Danno erariale da 950mila euro | Condannato ex dipendente Inps - Live Sicilia

Danno erariale da 950mila euro | Condannato ex dipendente Inps

Si tratta di soldi per assegni familiari che spettano ai lavoratori domestici.

Corte dei conti
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PALERMO – Poco più di 950 mila euro: tanto dovrà sborsare un ex dipendente per il danno erariale provocato all’Inps. L’impiegato dell’Istituto nazionale di previdenza sociale ha dato il via libera alla liquidazione di un centinaio di pratiche. Sono stati i finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria a seguire le indagini su delega della Procura regionale della Corte dei Conti.

Si tratta di soldi per assegni familiari che spettano ai lavoratori domestici. A differenza dei lavoratori subordinati non è il datore di lavoro a erogarli, ma l’Inps. A giugno del 2015 la direzione siciliana dell’Istituto di previdenza ha riscontrato una sfilza di presunte irregolarità interrogando il cervellone elettronico: indicazione errata del numero dei componenti del nucleo familiare, differenza tra i redditi archiviati e quelli dichiarati, duplicazioni di prestazioni erogate fra il 2007 e il 2013, domande prive di sottoscrizione e mai protocollate. Da un controllo è saltata fuori pure una gestione quantomeno lacunosa dell’archivio cartaceo.

L’Inps aveva deciso di licenziare il dipendente per la trascuratezza e la negligenza che avrebbe mostrato sul lavoro. Solo che la sezione lavoro del Tribunale di Palermo aveva annullato il licenziamento “per mancata tempestività della contestazione e conseguente decadenza del datore di lavoro del potere disciplinare”. Come dire, l’Inps avrebbe dovuto accorgersene prima.

La sentenza favorevole nei confronti di Giulio Marcello non ha fermato le indagini contabili e quelle penali partite quasi in contemporanea. Arriva la condanna decisa dalla Corte dei Conti presieduta da Luciana Savagnone. Si tratta di una sentenza di primo grado e dunque appellabile. Giulio si è difeso sostenendo che il suo lavoro è sempre stato verificato dai suoi superiori senza che venisse a galla mai alcuna irregolarità. Ha anche puntato il dito contro la gestione dell’archivio dell’Istituto che a suo dire non consentirebbe di avere un quadro completo della situazione. Insomma, non avrebbe responsabilità nel maxi ammanco di denaro. Resta in piedi l’indagine penale che si concentra anche sui beneficiari dei soldi erogati dell’Inps.

 


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