Una tribù che balla e si diverte | Gli spassi della movida palermitana - Live Sicilia

Una tribù che balla e si diverte | Gli spassi della movida palermitana

Movida Ph. Giuseppe Intravaia

Dove mangiare, dove ballare, dove cantare. Viaggio, a puntate, nella notte palermitana.

PALERMO- Dimmi chi sei e ti dirò dove andare. Al palermitano, si sa, piace far festa. Il weekend è il momento in cui si scaricano gli stress quotidiani dell’intera settimana. Dal venerdì alla domenica, la road map dei posti dove passare il tempo è vasta e qui vengono citati alcuni esempi. Basta solamente scegliere cosa fare e il gioco è fatto.

Dall’aperitivo delle 18 al pezzo di rosticceria “spezza digiuno” delle 3 del mattino, la notte è giovane. Ed è per tutti. Il tardo pomeriggio è consacrato all’aperitivo, che, con l’avvento della bella stagione, coincide con l’orario del tramonto.

Via, allora, alla ricerca di posti che possano incorniciare questo suggestivo momento della giornata, magari in posti foto-friendly da immortalare e postare su Instagram. La primavera e l’estate sono appannaggio della “Cala”. Una bella vista e tante persone le trovi sulle terrazze della “Rinascente”. Qui non è più il mare a dare spettacolo, quanto la visuale dominante sulla città, da piazza San Domenico al traffico serale di via Roma. Meta del tardo pomeriggio, anche durante la settimana, è via dell’Orologio a pochi passi dal Teatro Massimo. La traversina che porta a via Bara all’Olivella – con gli storici “Vespa” e “Siciliano” – è il porto sicuro dell’universitario in sessione, ma anche di quegli evergreen che non cambiano zona, neanche dopo la laurea.

E se non ci si è saziati abbastanza con l’aperitivo sono diverse, ma anche adatte per tutte le diete, le alternative per risolvere il problema. Panini ‘ca meusa, panelle e cazzilli, è il trionfo dello street food palermitano, noto ormai ovunque grazie alla storica bancarella di Rocky o ai tavolini sotto il fresco in piazza Marina di “Franco ‘u vastiddaru”. “Ke Palle” è, invece, il marchio che offre in pieno centro la varietà di gusti dell’“arancina 2.0”. Chi vuole mangiare comodamente una pizza va da “Frida”, nelle traversine di via Maqueda, mentre chi ha fretta prende al volo un trancio da “Ferrari” in corso Vittorio Emanuele. La cena elegante – una fra quelle possibili – del palermitano che non si accontenta e che si interroga fra paste elaborate e secondi pregiati è “Osteria Ballarò”, oppure il “Castello a mare”. A pancia piena si ragiona meglio, per decidere dove andare. La piazza di Spagna palermitana si chiama piazza Sant’Anna. La chiesa del XVII secolo in zona Lattarini è diventata traguardo ambito dei pellegrinaggi notturni della gioventù palermitana, e puoi trovarci davvero chiunque. La zona è quella giusta per una birra in allegria, senza particolari pretese, né dress code specifici: dai bermuda al tacco dodici, dalle canotte alle cravatte, qui sei il benvenuto. La passeggiata tranquilla con il drink in mano arriva alle zone limitrofe, dove fra Colletti, Corrieri e bar Garibaldi il secondo giro è quasi un obbligo.

E non è vero che “la musica non c’è” come dice una canzone: il palermitano che se la vuole cantare va, infatti, al “Cantavespri, vini e vinili” ad ascoltarsi la musica dal vivo, quello che invece preferisce “annacarsi” si addentra con l’auto nel caos della notte cittadina e si sposta per andare in discoteca.

Fra i posti di tendenza, ecco il “Country Club”. La discoteca di via dell’Olimpo è diventata sempre più un must nella movida palermitana degli ultimi anni. La varietà di generi musicali suonati e un target sempre più vasto hanno portato il locale alla ribalta, con il premio di “Miglior discoteca d’Italia” ai Dance Music Awards dello scorso aprile. Fra le altre piste generaliste amate dalla gioventù cittadina, non manca il “Circolo nautico Costa Ponente”. Per gli amanti della musica caraibica c’è il “Cuba Libre”, patria di ballerini di tutte le età, con la passione caliente per salsa e baciata, nei pressi di via Belgio.

A fine serata, quando la stanchezza inizia a farsi sentire e i resti della fame non sono da meno, per gli instancabili, tappa obbligata è la “prima colazione pre-letto”, a base di rosticceria, divorata rapidamente in uno dei tantissimi Ganci, presenti in città. Per i golosi, c’è pure un cornetto espresso da Recupero, prima di salutare gli amici. E con l’arrivo della stagione estiva le possibilità di divertimento si ampliano anche nelle località di mare prossime a Palermo.

Il “Moro” è l’ultimo avamposto di giovani e meno giovani, sulla strada che porta a Mondello. Qui, la cifra caratteristica della discoteca è la storica “domenica italiana”, una grande festa colorata, dove è impossibile resistere al fascino di cantare e ballare a squarciagola i pezzi che riempivano le estati dagli anni ‘60 ad oggi. Un tempo erano dei genitori, ora divertono i figli. Sferracavallo ed Isola delle Femmine le mete più vicine, in direzione Trapani, dove poter andare a ballare in riva al mare: “Baia del Corallo” o “Kalandria” le possibili soluzioni a due passi dalla borgata marinara dai mille ristorantini di pesce; “Free Beach” e “Tropical” solo alcuni dei lidi sul lungomare di Isola delle Femmine dove si balla a pieni nudi sulla spiaggia, al ritmo delle hit dell’estate. Il palermitano che cerca aria fresca in direzione Messina – invece – va a colonizzare una vasta quantità di territori, dalle porte del capoluogo, fino a sotto le Madonie.

A Ficarazzi – per esempio – si balla a “Casa Cuba”, discoteca ormai nota in tutta la provincia, costruita intorno ad una suggestiva torre a picco sul mare. Proseguendo, la meta di conquista successiva è Casteldaccia: qui, da un lato la storica “Rotonda”, ambita dai più tranquilli, dall’altro una serie di locali più movimentati, in cui divertirsi fino a tarda notte. Serate sulla battigia fra quattro chiacchiere e un gelato anche a San Nicola l’Arena (frazione di Trabia), Campofelice e Cefalù. Qui, con la blasonata location da ballo delle “Calette”, si conclude il giro del palermitano alla ricerca di divertimento, che dopo aver percorso chilometri e chilometri, si prepara comunque a tornare a casa. Le feste in riva al bare con i braccialetti fluo avranno il loro fascino, ma vuoi mettere con il traffico del lunedì mattina in viale Regione?

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