Frenata del Movimento 5 stelle | Trionfano Pogliese e Tranchida - Live Sicilia

Frenata del Movimento 5 stelle | Trionfano Pogliese e Tranchida

Catania, delusione Bianco. Messina, Siracusa e Ragusa al ballottaggio

PALERMO – Nessun sindaco eletto al primo turno nei cinque capoluoghi al voto, due candidati piazzati al ballottaggio e la sola Pantelleria in cui issare la bandiera pentastellata. Amministrative da dimenticare per il Movimento 5 stelle in Sicilia, che a distanza di tre mesi dal boom elettorale delle Politiche conferma invece le difficoltà nel voto locale. Da Catania a Trapani, passando per Siracusa e Messina, i candidati grillini sono a distanza siderale dai vincitori di questo primo turno. All’ombra dell’Etna Salvo Pogliese, vincitore subito con il 52%, dà quasi 40 punti di distacco al pentastellato Giovanni Grasso, soltanto terzo con il 15%. Numeri impietosi anche a Trapani dove Giacomo Tranchida, ex consigliere provinciale dei Ds che ha messo su una coalizione con il suo Pd e pezzi di centrodestra, schizza al 71% lasciando il grillino Mazzonello al 12%.

Movimento 5 stelle fuori dal ballottaggio anche a Siracusa e Messina, dove i nomi grillini arrivano rispettivamente terzo e quarto, mentre è momentaneamente “salva” Ragusa, che con l’elezione di Federico Piccitto alle scorse elezioni, era stato il primo comune siciliano guidato da un sindaco M5s. Il pentastellato Antonio Tringali, nonostante l’entusiasmo generato dal comizio con Luigi Di Maio, neo ministro del Lavoro, a pochi giorni dal voto, si ferma a poco più del 20% e andrà al ballottaggio il prossimo 24 giugno col candidato di centrodestra, appoggiato anche da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, Giuseppe Cassì, avvocato ed ex cestista.

Sono diventati improvvisamente passato prossimo, quindi, i tempi del 28-0 del Movimento 5 stelle alle Politiche e il movimento paga anche l’alleanza romana con la Lega di Matteo Salvini, che ha lasciato non pochi malumori tra gli attivisti siciliani. L’unico sindaco pentastellato eletto al primo turno arriva dalla lontana Pantelleria ed è Vincenzo Vittorio Campo. Il movimento di Luigi Di Maio spera anche in Acireale, dove Stefano Alì, vicino alla deputata regionale Angela Foti, centra di un soffio il ballottaggio con il candidato del centrodestra Michele Di Re. Delusione grillina anche a Licata, dove il movimento aveva vissuto uno scontro interno: alla fine la candidata scelta dai vertici, Annalisa Cianchetti, sponsorizzata dall’ex sindaco Angelo Cambiano, è finita terza in una gara vinta al primo turno dal candidato del centrodestra Pino Galanti.

Solo due i sindaci che ce la fanno a primo turno nei capoluoghi di provincia della Sicilia in cui si è votato. Salvo Pogliese e Giacomo Tranchida con maggioranze che persino lo stesso Leoluca Orlando a Palermo non era riuscito a centrare, conquistano Catania e Trapani. Pogliese, uomo storicamente di destra, alle spalle aveva il centrodestra unito. I suoi numeri vanno oltre le aspettative della stessa coalizione: “Confidavamo in un risultato importante, ma non pensavamo di potere doppiare il primo cittadino uscente – dice il neo sindaco di Catania -. È un grande attestato di stima e spero di esserne all’altezza. Si percepiva forte in città l’esigenza di voltare pagina e di un rinnovamento vero”. Deludente il risultato dell’uscente Enzo Bianco, mentre i grillini si consolano con il dato di lista: un 13,5% che vale la palma di partito più votato.

A Trapani, dove si è tornati alle urne dopo l’elezione choc dell’anno scorso quando al ballottaggio non si raggiunse il quorum dei votanti necessario per eleggere sindaco l’unico candidato che era rimasto in corsa dopo il ritiro del suo avversario (Girolamo Fazio, travolto da un’inchiesta nel pieno della campagna elettorale), l’ha spuntata Tranchida, uomo del Pd che però ha scelto di non presentare simboli di partiti accanto al suo nome. Nelle sette liste che lo hanno appoggiato, però, ci ci sono anche candidati di centrodestra e di Diventerà Bellissima, il movimento del governatore Nello Musumeci.

A Siracusa si tornerà al voto il 24 giugno. Paolo Ezechia Reale, ex assessore di Rosario Crocetta ma sostenuto da una parte del centrodestra, è stato di gran lunga il più votato. A sfidarlo sarà Francesco Italia, già vice sindaco e candidato del centrosinistra. Italia è stato tallonato fino all’ultimo dall’imprenditrice grillina Silvia Russoniello, ma anche a Siracusa le cinque stelle non brillanoIn buona parte inaspettato il tonfo di Fabio Granata, ex assessore di Cuffaro che si piazza penultimo, sostenuto da due liste tra cui quella di Diventerà Bellissima. Peggio di lui solo Francesco Midolo, il candidato della Lega, che nel capoluogo aretuseo correva solo. 

Rebus ballottaggio a Messina. Chiusa l’esperienza di Renato Accorinti, sindaco ambientalista che i messinesi non hanno voluto per un secondo mandato, la città dello Stretto tornerà alle urne tra due settimane. In testa c’è Dino Bramanti, appoggiato da ben dieci liste di centrodestra tra cui Forza Italia e Diventerà Bellissima. Per il secondo posto in sfida pochi voti dividono Cateno De Luca da Antonio Saitta. Ma tutto rimane sospeso in attesa di un “un annuncio” che il parlamentare regionale, comunque in vantaggio, farà questa sera: potrebbe, infatti, scegliere di rinunciare alla competizione e chiudere un accordo con Bramanti. Messina resta quindi sospesa.

*Aggiornamento ore 18.16
“Un risultato sicuramente positivo. Il raffronto con le amministrative degli anni passati racconta di un Movimento in continua crescita, che conquista un altro Comune (Pantelleria), lotta per conquistarne un secondo (Acireale) e per confermarne un terzo (Ragusa) e intanto piazza oltre 50 consiglieri comunali all’interno di importanti amministrazioni, anche dove non eravamo presenti, come a Catania, Acireale e Messina. In quest’ultimo Comune entriamo in forze, con 7 o addirittura 9 consiglieri. L’errore è confrontare i dati di oggi col boom delle politiche, dove sono in gioco dinamiche completamente diverse e il voto d’opinione riesce a farsi spazio a differenza di quanto accade nelle comunali”. Commenta in questo modo il voto delle amministrative, il capogruppo del Movimento 5 stelle all’Ars, Valentina Zafarana.


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