Amministrative, il civico Abramo |"Dietro gli avversari i soliti nomi" - Live Sicilia

Amministrative, il civico Abramo |”Dietro gli avversari i soliti nomi”

Il suo progetto non si fermerà a 10 giugno. ne è convinto il candidato di È Catania.

verso il voto
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CATANIA – Il suo progetto non si fermerà a 10 giugno. Qualunque sarà il risultato delle prossime amministrative, la città ha già risposto e in maniera convinta all’appello che Emiliano Abramo, candidato sindaco con È Catania, ha lanciato ormai sei mesi fa. Ne è convinto il rappresentante della Comunità di Sant’Egidio che spiega a LiveSiciliaCatania come quanto avviato sia solo l’inizio di un percorso. “La mia performance è stata all’altezza delle mie aspettative – afferma. Poi sarà la città a giudicare il lavoro svolto fino a oggi. Le mie aspettative erano una proposta per la città tutta, aperta alla buona politica. L’ho detto alla prima conferenza stampa, il 31 gennaio”.

Dunque, comunque andrà si ritiene soddisfatto?

L’apertura c’è stata da parte mia e io sono rimasto colpito dalla risposta della città. Ho avuto modo di incontrare molte persone, alcune delle quali sono venute a trovarmi al comitato dopo aver ascoltato o letto una mia intervista, le tante categorie. Per me è stata anche occasione di studio, di maggiore conoscenza della città, e tutto questo in un contenitore del quale forse Catania aveva bisogno. Un’occasione di dialogo, per parlare con la gente, incontrare le persone, in un contesto ben determinato, quello della legalità, dell’idea che le cose si possano fare per bene. Un’occasione per spiegare bene come vanno prese le decisioni. Ho avuto modo di spiegare che questa candidatura ha una dignità in quanto tale, e non è certo l’occasione per sedersi ai tavoli degli affari di questa città. Insomma, da quadro punto di vista sono molto soddisfatto.

È Catania cosa diventerà dopo il 10 giugno, se non dovesse essere lei a vincere?

È Catania è nata il 31 gennaio, passa dal 10 giugno per guardare oltre, all’11, al 12. La nostra idea era quella di costruire un contenitore che fosse proposta per la gente perbene della città. Resta a disposizione della città anche dopo il voto. Al netto delle camufferie di alcuni partiti, non vedo altre esperienze civiche nel vero senso della parola. Facciamo un’operazione verità, dato che a Catania, in questo periodo, va di moda. La nostra è l’unica esperienza civica per la mia persona, che la rappresenta, per le persone che sono dentro la lista, per il modo di dialogare con la città e con lo sguardo che va oltre. Le altre sono tutte espressioni di consiglieri comunali uscenti, le lista Catania 2.0 è la segreteria di Luca Sammartino, così come Cambiamento Reale. Nella lista Con Bianco per Catania ci sono tutti i consiglieri del sindaco uscente e anche in Primavera per Catania. Dall’altra parte è esattamente la stessa cosa, tutti sono espressione di qualcos’altro. Io dico che il civismo non è un modo di raccontare la politica nella speranza di truffare il cittadino e prendere più voti nel momento in cui i partiti sono in crisi. Il civismo è un modo serio di servire la città e di fare politica. Non necessariamente seduti al Palazzo.

Non pensa che la sua campagna elettorale abbia avvantaggiato Salvo Pogliese, dato in vantaggio?

Il civismo parla di una visione di città e noi vogliamo realizzare la nostra. Noi non siamo andati né contro Bianco, né contro Pogliese, abbiamo solo dato delle considerazioni molto serene. Quando ho annunciato la mia candidatura, ho fatto un appello alla buona politica, non alla politica tutta, perché alcune esperienze non mi interessavano. Ho preso distanza sin dal primo minuto dall’amministrazione uscente perché io la città la vedo in altro modo, mettendo l’accento su dinamiche che caratterizzano questa amministrazione. Avevo parlato di rifiuti, avevo parlato di uomini dentro l’amministrazione che la collaboravano, e di tavoli oscuri con riferimento all’ingerenza di alcune logge massoniche. Con l’andare del tempo queste cose si sono verificate come reali. Non era questa la buona politica. Anche il giorno dopo l’ufficializzazione della candidatura di Pogliese ho avuto modo di dire e dire più volte che riteniamo la candidatura irresponsabile. Nulla contro la persona, ma sul candidato sì, una candidatura di chi sapendo di essere rinviato a giudizio, in applicazione della legge Severino rischia di lasciare la città senza sindaco. E questo certo non significava stare con Bianco. Bisogna evitare di lasciarsi incastrare dalla logica dello “o stai con me o contro di me”, perché questa è la città che tutto vende e tutto compra alla quale noi non apparteniamo. Noi commentiamo le notizie che riguardano la vita politica e non solo della nostra città, e facciamo la nostra strada. Lo abbiamo dimostrato, resistendo a tutte le proposte di eventuali apparentamenti, che ci stanno e sono legittime, ma alle bugie nel narrare tutta questa roba.

In caso di ballottaggio che non preveda Emiliano Abramo tra i contendenti, chi appoggereste? 

Noi ci comporteremo nel seguente modo: la proposta di apparentamento entrerebbe in una campagna elettorale che non ha parlato di programmi. Io non ho visto in modo diffuso parlare i miei antagonisti in questa gara elettorale di programmi. Ho difficoltà a immaginare la città di Pogliese e di Bianco. Mi sembra che un discorso leggermente differente lo abbia fatto Giovanni Grasso, che ha diffuso un programma che non trovo dettagliato ma sicuramente mostra un indirizzo. Una volta al ballottaggio, dovremmo capire l’apparentamento su quale base, dato che non abbiamo capito gli altri come immaginano la città. Anche durante i confronti ho trovato risposte molto fumose, che a volte potevano prendere la direzione e a volte l’opposto, in base al contesto. Stante così le condizioni, non credo prenderemo posizione in un eventuale ballottaggio. laddove ci venisse data la possibilità di realizzare il nostro programma, non so come potrebbe essere, ma dove ci fosse un’intelligenza per la collettività, allora forse potremmo sederci a un tavolo. senza visione di città, il nostro contributo sarebbe solo in termini di voti. Se la questione è questa noi non prendiamo posizione.

A quale cosa tiene in particolare che manca nelle parole dei suoi avversari?

La questione morale. Questo è il punto che vorrei condividere, al netto dell’esito delle prossime elezioni, con tutti gli altri candidati a sindaco. Ovvero legalità, trasparenza nei processi decisionali da parte dell’amministrazione, dialogo nella trasparenza con il cittadino.

 

 

 

 

 


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