"Ti spacchiamo la testa" |Due arresti per estorsione - Live Sicilia

“Ti spacchiamo la testa” |Due arresti per estorsione

In questa operazione c'è l'ombra del clan Santapaola-Ercolano. I particolari e i retroscena.

clan Mazzaglia di Biancavilla
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BIANCAVILLA – I lavori realizzati a casa del “piccolo boss” non dovevano essere pagati. E l’imprenditore che li aveva eseguiti non doveva nemmeno “permettersi” di cercare i soldi. Perché le conseguenze potevano essere molto pesanti: “lo avrebbero massacrato” e “i locali della sua attività bruciati”. Minacce su minacce quelle che ha dovuto subire un artigiano che aveva eseguito dei lavori a casa di Salvatore Gioco, 28 anni, a Biancavilla. Ora il 28enne è finito in manette insieme ad Alfio Maugeri con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

“Ti spacchiamo la testa”, gli avrebbero urlato in faccia i due indagati all’imprenditore quando avrebbe provato, ancora una volta, ad ottenere il pagamento per il suo lavoro. Che già aveva eseguito senza ricevere nemmeno un acconto. A inchiodare i due indagati anche numerose riprese video.

Le indagini dei carabinieri della Stazione di Biancavilla avevano portato al fermo dei due disposto dalla Procura di Catania. Il Gip, però, non lo ha convalidato. A questo punto la Procura ha fatto appello davanti al Tribunale del Riesame che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Gioco e Maugeri. Ordinanza che poi è stata confermata dalla Cassazione lo scorso 20 giugno e dunque eseguita.

In questa operazione c’è l’ombra del clan Santapaola-Ercolano. Perché Salvatore Gioco è ritenuto dagli investigatori esponente di spicco del clan “Toscano – Tomasello – Mazzaglia”, di Biancavilla, articolazione della famiglia catanese “Santapaola-Ercolano”. Gioco è già finito in manette lo scorso marzo per mafia. Inoltre Salvatore Gioco è il fratello di Nicola, ucciso nel corso di una faida sanguinaria culminata nel 2014 in diversi omicidi.

Un altro importante risultato della magistratura a Biancavilla. Questi arresti infatti arrivano dopo mesi di retate e inchieste. In particolare seguono i blitz “Onda d’Urto”, “Reset” e “Ambulanze della Morte”, scattate dopo le rivelazioni di due testimoni di giustizia.

E non resta in silenzio il neo sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno: “Gli interventi della Procura di Catania e dell’Arma dei carabinieri testimoniano la grande azione sul nostro territorio svolto dagli investigatori. Una presenza che rafforza la vicinanza ai cittadini e ai commercianti di Biancavilla”. La battaglia è appena iniziata. L’obiettivo è quello di infrangere il poderoso muro di omertà di questa cittadina. Solo così lo Stato potrà dire di aver vinto.

 


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