Valanga Tranchida a Trapani | "Dobbiamo correre come i pazzi" - Live Sicilia

Valanga Tranchida a Trapani | “Dobbiamo correre come i pazzi”

Eletto sindaco con il 71%. Primo gesto: una rosa al santuario della Madonna. "Avanti come un treno"

Amministrative
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TRAPANI – Ha lasciato il comitato elettorale di via Marconi alle 4 del mattino, un’ora di riposo e poi di nuovo in piedi per il primo gesto simbolico da sindaco in pectore: una rosa al santuario della Madonna di Trapani. La voce di Giacomo Tranchida al telefono tradisce la stanchezza della notte elettorale. Un sospiro e via: “Ringrazio soprattutto i ragazzi del mio staff, sono stati splendidi e instancabili”. Oltre 24mila voti, quasi il 71% dei consensi di una città che da un anno attendeva un sindaco dopo le folli Amministrative del 2017. Un anno fa finì con un commissario straordinario a Palazzo D’Alì, adesso arriverà un sindaco che è già stato fascia tricolore nelle vicine Valderice ed Erice. “Un uragano di consenso che conferma una sola cosa: i trapanesi non vogliono che si perda altro tempo – perché c’è da correre come i pazzi”.

Prima mossa il contatto con la prefettura per un provvedimento di pulizia straordinaria della città: “Ho chiesto un confronto per una prima ordinanza che andrà fatta per la pulizia della città, c’è un grave problema igienico-sanitario e il sindaco deve occuparsene, ma non conosco ancora i tempi per la proclamazione”. Una decisione che probabilmente dovrà cadere sulle spalle dei dirigenti comunali: “Non so ancora quale sarà il loro orientamento per quanto riguarda il perimetro di questo decisionale di questo provvedimento, ma io ‘me ne fotto’ e vado avanti come un treno. I miei avversari? Ho tante telefonate arretrate sul cellulare, non so se qualcuno di loro mi ha chiamato”.

Le polemiche degli ultimi giorni di campagna elettorale sono un ricordo, così come le voci legate alle inchieste in corso sull’attività amministrativa del Comune di Erice. Su questo tema con Vito Galluffo, avvocato penalista e avversario sostenuto dal centrodestra, è stata battaglia senza esclusione di colpi: “Nella mia vita di amministratore non ho mai messo un centesimo in tasca e ci ho sempre rimesso – sottolinea -. Potranno accusarmi di avere spesso forzato le cose perché è questo il mio modo di lavorare per il bene dei cittadini, ma sono una persona onesta. Galluffo? Girano i c… quando sento certe accuse provenienti da chi ha difeso mafiosi”. Eccolo il Tranchida-pensiero: piede sempre pigiato sull’acceleratore, anche a costo di apparire poco simpatico: “Sono fatto così, pieno di energia, e non mi fermo. Nel 2012 dovetti difendermi dall’accusa di essere dopato – ricorda . Io che non ho mai fumato uno spinello”.


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