Reti fognarie, batosta sulla Sicilia | Palazzotto: "Fallimento del Pd" - Live Sicilia

Reti fognarie, batosta sulla Sicilia | Palazzotto: “Fallimento del Pd”

La Corte di giustizia Ue ha imposto all'Italia una multa da 25 milioni di euro.

LA SANZIONE
di
2 min di lettura

PALERMO – “La Sicilia sarà la regione che pagherà il prezzo più salato della multa inflitta dalla Corte di giustizia europea all’Italia per il mancato adeguamento delle reti fognarie o dei sistemi di trattamento delle acque reflue dei centri urbani sprovvisti. Era quello che denunciavo già nel 2014, con un’interrogazione parlamentare. Era tutto prevedibile data la gestione fallimentare degli impianti di depurazione e del sistema idrico siciliano. Oggi, grazie alla classe dirigente del Pd siciliano che allora governava la Regione, la Sicilia pagherà un prezzo altissimo per non essere intervenuti in tempo e non aver rispettato le direttive europee in materia di depurazione delle acque reflue”. A dirlo è Erasmo Palazzotto, deputato siciliano di Liberi e Uguali a Montecitorio.

La Corte di giustizia Ue ha imposto all’Italia una multa da 25 milioni di euro, più 30 milioni per ogni semestre di ritardo nella messa a norma di reti fognarie e sistemi di depurazione delle acque di 74 centri urbani. La multa va ad aggiungersi ai circa 300 milioni che l’Italia ha pagato fino a oggi per altre due condanne, nel 2015 sull’emergenza rifiuti in Campania e nel 2014 sulle discariche abusive. E lo Stato continua a pagare 120mila euro al giorno fino a che la situazione in Campania non sarà normalizzata, 400mila euro al semestre per ogni discarica irregolare con rifiuti pericolosi non sanata e 200mila euro ogni sei mesi per quelle con rifiuti non pericolosi. Una situazione “grave”, ammette il Ministero dell’Ambiente, sottolineando però che le multe sono “più che dimezzate rispetto all’orientamento di 6 anni fa” e che sono stati programmati 124 interventi nei 74 agglomerati, per un importo complessivo interamente finanziato di 1 miliardo e 800 milioni. Sulle acque di scarico il nostro Paese era già stato condannato dalla Corte Ue nel 2012. A oltre sei anni di distanza il numero delle aree non conformi si è ridotto da 109 a 74. Circa 50 sono in Sicilia (per esempio frazioni di Palermo, Ragusa), 13 in Calabria (Reggio e Crotone), 6 in Campania (tra cui Ischia e Napoli Est), con un pugno di casi anche in Friuli, Liguria e Puglia.

“Alla Sicilia – prosegue l’esponente di LeU – era stato assegnato oltre un miliardo di euro per rispondere all’emergenza e adeguarsi agli standard europei di depurazione. Tutti soldi spesi male o addirittura non spesi visto che la multa inflitta dall’Europa scatterà dal mese di giugno, e cioè da domani. Siamo di fronte all’ennesima beffa per i cittadini siciliani che non solo non possono contare su un servizio di depurazione efficiente e dignitoso ma che, per l’effetto domino che vede Roma rivalersi sulle Regioni e queste sui Comuni, vedranno i loro Enti locali già in difficoltà economiche rischiare di finire sul lastrico”, conclude Palazzotto.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI