Tari, caccia agli evasori| Dal Comune migliaia di lettere - Live Sicilia

Tari, caccia agli evasori| Dal Comune migliaia di lettere

Palazzo delle Aquile prova a riscuotere 46 milioni dell'anno scorso che mancano all'appello.

PALERMO – Una lettera per chiedere a migliaia di palermitani di pagare la tassa sui rifiuti, dal momento che in cassa mancano all’appello 46 milioni di euro. Il 38% dei contribuenti della quinta città d’Italia non ha infatti versato la Tari dello scorso anno e così Palazzo delle Aquile corre ai ripari, inviando una missiva “conciliante” ai morosi che potranno così mettersi in regola con uno sconto sulle sanzioni.

Chi riceverà la lettera dovrà controllare tutti i dati ed eventualmente segnalarlo anche tramite il sito del Comune, e poi regolarizzare la propria posizione in cambio di un ammorbidimento delle penali: il 4,3% in più per chi non ha pagato la prima rata Tari 2017 (rispetto a una multa del 30%) e il 3,75% per chi non ha versato il saldo.

Piazza Pretoria, a inizio maggio, ha diffuso i dati sull’evasione: se la percentuale di chi non paga scende dal 43 al 38%, sono ancora in tantissimi a non versare la tassa. A conti fatti si tratta di 46 milioni che mancano all’appello per un Comune che ha enormi problemi di liquidità, con un picco preoccupante per le utenze non domestiche, cioè negozi e imprese, che per più della metà non pagano.

Una cattiva abitudine diffusa in modo uniforme: in centro storico non pagano 3 contribuenti su 5, in via Libertà un cittadino su 4 e un’impresa su 2, a Mondello e Sferracavallo un cittadino su 3 e il 60% delle aziende, in costa Sud solo la metà.

 


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