I big sponsor del capomafia | Le strane alleanze di Cosa nostra - Live Sicilia

I big sponsor del capomafia | Le strane alleanze di Cosa nostra

L'ascesa di Giuseppe Biondino e gli accordi tra le famiglie mafiose.

DAL MENSILE "S"
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PALERMOGiuseppe Biondino, da poco tornato in carcere, è stato per un periodo il capomafia di San LorenzoLa sua nomina fu decisa in via Lancia di Brolo, rione Noce, in un appartamento pulito messo a disposizione da Sergio Macaluso. All’incontro parteciparono Paolo Calcagno, Pietro Salsiera, Giuseppe Biondino e lo stesso Migliore.

L’episodio fa parte dello speciale dedicato dal mensile “S” alla nuova mappa della mafia con 500 nomi. A sponsorizzare la nomina di Biondino, racconta Macaluso, sarebbero stati Filippo Bisconti, di Belmonte Mezzagno, e Giuseppe Sansone dell’Uditore. Sono i nomi di altri due personaggi liberi. Uno strano intreccio: famiglie territorialmente lontane si confrontarono per scegliere il capo del potente mandamento di San Lorenzo. Ecco il nuovo corso di Cosa nostra, dove si preferisce la collegialità per le decisioni importanti. Biondino divenne capo, “aiutato da Baldo Migliore e Pino Sansone – ha spiegato Macaluso in un recentissimo verbale – per cui appena c’era un lavoro si attivavano per agevolarlo nell’estorsione”. Ed ecco un altro nome, Sansone, da tenere d’occhio. Vecchie conoscenze degli investigatori e persone assolte che fanno pesare la loro parola nella scelta dell’uomo che deve guidare uno dei più potenti mandamenti mafiosi della città: ce n’è abbastanza per stare in allerta.

Biondino era uno che si muoveva parecchio, a differenza di altri che scelgono un profilo riservato. E allora ecco fioccare gli appuntamenti che non sono sfuggiti all’attenzione dei carabinieri. In un’abitazione di fondo De Castro, nella zona di Leroy Merlin, il 3 giugno 2016, “si documentava una interessante riunione che si svolgeva fra Francesco Paolo Liga, Giuseppe Biondino, Baldassare Migliore e Pietro Sansone”, figlio di Giuseppe, uno dei costruttori che favorirono la latitanza di Riina. Giuseppe Sansone è stato condannato per il favoreggiamento di Riina.

Ecco cosa annotano gli investigatori: “Giunge Giuseppe Biondino, residente in via Giuseppe Tranchina, in compagnia di Baldassare Migliore residente a Terrasini, a bordo del suo scooter, marca Aeon di colore grigio, a seguire giunge anche un altro soggetto a bordo di Honda Sh, colore bianco. L’uomo da accertamenti effettuati risulta identificato in Pietro Sansone”. Il difensore di Pietro Sansone, l’avvocato Marco Giunta, sostiene che il suo assistito non ha partecipato ad alcuna riunione mafiosa e ha chiesto di essere interrogato per chiarire tutto.

A Passo di Rigano che fu il feudo di Salvatore Inzerillo ci sono strani movimenti. A proposito degli Inzerillo, negli ultimi anni sono tornati parecchi scappati della guerra di mafia degli anni Ottanta. Per scampare alla carneficina corleonese in tanti furono costretti ad espatriare negli Stati Uniti. È tornato ad esempio Tommaso Inzerillo, che qualche anno fa si è scrollato di dosso il rischio di una condanna all’ergastolo. Fu assolto dall’accusa di aver ucciso due suoi parenti, assassinati negli Stati Uniti tra la fine del 1981 e gli inizi dell’82, per salvare se stesso. Tutti i nomi sul mensile “S” in edicola.


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