Il boss è di nuovo in carcere | Presente e futuro a San Lorenzo - Live Sicilia

Il boss è di nuovo in carcere | Presente e futuro a San Lorenzo

Il bacio in bocca fra Giulio Caporrimo e uno dei fratelli Serio

Dopo Giulio Caporrimo, anche Nunzio Serio è stato arrestato: deve scontare sei anni e mezzo.

PALERMO – Ha seguito in tutto e per tutto le orme del suo capo. Nunzio Serio, come Giulio Caporrimo, è tornato in carcere dopo avere goduto di un periodo di libertà. Ed è stato uno dei più attivi a San Lorenzo. Lo hanno arrestato nei giorni scorsi perché deve finire di scontare sei anni e mezzo di carcere dopo che la Cassazione ha reso definitiva la condanna del processo Addiopizzo 5.

Caporrimo, fedele alla linea dei Lo Piccolo, è stato uno dei capi più carismatici dell’intera mafia palermitana, ma lo scorso settembre è stato di nuovo arrestato per scontare un residuo di pena di quattro anni e sette mesi. Resta da capire quali sono state le direttive che ha lasciato prima di tornare in cella. Per sette masi, da febbraio a settembre 2017, è stato un vulcano, molto probabilmente sapeva che il residuo di pena era un rischio concreto. Pochi dubbi nell’individuazione di chi, fra gli scarcerati, con tutta probabilità gli sarà rimasto a fianco, seppure fra mille prudenze. Un nome su tutti, quello di Nunzio Serio.

Non correva buon sangue con il vecchio capo mandamento Girolamo Biondino che, a detta del pentito Silvio Guerrera, non aveva alcuna intenzione di sborsare i soldi per i fratelli Nunzio, Domenico e Giuseppe Serio. Caporrimo, però, li ha sempre aiutati come emergeva da un’intercettazione di Giuseppe Serio che faceva sapere a suo “parrino” Caporrimo che “domani o dopodomani dovrebbero scendere i miei fratelli. Come siamo combinati?”. “Ora li stacco lo stesso mille”, lo tranquillizzava Caporrimo: c’erano pronti due assegni da mille euro per le spese. Quando anche Caporrimo finì in carcere, Mimmo Biondino “non voleva – ha detto sempre Guerrera – che io aiutavo i Serio e gli stessi Lo Piccolo”.

Nella Cosa nostra del dopo Lo Piccolo hanno avuto un ruolo di primo piano i Biondino. L’ultimo membro della famiglia, Giuseppe, figlio di Salvatore, capo storico del mandamento di San Lorenzo e uomo di fiducia di Totò Riina, è stato arrestato lo scorso gennaio. Ha preso il posto di Giovanni Niosi che gli consegnò lo scettro del potere in una zona orfana di Caporrimo.

E ora che sono di nuovo tutti in carcere, ora che alcuni nomi sono stati depennati dal lungo elenco di scarcerati a cui il mensile S dedica uno speciale nel numero in edicola, gli investigatori sono al lavoro per capire chi comanda nel potente mandamento mafioso della città.


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