Hotspot, politica in fermento| Il voto in Aula giovedì - Live Sicilia

Hotspot, politica in fermento| Il voto in Aula giovedì

Assemblee, dichiarazioni, riunioni di partito: tutti contro il progetto.

sala delle lapidi
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PALERMO – Dovrebbe essere giovedì il giorno decisivo per l’hotspot allo Zen: Sala delle Lapidi sarà chiamata a esprimere un parere sul progetto di un centro per 400 migranti accanto al Velodromo, in un clima incandescente caratterizzato da un “no” trasversale, a destra come a sinistra. Oggi infatti il consiglio comunale si dedicherà alle comunicazioni, mentre domani la giornata sarà dominata dalle commemorazioni per la strage di Capaci.

Oggi però l’hotspot è stato comunque al centro del dibattito. Di mattina è stata la volta del Centro Pio La Torre,, che ha elaborato un documento con Laboratorio Zen Insieme, Arci, Donne di Benin City, Cgil, Cisl, Uil, Emmaus, Fondazione Falcone, Run Palermo, Udu Palermo e Associazione Lievito. “Sin dal 2011 – si legge nel documento approvato – una ricerca del Centro Studi Pio La Torre sui beni confiscati alla mafia ha proposto, e offerto gratuitamente al Comune di Palermo, un’ipotesi progettuale affinché 47 ettari del fondo San Gabriele fossero trasformati in orti urbani da affidare ai cittadini e alle cittadine per renderli fruttuosi e valorizzare l’area dal punto di vista ambientale, culturale e associativo, con pochissima spesa e con la collaborazione anche delle scuole professionali dell’agricoltura della zona, l’assistenza tecnica della Regione e dell’Università di Palermo”.

Nel pomeriggio è stata la volta delle riunioni di Sinistra Comune e del centrodestra. I primi, guidati da Erasmo Palazzotto e Giusto Catania, hanno riempito l’Aula Rostagno: “Una volta bocciata la delibera in consiglio, tutti noi capigruppo chiederemo di incontrare l’assessore regionale Toto Cordaro ma siamo pronti alla mobilitazione per far rispettare la volontà dei palermitani”, dice Catania. Forza Italia e Fratelli d’Italia, riuniti i gruppi consiliari in Sala Gialla, annunciano anche loro l’opposizione: “Il rischio è che il centro temporaneo diventi definitivo – dice l’azzurro Giulio Tantillo – e che i migranti, che dovrebbero restare solo qualche giorno, vengano lasciati lì. Abbiamo già contattato l’assessore Cordaro per concordare un incontro, nel quale manifesteremo tutto il nostro dissenso”. Spazio anche per una polemica tutta interna alle opposizioni, con Sabrina Figuccia dell’Udc che va all’attacco di Tantillo per il suo ruolo di vicepresidente del consiglio: “Nessuno lo ha nominato capo del centrodestra e non mi rappresenta”.

Anche nella maggioranza fuoco di fila contro il centro per migranti. “Siamo consci – dicono i consiglieri del Pd Dario Chinnici, Francesco Bertolino, Carlo Di Pisa, Rosario Arcoleo e Giovanni Lo Cascio – del fatto che il parere richiesto al Consiglio Comunale è solo consultivo, ma ci adopereremo, insieme con la nostra deputazione regionale, perché i soggetti cui è demandata la decisione in merito, cioè l’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente nella persona dell’assessore Totò Cordaro e del Presidente Musumeci diano anch’esse parere negativo”.

“Siamo assolutamente contrari all’hotspot perché la città non ha bisogno di lager o strutture di detenzione per i migranti – dice Sandro Terrani, capogruppo del Mov139 – Palermo deve essere la città dell’accoglienza come è stata negli ultimi sei anni. Abbiamo bisogno di un rilancio economico, non di strutture che ghettizzeranno le periferie che necessitano di attenzione e sviluppo”.

“No a passerelle su questioni delicate, il sindaco venga in aula e si assuma le sue responsabilità sul disastro Palermo”. Così Fabrizio Ferrandell. “Annunciamo battaglie e barricate. Se si presenta in aula – precisa Ferrandelli – il sindaco sappia che non siamo disposti a cedere. Siamo contrari a hot spot allo Zen come in altre parti della città e su questa questione credo non ci saranno divisioni. Orlando riferisca in aula piùttosto sulla gestione e sui conti del Comune, sul rischio fallimento delle aziende, sul fallimento del Suap, sulla mobilità impossibile, sui rilievi del Mef e della corte dei conti, sulle politiche sociali di una città poverissima e disperata in cui i giovani scappano. Sono queste le priorità per Palermo”.


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