Credito, forestali, formazione | Il Collegato è legge, c'è l'ok dell'Ars - Live Sicilia

Credito, forestali, formazione | Il Collegato è legge, c’è l’ok dell’Ars

Miccichè preme sull'acceleratore. Galvagno di Fratelli d'Italia e Tamajo di Sicilia Futura sono i due nuovi segretari dell'Ars.

PALERMO – Dopo quasi due mesi di paralisi attorno al testo del Collegato, in un pomeriggio l’Ars ha approvato l’intero articolato del disegno di legge che contiene alcune delle norme inizialmente stralciate dalla Finanziaria. Fra queste l’accorpamento di Ircac e Crias in un nuovo ente che si chiamerà Irca, alcune disposizioni in materia di società partecipate, consorzi universitari, lavoratori forestali, dipendenti degli enti parco, formazione professionale. Dopo l’approvazione dei nove articoli del ddl si è passati all’esame del blocco degli emendamenti aggiuntivi e qui il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, che oggi aveva evidentemente deciso che era tempo di portare a casa il risultato, ha dovuto trovare una soluzione d’intesa con i capigruppo.

Via tutti gli emendamenti aggiuntivi che non avevano ricevuto il benestare della Commissione Bilancio, fatta eccezione per tre che sono stati ritenuti di “importanza straordinaria”: la salvaguardia dei lavoratori interinali della Sas, gli ex sportellisti e il personale precario dei Comuni in dissesto. Restano fuori gli Asu, che speravano in una sorte simile a quella degli ex Pip.

“No, non restano fuori solo gli Asu, ma 48 mila siciliani che vivono in condizioni di povertà per cause che ho ereditato”, ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci, soddisfatto del risultato raggiunto dall’Aula oggi pomeriggio nonostante dal testo sia saltata la riforma dell’Esa, considerata da lui di “primaria importanza”, ma osteggiata dagli alleati di Forza Itali. Miccichè lo aveva detto chiaro: “L’Esa nel collegato non esiste e non ci rientrerà”. E così è stato. “Abbiamo tardato a portare al voto questa legge – ha ammesso il presidente dell’Ars – perché non avevamo ancora chiuso un accordo con alcuni esponenti delle opposizioni e quindi non avevamo i numeri in Aula”. 

“Ora che questo collegato è stato approvato il governo non ha più alibi. Cominci a lavorare, visto che finora lo ha fatto poco o nulla. La Sicilia non può aspettare i suoi comodi in eterno”. Questo il commento della capogruppo del Movimento 5 stelle all’Ars, Valentina Zafarana, dopo l’ok dell’aula al collegato alla Finanziaria che ha tenuto perennemente aperta alla sessione Bilancio bloccando di fatto l’attività parlamentare a dispetto dei bisogni della Sicilia. “Il Pd ha svolta fino in fondo il proprio ruolo  di opposizione impedendo l’approvazione di norme dannose e correggendone molte altre. Adesso,  visto che ha ritrovato la maggioranza parlamentare, il presidente Musumeci non ha più alibi,  inizi a governare e affronti innanzitutto la gravissima emergenza rifiuti che preoccupa i sindaci”, ha detto il presidente del gruppo parlamentare Pd Giuseppe Lupo.

Nella seduta di oggi, tra l’altro, i deputati hanno votato i due nuovi deputati segretari dell’Ufficio di presidenza: Galvagno di Fratelli d’Italia e Tamajo di Sicilia Futura.

Il prossimo appuntamento dell’Ars? “Ci sono mille emendamenti aggiuntivi su cui le Commissioni stanno scrivendo dei disegni di legge”, ha detto Micciché. Musumeci ha annunciato anche la calendarizzazione a breve della legge sui rifiuti.

 

LA DIRETTA

20.52 – Al voto: presenti 33 votanti 31 maggioranza 16 favorevoli 31. Il Collegato è legge.

20.51 – Dopo aver votato l’articolo 10 sull’entrata in vigore della legge, che è approvato, si passa al voto finale della legge.

20.42 – Aula di nuovo sospesa prima del voto finale al Collegato.

20.35 – Miccichè: “Abbiamo votato tutto il collegato. Passiamo ai tre aggiuntivi su cui c’è l’accordo dei capigruppo”. Tra questi quelli che riguardano Sas e sportellisti.

20.31 – La seduta riprende e Miccichè spiega: “Votiamo soltanto le norme che erano state già previste ieri sera in Commissione Bilancio. Poi ci sono soltanto tre norme che sono state considerate di importanza straordinaria”. Si riprende a votare. I grillini di fronte alle votazioni tutte di seguito degli emendamenti per “alzata e seduta” decidono di restare in piedi in segno di protesta.

