Mafia, cimici al cementificio |Le foto segrete del boss - Live Sicilia

Mafia, cimici al cementificio |Le foto segrete del boss

L'abbraccio di Tomaselli

Ecco cosa hanno immortalato le telecamere del Ros.

Inchiesta Chaos
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3 min di lettura

La copertina catanese del mensile "S" che contiene tutte le foto dei boss

CATANIA – Un vero e proprio album investigativo. Sono stati immortalati incontri e riunioni segrete tra i boss della nuova cupola dei Santapaola-Ercolano, alle quali il mensile “S” in edicola dedica uno speciale con foto inedite. L’inchiesta Chaos si è appena conclusa. E nei faldoni delle indagini è finito anche il troncone relativo ai presunti affari imprenditoriali di Antonio Tomaselli, il reggente operativo della cosca. Una figura che attrae l’attenzione degli investigatori già  nel 2016 quando la sua presenza viene notata in un summit. Poi scatta il blitz Kronos e molti boss finiscono in carcere. E da lì sarebbe cominciata l’ascesa del delfino degli Ercolano.

Il cementificio, in una foto del mensile "S"

Le telecamere del Ros arrivano anche all’interno del cementificio di Giuseppe Conti Pasquarello, che per gli inquirenti sarebbe la “testa di legno” di Antonio Tomaselli. Insomma un imprenditore a libro paga del boss. In contrada Sieli, sulla Strada Stata 1211, a Misterbianco il 6 novembre è immortalato un incontro con facce poco raccomandabili. Il Ros ascolta una conversazione tra Conti e Tomaselli: l’imprenditore chiede al boss di raggiungerlo al cementificio. Alcune persone devono parlare con il delfino degli Ercolano. I militari non si fanno trovare impreparati. E a Misterbianco si accende la telecamera. All’interno dell’azienda di cemento, ma fuori dagli uffici, parlano Antonio Tomaselli, Giovanni Di Mauro, Gaetano Musumeci, Giuseppe e Paolo Pasquarello Conti. È quella l’azienda che finisce nei guai per aver fornito “cemento” di basso livello all’impresa che si sta occupando della posa della fibra ottica in città.

Tomaselli al Cementificio

Non è un appuntamento casuale. Antonio Tomaselli è un assiduo frequentatore dell’azienda misterbianchese. Pochi mesi dopo quell’appuntamento su cui ci sono ancora parecchi interrogativi, sia per i motivi che per i personaggi che vi hanno partecipato, l’obiettivo inquadra ancora una volta Antonio Tomaselli tra i depositi dell’azienda di Conti Pasquarello. È il 9 gennaio Antonio Tomaselli arriva a bordo della sua Opel Mokka di colore grigio chiaro. Parcheggia. Entra in ufficio. Il tempo di controllare l’andamento sugli affari. Qualche minuto dopo sbuca sull’uscio. Ma prima di andar via saluta Paolo Pasquarello Conti. Un abbraccio che non sfugge alle telecamere. Poi il boss sale in auto e si allontana. Sull’importanza di questa visita c’è poco da dire. Perché l’investigatore che redige la relazione fotografica scrive in rosso, in mezzo a decine e decine di foto, “rilevante” solo quando nell’inquadratura fa breccia quello che è stato definito l’uomo che teneva la “carta” della famiglia Santapaola-Ercolano.

Chioma brizzolata, andatura distinta, Antonio Tomaselli si distingue dal resto del gruppo malavitoso. Nel 2017 è riuscito a relegare in panchina anche Rosario Lombardo e a mettere nelle sue mani le sorti della famiglia catanese di Cosa nostra. Un’autorità che gli viene riconosciuta anche a Lentini, roccaforte dei Nardo. Sul mensile “S” in edicola tutti i particolari e le foto


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