccardo Savona. Ora l’emendamento presentato da Armao reintroduce “la fusione per incorporazione” degli Iacp e stabilisce che la giunta, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture, disciplinerà entro 180 giorni, “con proprio regolamento”, “il sistema dell’intervento pubblico nel settore abitativo”. Un passaggio, questo, molto delicato e già più volte contestato dalle opposizioni: “Le riforme, come abbiamo sempre sostenuto le approva il parlamento”, aveva detto il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo, riferendosi al fatto che su un tema come quello dell’abitare sociale e dell’edilizia pubblica non si può “privare il Parlamento del potere di legiferare”. Ragionamento condiviso anche dal M5s.

Torna anche l’articolo sulla soppressione dell’Esa, che era stato accantonato dopo il passaggio in Commissione in attesa di una eventuale riscrittura. L’emendamento di Armao stabilisce che l’Ente di sviluppo agricolo “è posto in liquidazione entro novanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge”. Le competenze dell’ente passano all’Assessorato all’Agicoltura e i lavoratori a tempo indeterminato (alla data del 31 dicembre 2017) transitano nell’amministrazione regionale. 

Le premesse per un nuovo braccio di ferro tra Governo e Parlamento ci sono tutte. Il “collegato” che arriverà in Aula martedì è formato da soli 10 articoli, ma tra gli emendamenti alla Finanziaria che sono stati riproposti, con l’ok della Commissione Bilancio, i nuovi emendamenti al testo e gli aggiuntivi che ripropongono temi già discussi – e già avversati dalle opposizioni – per non dire del problema dei numeri della maggioranza, ancora risicati, la prossima settimana all’Ars si annuncia decisamente impegnativa.

 

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