20.17 – Zito e Zafarana (M5s) e Cracolici (Pd) chiedono di togliere tutto il blocco degli emendamento aggiuntivi perché sono arrivati all’Ars molto tardi, non sono stati approfonditi e “sono piccole riforme che non possono essere approvate in questo modo – conclude il capogruppo dei grillini -. Se si andrà avanti in questo modo, noi lasciamo l’Aula”, annuncia. A quel punto Milazzo interviene ribadendo la necessita di discutere alcuni aggiuntivi, facendo riferimento per esempio al personale dei comuni in dissesto, e Miccichè decide di convocare la conferenza dei capigruppo per decidere come proseguire.

20.04 – Si prosegue con l’esame e le votazioni degli emendamenti aggiuntivi. 

19.56 – La seduta ricomincia con Armao: “Comprendo che c’è la massima necessità di approfondimento, ma da parte nostra c’è tutta la disponibilità”.Interviene allora Musumeci: “Non c’è ragione alcuna per sospendere. Deve prevalere il senso di responsabilità e dobbiamo continuare a confrontarci con responsabilità. Musumeci chiede a Lupo di ritirare la richiesta di verificare il numero legale perché potrebbe modificare il clima di quest’aula”. Lupo però sostiene che c’è un’esigenza di approfondimento sull’emendamento che riguarda l’uso dei fondi Irfis. Musumeci allora aderisce alla proposta di Lupo di stralciare la norma per un ulteriore approfondimento in Commissione.

19.53 – Segue una polemica tra Giusi Savarino, capogruppo di Diventerà bellissima, e il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè. Micciché: “Questi emendamenti sono oggettivamente incomprensibili”. Lupo allora interviene sottolineandone “la pericolosità” e chiede la verifica del numero legale. Miccichè allora convoca il governo in sala lettura per un confronto. E sospende l’Aula per 5 minuti.

19.48 – Botta e risposta tra Cracolici e Armao sui fondi Irfis.

19.36 – L’assessore Turano chiede di votare separatamente il primo e il secondo comma, perché sul comma 2 che riguarda i “progetti incagliati” serve una nuova certificazione. Miccichè lo accantona.

19.34 – Si passa agli emendamenti aggiuntivi. 

19.34 – Approvato anche l’articolo 9.

19.31 – La seduta riprende.

19.24 – La seduta è sospesa.

19.21 – Si passa all’articolo 9, “Abrogazione e modifiche di norme”. Ma la Commissione chiede un minuto di sospensione.

19.20 – Approvato l’articolo 8 “in materia di amianto”.

19.20 Articolo 7 in materia si sostegno alle associazioni antiracket” approvato.

19.19 – Si passa all’articolo 6 “Disposizioni per l’apertura dei siti del patrimonio culturale regionale”: è approvato.

19.19 – Articolo 5 approvato.

19.07 – Cracolici: “Stiamo distinguendo in sottospecie gli albi dei formatori. Qui stiamo dicendo c’è un albo che si cristallizza a una certa data e un albo che si apre se c’è posto. Questa orma ci complicherà la vita”. Anche Di Mauro e Figuccia chiedono chiarimenti all’assessore Lagalla. L’assessore Lagalla interviene per spiegare che questa norma “modifica il concetto di priorità ma affianca anche il concetto di sanzionabilità per quegli enti che non abbiano attinto dall’elenco prima di assumere personale esterno. Il governo si preoccupa di tutelare il contingente storico di ex lavoratori della formazione, in attesa di una riforma organica della legge 24”.

19.07 – Si passa all’articolo 5 sulla formazione professionale.

19.04 – Approvato anche l’articolo 4 “Disposizioni in materia di consorzi universitari”.

19.04 – Articolo 3 approvato.

18.58 – Cracolici: “Questo articolo è una marchetta, non è una riforma. Spacciate per riforme una norma che serve solo per accontentare qualche dipendente dell’ente parco che vuole fare qualche chilometro in meno”.

18.58 – Si passa all’articolo 3 “Disposizioni sul corpo forestale”.

18.57 – L’articolo 2 è approvato.

18.56 – Si passa all’articolo 2 “Disposizioni sulle società partecipate”. Miccichè mette la quinta e si vola sugli emendamenti dell’articolo. Si vota l’articolo. Lo Curto e Figuccia ritirano l’emendamento che prevedeva

18.55 – Approvato l’articolo 1 “Concentramento degli enti finanziari. Accorpamenti di Ircac e Crias”. Nasce l’Irca, Istituto regionale per il credito agevolato.

18.53 – Dopo la discussione sull’articolo 1 si passa alla votazione degli emendamenti e dell’articolo. C’è una richiesta di voto segreto sull’emendamento del Pd che prevede la soppressione dell’articolo: favorevoli 27, contrari 33. La maggioranza regge al primo voto segreto.

18.43 – Vincenzo Figuccia dell’Udc: “Stiamo rivedendo il sistema del finanziamento alle imprese che hanno sede in Sicilia. Un impegno preso già in campagna elettorale”. Francesco Cappello del Movimento 5 stelle: “Qua il problema serio è di metodo: se è vero che Musumeci rivendichi direttamente in Aula o tramite Facebook per questo parlamento il diritto di partecipare alle riforme, nei fatti noi sappiamo cosa si vuole riformare, ma non come. Questo è l’ennesimo atto unilaterale. Noi non siamo pregiudizialmente contrari a questa norma, ma siamo contrari al metodo. Se vogliamo fare le riforme, iniziamo un percorso”. De Domenico del Pd: “Se non si ha maggioranza si deve dialogare, dialogare anche per alzare l’asticella del dibattito. Siamo disponibili a ragionare tutti intorno a un tavolo, ma per un disegno di legge organico”.

