La canzone del vescovo di Noto | Il musicista: "Non mi ha pagato" - Live Sicilia

La canzone del vescovo di Noto | Il musicista: “Non mi ha pagato”

Antonio Cospito (Foto Facebook)

Dalla diocesi parte una diffida. "I proventi dovevano andare in beneficenza".

LA POLEMICA
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SIRACUSA – Ha accettato di musicare e arrangiare il brano “Indimenticabile Sei” scritto dal vescovo di Noto, Antonio Staglianò, ma, dice ora, ”non sono mai stato pagato”. Antonio Cospito, dehoniano orante (consacrato della famiglia Dehoniana), residente a Cuneo, aveva sin da subito rinunciato agli eventuali ricavi del brano: “Ogni ricavato dell’opera musicale ‘Indimenticabile Sei’ era stato stabilito con il vescovo sarebbe stato interamente versato all’Elemosineria Apostolica di Papa Francesco – spiega Cospito -. Ma io ho coinvolto dei musicisti, abbiamo registrato il brano in uno studio in Liguria. Abbiamo avuto dei costi a cui il vescovo aveva assicurato avrebbe fatto fronte”.

Staglianò, 58 anni, calabrese, ordinario di teologia sistematica, autore di numerose pubblicazioni su fede e teologia, ma anche di poesie e decaloghi molto spesso rivolti a temi sociali, è un appassionato di musica. Ha cantato durante le sue omelie canzoni di Noemi e Mengoni e con la chitarra al collo ha suonato e cantato in diverse occasioni. ”Lui adesso – spiega Cospito – ha presentato il brano anche in trasmissioni televisive nazionali ma non mi ha più pagato e non mi risponde al telefono. Al contrario ho ricevuto una lettera del suo avvocato”.

Dalla Diocesi di Noto, infatti, è già partita una diffida nei confronti di Antonio Cospito anche se il vescovo preferisce non rilasciare alcuna dichiarazione. “Il vescovo – spiega don Fortunato Di Noto, vicario episcopale dell’ufficio Fragilità e disagio sociale – è stato contattato da questa persona e si è fidato. E quando gli è stato proposto di destinare il ricavato alla carità del Papa non ha esitato. Poi però questa persona ha cominciato a gestire la comunicazione inerente questo brano in maniera del tutto autonoma. Allora lo abbiamo diffidato a non utilizzare più il nome del vescovo”. Nessuna somma era stata pattuita? “Assolutamente no – risponde -. Il vescovo non ha mai preso nessun accordo economico con questa persona. Purtroppo in buona fede si è fidato e questo è stato il risultato”. (ANSA).

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