Pd, primi passi verso il congresso | Ma i big restano tutti coperti - Live Sicilia

Pd, primi passi verso il congresso | Ma i big restano tutti coperti

Riunione a Enna con deputati ed ex. Si muovono le prime pedine per eleggere il nuovo segretario. Due i nomi in prima fila.

PALERMO – Il Pd siciliano guarda al futuro. E alle prossime sfide. A partire dal congresso che dovrebbe arrivare in autunno. I giochi sono ancora tutti da fare ma qualcosa si muove. Lunedì Davide Faraone ha annunciato la nuova Leopolda siciliana per ottobre. E a una manciata di giorni di distanza, un pezzo di partito che non sovrabbonda certo di fan dell’ex sottosegretario renziano, si è dato appuntamento a Enna bassa, per una chiacchierata. Un momento di confronto, fuori dalle logiche correntizie, assicurano i presenti. C’erano gli storici big Mirello Crisafulli e Lillo Speziale, quattro deputati regionali, Arancio, Lantieri, Cafeo e Barbagallo, ex deputati come Giovanni Panepinto e Concetta Raia, il leader dei Partigiani Dem Antonio Rubino, insomma, una platea variegata. ““Abbiamo deciso di vederci per parlare, trovare un luogo di confronto, quello che nel partito manca – racconta Speziale -. Non è un’area, non è una riunione di ex Ds, era un incontro tra militanti del Pd che vogliono che il Partito democratico possa essere rilanciato in vista del congresso. Riportando la Sicilia nel dibattito politico nazionale”.

L’obiettivo, racconta chi c’era, è rimettere in moto il partito come comunità. “Vogliamo un luogo di confronto come Pd, non come singole correnti – dice Speziale -. Un Pd che ha ereditato valori da Mattarella e La Torre e deve tornare a essere partito di popolo”. “Lì dove ci saranno spazi di confronto, noi ci saremo sempre”, commenta dal canto suo Rubino per i Partigiani Dem.

Ma davvero sarà possibile affrontare il congresso senza i consueti giochi correntizi? “Serve una candidatura che sappia parlare ai tanti consiglieri comunali, agli amministratori locali, bisogna uscire dalle logiche correntizie – dice Giovanni Panepinto -. Credo che occorra battere nuovi sentieri. Ringraziando Raciti che ha vissuto una stagione complicata, serve il profilo di un leader che non sia il frutto di una mediazione tra i soliti capicorrente del Pd e quelli che non sono nel Pd ma agiscono come gente del Pd”. Il riferimento è ovviamente a Sicilia Futura. Dalle parti del Pd dove si vuole spezzare l’egemonia dell’ala faraoniana (che alle ultime Politiche non ha lasciato alle altre anime del partito nemmeno le briciole in Sicilia), si vocifera di un attivismo in vista del congresso di Totò Cardinale e del suo movimento. Ma al momento, le candidature restano coperte. Anche se sono due i nomi di papabili che sono circolati sotto traccia fin qui, quelli di Luca Sammartino, recordman di preferenze alle ultime regionali, e di Baldo Gucciardi, già capogruppo e assessore alla Salute, entrambi renziani. “Sono figli dello stesso filone. Serve ben altro”, dice Panepinto tranchant. Ma al momento si tratta solo di rumors.

Bisognerà attendere al riguardo le mosse dei big del partito. Nessuno era presente alla riunione informale di Enna. Non c’era Faraone, ovviamente, ma nemmeno Giuseppe Lupo. Il capogruppo e la corrente Areadem avranno un peso negli equilibri interni. Su cui peserà probabilmente anche il congresso nazionale. In vista del quale i franceschiniani si vedranno a Cortona dal 31 agosto. Ci sarà Lupo e ci sarà Barbagallo. A Roma Franceschini e Renzi sono ai materassi. E a Palermo che cosa faranno i loro colonnelli? Questo è uno dei nodi da sciogliere. E sempre in tema di big del partito, bisognerà capire quali saranno le mosse di Cracolici, Raciti, degli stessi Gucciardi e Sammartino. Quest’ultimo predica unità e auspica soluzioni condivise per rilanciare il partito. “Vorremmo evitare che i congressi si trasformino in una sorta d conta”, dice Speziale. Già, anche perché dopo le batoste di Regionali e Politiche, c’è ben poco rimasto da contendersi. Il tema semmai è un altro, fa notare un dirigente a taccuini chiusi: “Il congresso è un momento di entusiasmo, di lotta politica. Ma qui c’è tanta gente demotivata che non ha più un luogo in cui parlare”. È questa la prima sfida dei dem siciliani: rianimare un partito che sui territori, come hanno dimostrato le ultime amministrative, dà ancora segnali di vita.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI