Un malore mentre fa kitesurf | Muore un giovane allo Stagnone - Live Sicilia

Un malore mentre fa kitesurf | Muore un giovane allo Stagnone

La vittima è un 31enne laziale, Federico Laudani. Inutile l'intervento del 118.

MARSALA (TRAPANI) – Sarebbe stato a causa di un improvviso malore che nel primo pomeriggio di oggi un giovane di 31 anni, Federico Laudani, laziale, è finito in mare, annegando, nello Stagnone di Marsala. Il giovane, insieme a decine di altri ragazzi, stava facendo kitesurf. E per questo, in un primo momento, si era ipotizzato che a causare la sua caduta in acqua potesse essere stato lo scontro in aria con un altro “kiter”. Il corpo del giovane, ormai senza vita, è stato poi recuperato dai militari dell’Ufficio circondariale marittimo di Marsala, che conducono l’indagine sull’accaduto. Sul posto, di fronte la contrada Birgi, nell’estremo versante nord del Comune di Marsala, sono intervenuti anche il 118 e i carabinieri. Non tutti, però, si sono accorti della tragedia. Tanto che numerosi “kiters”, che soprattutto in estate (ma anche negli altri periodi dell’anno) arrivano a Marsala da ogni parte d’Italia e del mondo per praticare questo sport, hanno continuato le loro evoluzioni tra aria e mare.

Lo Curto: “Avviare il servizio di idromoto”

“L’incidente odierno nello stagnone Santa Maria a Marsala – afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo dell’Udc all’Assemblea regionale siciliana – con la morte in acqua di un giovane che praticava lo sport kitesurf rende cogente l’attivazione dei servizio di idromoto finanziato grazie ad un mio emendamento alla legge di stabilità regionale, per il quale attendiamo l’avvio”. “Mi chedo se all’interno dello stagnone di Marsala esista un piano di salvataggio – aggiunge – e sollecito in tal senso il Libero consorzio di Trapani e gli altri enti preposti ad essere solerti. Ho voluto fortemente il finanziamento del servizio Idromoto proprio per evitare le morti in acqua. Mi farò promotrice di un tavolo tecnico tra Regione, Seus e Coni affinché non si perda ulteriormente tempo a garanzia delle vite umane e di chi nell’acqua per lo sport o il tempo libero può rischiare tragici incidenti. La Sicilia deve essere all’altezza di un servizio di emergenza urgenza anche per il mare”.

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