Uno smartphone e 38 minori | Come nasce un doc-film - Live Sicilia

Uno smartphone e 38 minori | Come nasce un doc-film

Più di mille sono stati i video realizzati dai ragazzi, curati e montati da Marta Tagliavia di Dugong Films.

SOLE LUNA DOC FEST
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Protagonisti della quarta serata del SoleLuna Doc festival a Santa Maria dello Spasimo sono stati TumarankéNimble fingers”, di Parsifal Reparato.

Girato con uno smarthphone da trentotto migranti minori non accompagnati, “Tumaranké” è un vero e proprio film documentario, una sorta di storia di vite in diretta a cavallo fra realtà e possibilità di una vita migliore, un mix perfetto di sogni e ricordi. “Tumarankè” è il frutto di un progetto Re – future, che per un anno ha coinvolto il gruppo di ragazzi in un workshop di educazione all’immagine e filmaking. I 38 giovani sono i protagonisti assoluti di questo lungometraggio dove raccontano la loro vita, le loro aspettative, i sogno futuri. “Tumarankè”, che nella lingua bambara rimanda a al concetto di viaggio alla ricerca di un futuro migliore, tocca le corde dei sentimenti quando si parla di terra natia, nostalgia della famiglia, ricordo di casa, scuola, lavoro.  Più di mille sono stati i video realizzati dai ragazzi, curati e montati da Marta Tagliavia di Dugong Films, società capofila del progetto e Camilla Paternò. 

Nimble fingers sono le dita delle operaie vietnamite che lavorano nelle fabbriche dei più importanti marchi dell’elettronica mondiale. Bay, una delle migliaia di giovani operaie migranti che proviene da un remoto villaggio muong sugli altopiani del Vietnam del Nord, è giunta alla periferia di Hanoi in un quartiere divenuto uno dei più grandi centri di produzione mondiale. La vita delle operaie si svolge secondo le regole del grande Parco Industriale di Thang Long. Un mare di giovani donne scandiscono la propria vita al ritmo della produzione della grande industria. Durante la festività del Tet, di ritorno al suo villaggio d’origine, Bay si ritrova con la famiglia. Dal rientro in campagna emerge uno scollamento della vita della giovane operaia dalle proprie origini, simbolo della trasformazione di una generazione che vive il passaggio dalla campagna alla società industriale.


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