"Tranchida ha imbarcato tutti | Un tram-treno per la città" - Live Sicilia

“Tranchida ha imbarcato tutti | Un tram-treno per la città”

Intervista al candidato sindaco del M5s Mazzonello: "Al ballottaggio possiamo vincere".

Le Amministrative di Trapani
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TRAPANI – Quando è antrato a far parte del Movimento cinque stelle non pensava alla carriera politica, ma dopo anni di attivismo ora tocca a lui. “Ho risposto a una sollecitazione del mio amico Maurizio”, dice Giuseppe Mazzonello, volto scelto dai grillini trapanesi per la corsa a sindaco, ricordando la vicinanza con il senatore pentastellato Vincenzo Maurizio Santangelo. “Mi disse poche parole ma chiare – ricorda -. Basta lamentarsi, è ora di mettersi in gioco”. E così, messa da parte per qualche mese la professione di architetto, è arrivata la politica in prima fila con una idea principe per il programma: un tram-treno che attraversi parte di Trapani sfruttando l’attuale linea ferrata che porta i grossi convogli nel cuore della città.

Un anno fa fuori dal ballottaggio, ora il movimento ritenta la scalata a Palazzo D’Alì.
“Abbiamo un programma figlio di quello che era stato preparato lo scorso anno, ma nel frattempo siamo cresciuti in competenza. L’inventiva non ci manca”.

Gli unici simboli di partito rimasti in gioco sono il vostro e quello di Forza Italia. Per il resto è una selva di liste civiche.
“Anche il Pd si è annullato, nascondendosi dietro al civismo dell’operazione Tranchida. Non hanno fatto neanche le primarie, gli altri possibili competitor interni si sono autoesclusi. Ma lui è stato candidato alle regionali con quel partito. I trapanesi hanno capito il gioco”.

Cosa non la convince della candidatura di Tranchida?
“Si è trincerato dietro a uno slogan: ‘Tutti insieme indossando la maglietta granata per Trapani’. Ha seminato l’idea che i partiti non servano e che serva soltanto il suo ‘civismo’ ma la verità è che ha imbarcato tutti, da destra a sinistra. Si nasconde dietro a tante liste civiche ma con lui ci sono personaggi che hanno portato alla sfacelo questa città”.

Ci sono anche l’avvocato Galluffo, Giglio e Bologna.
“Galluffo è una persona in gamba per la sua professione ma non credo sarà la scelta che i trapanesi adotteranno. Bologna ha lavorato tanto in questi mesi ma probabilmente neanche lui avrà appeal sulla città, mentre quella di Giglio, per sua stessa ammissione, è una candidatura che punta a iniziare un radicamento della Lega sul territorio”.

Poi c’è il Movimento cinque stelle, che lo scorso anno rimase lontano dalla contesa.
“Pensiamo di potere arrivare al ballottaggio e lì, come hanno dimostrato altre esperienze in Sicilia, possiamo vincere”.

Dalla Procura, intanto, arrivano notizie di indagini e tra i trapanesi torna l’incubo di un anno fa che si concluse con l’arrivo di un commissario al Comune.
“Quell’incubo è ancora vivo tra i trapanesi che si sono poi ritrovati con un burocrate (Francesco Messineo, ndr) al Comune. Nulla da ridire sotto il profilo della semplice gestione amministrativa, ma per il resto credo che la città abbia bisogno di altro. Trapani ha bisogno di una programmazione strategica che soltanto un organo politico eletto liberamente dai cittadini può dare”.

Lei parla di voto libero, ma c’è  anche il voto di scambio.
“E’ un fenomeno che si sta ridimensionando, ma che conta ancora molto a Trapani. Ci sono molti candidati che portano avanti questo sistema facendo credere di potere garantire lavoro. Sono tutte cose non vere e noi cerchiamo di spiegare ai cittadini che affidarsi a queste soluzioni non è corretto. Pochi giorni fa in un quartiere difficile di Trapani mi hanno chiesto di pagare una bolletta: ho messo subito le cose in chiaro dicendo che io pago soltanto le mie bollette”.

Cosa le hanno risposto?
“Non erano contenti… ma è questa la strada giusta. Un amministratore deve garantire servizi e un ambiente sano. Ambisco a dare a questa gente una alternativa a questi metodi e una migliore qualità della vita”.

Progetto da far partire attraverso quali leve?
“Bisogna partire dall’ordinario: pulizia e manutenzione delle strade, ma anche raccolta differenziata dei rifiuti e cura del verde pubblico. Il secondo passo sarà l’istituzione di un Ufficio Europa, che accompagni le aziende e le start-up nell’accesso ai fondi europei per lo sviluppo”.

Poi l’idea del tram-treno.
“E’ un’intuizio semplice ma rivoluzionaria: eliminerebbe il problema dei pass al livello in città, dal momento che sui binari viaggerebbe una vettura a scartamento ridotto e con una velocità molto più bassa. Subito fuori il centro, invece, verrebbe creata una stazione di snodo dei trasporti e l’area tra via Fardella e via Virgilio, dove al momento transitano i treni, diventerebbe un grande parco pubblico. Ma vogliamo anche recuperare l’area dell’ex mattatoio, che deve diventare un centro centro culturale polifunzionale”.

C’è anche la vicenda aeroporto da risolvere.
“Condividiamo la scelta di Messineo di non partecipare al co-marketing, che è uno specchietto per le allodole. Ci sono regole di mercato da rispettare e non si può sostenere un’azienda privata come Ryanair con soldi pubblici. Prima di scrivere il nuovo bando sarebbe stato corretto avere l’avallo della comunità europea. L’aeroporto in questo momento è in mano alla Regione che ha la responsabilità maggiore di quello che sta accadendo. Il futuro di Birgi passa dal ‘fare sistema’ con gli altri aeroporti siciliani. La strategia industriale deve essere comune”.

 

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