18.36 – Il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo: “Che fine ha fatto la riforma dell’Esa?”. “Non si comprenderebbe perché rimandare la soppressione dell’Esa a un disegno di legge autonomo e trattare invece la riforma del credito con un mero articolo di questo disegno di legge”, ha aggiunto. Lupo ha concluso chiedendo di stralciare l’articolo 1, altrimenti il Pd voterà contro. Sulla stessa lunghezza d’onda Michele Catanzaro del Pd: “È una riforma che va fatta e non con soli 5 commi, ma con un testo organico, condiviso con il Parlamento e le parti sociali”.

18.29 – Di Mauro, di Popolari e autonomisti: “Questa è una norma di riordino generale. Se si vuole intervenire sulle nomine della governance, si presenti un emendamento, ma non c’è motivo di bloccare una norma che prevede una riforma nel settore del credito. Poi se ci sono forze politiche che indicheranno al governo nazionale tutte le norme che non piacciono, è un altro discorso”, ha concluso, riferendosi a Cancelleri e al fatto che i grillini governano a Roma. Interviene poi il capogruppo di Forza Italia Giuseppe Milazzo: “Questa norma era stata concordata in Commissione Bilancio, dove c’era anche Cracolici. Io comunque sono a favore delle leggi delega, anche se questa non è una legge delega, perché non affiderei mai agli umori dell’Aula una riforma dei dipartimenti regionali”.

18.25 – Cancelleri del M5s: “Se questa legge dovesse passare, come tante altre che sono passate con la Finanziaria, il consiglio dei ministri ci farà dei rilievi di costituzionalità. Noi appoggiamo il voto segreto per disinnescare un cattivo metodo di legiferare”.

18.23 – Il microfono di Cracolici si spegne improvvisamente perché ha sforato il tempo. Miccichè spiega che si è deciso di fare così in conferenza dei capigruppo per contingentare i tempi.

18.18 – Il primo a intervenire è Antonello Cracolici, del Pd: “Con questa norma accorpiamo due enti in un’unica governance, ma non cambiamo nulla delle loro mansioni e dei loro ambiti di attività. In ogni caso, credo che quando parliamo di riforme, il metodo più giusto sia quello del disegno di legge. Questa norma, se approvata così com’è proposta, non prevede una governance. E chi la governerà?”.

18.17 – La seduta riprende e Micciché lancia immediatamente il voto degli articoli del Collegato, a partire dall’articolo 1: la fusione di Ircac e Crias.

18.05 – La seduta è sospesa.

18.02 – Sono eletti Gaetano Galvagno per Fratelli d’Italia e Edmondo Tamajo per Sicilia Futura.

17.59 – Si passa allo scrutinio dei voti. I più votati sono Galvagno (20 voti), Amata (19 voti) e Tamajo (16 voti). In Aula sorge il dubbio sulla priorità tra voti d’Aula e rappresentatività nell’Ufficio di presidenza. Tra l’altro, i grillini che avevano deciso di non votare per far mancare il numero legale, alla seconda chiama hanno deciso invece di votare.

17.43 – Micciché in sala stampa: “L’Esa nel collegato non esiste. Avevo detto chiaramente che avremmo votato il testo del collegato così come era stato esitato la prima volta. Dieci articoli, non uno in più. Avrei accettato qualcosa di meno, ma non un articolo di più”. Il presidente dell’Ars, quindi, come aveva promesso già in Aula, ha sbarrato la strada all’emendamento che il governo aveva pensato di presentare sulla soppressione dell’Esa e che giovedì sera aveva consegnato alla Commissione Bilancio dell’Ars. Su eventuali problemi di numeri nella maggioranza, Miccichè alza le spalle: “Io devo fare votare”.

17.10 – In ordine alfabetico, i deputati stanno votando.

17.03 – Di Mauro illustra le regole per le votazioni dei due nuovi segretari, ma spiega che sono solo due i gruppi che hanno diritto a occupare quei posti: Sicilia Futura e Fratelli d’Italia. Quindi si possono votare soltanto i deputati di quei due gruppi (Amata, Catalfamo e Galvagno per Fdi; D’Agostino e Tamajo per Sicilia Futura), pena l’annullamento della scheda.

16.48 – La seduta riprende con la lettura del verbale precedente e le comunicazioni. A presiedere c’è il vice presidente Giovanni Di Mauro.

16.05 – Il presidente Miccichè apre la seduta e annuncia il cambio dell’ordine del giorno per discutere il Collegato, esitato nuovamente dalla Commissione Bilancio. La seduta viene sospesa.

 


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