Questo papa gesuita – il primo papa proveniente dalla Società di Gesù fondata in piena polemica contro i luterani da sant’Ignazio di Loyola – sta realizzando nella storia della Chiesa cattolica una frattura epocale. A qualcuno la cosa risulta entusiasmante, a qualche altro dolorosamente preoccupante, a qualche altro ancora non importa assolutamente nulla: ma l’evento è per molti versi interessante. A farmi riflettere su un aspetto logicamente paradossale della questione sono state le critiche che contro questo pontefice vengono rivolte con sempre maggiore insistenza da cardinali, vescovi, teologi, preti e studiosi cattolici e che, con diligenza stupefacente, un vaticanista di tradizioni laiche come Sandro Magister raccoglie e rilancia sia dal suo blog sia dalle colonne del suo settimanale, “L’Espresso”.
Cosa sostiene questo ampio, e sempre meno silenzioso, fronte conservatore? Che papa Francesco con il suo insegnamento, soprattutto in campo morale e soprattutto nel sotto-settore della morale sessuale, ha tradito la Tradizione cattolica autorizzando pratiche (come l’accesso di coniugi divorziati, e risposati, alla comunione all’interno delle celebrazioni eucaristiche) che in maniera definitiva erano state proclamate, da precedenti Concili ecumenici e papi, inammissibili (nonostante molte altre Chiese cristiane, diversamente dalla Chiesa cattolica romana, le avessero ritenute del tutto accettabili in forza del principio evangelico che “i malati, e non i sani, hanno bisogno del medico” o, fuor di metafora, che i cosiddetti peccatori hanno bisogno di accostarsi alle fonti della grazia molto più dei cosiddetti santi).
Cosa c’è di tragico, o di irresistibilmente divertente, a seconda dei punti di osservazione, in queste accuse contro il vescovo di Roma? Che chi le pronunzia, nell’atto in cui le pronunzia, si caccia in un cul de sac da cui mi sembra impossibile uscire. Infatti, se non mi inganno, le possibilità logiche sono due e soltanto due. La prima: Bergoglio ha ragione, nel magistero precedente della Chiesa cattolica non c’è nulla di infallibile e di irreformabile, dunque il paradigma cattolico (come si è andato strutturando dal Medioevo a oggi) è definitivamente smentito e superato. La seconda: Bergoglio ha torto, nel magistero precedente della Chiesa cattolica tutto era infallibile e irreformabile ed egli non avrebbe dovuto modificarlo in punti ritenuti dogmatici.
Ma Bergoglio, regolarmente eletto papa, ha interrotto questa continuità ferrea e si è mostrato fallibile, affermando, di fatto, che né i papi precedenti né egli stesso sono infallibili: dunque, anche in questa ipotesi, il paradigma cattolico (come si è andato strutturando dal Medioevo a oggi) è definitivamente smentito e superato. Non so se sono stato abbastanza chiaro ma, se non erro, abbiamo il privilegio di assistere al paradosso di un papa che, in quanto papa, sta dicendo che i papi non sono infallibili (almeno non in tutte le questioni in cui si sono ritenuti, e sono stati ritenuti, tali). O ha ragione (e cade il principio cattolico dell’infallibilità papale per errori di tanti altri papi) o ha torto (e cade lo stesso principio cattolico dell’infallibilità papale per questo solo errore di Francecso).
Appena lascerà la terra per il premio celeste i detrattori di oggi si affretteranno a notare che egli non ha rivendicato il carisma dell’infallibilità per dichiarare fallibili i papi precedenti e che, dunque, il nuovo papa potrà dire, infallibilmente, che Bergoglio è stato fallibile nel dichiarare non infallibili i predecessori. A quel punto ogni buon cattolico potrà in coscienza decidere se sia più paradossale un papa (Bergoglio) che affermi fallibilmente di non essere infallibile o un eventuale nuovo papa che, come Pio IX, ritornasse a affermare infallibilmente di essere…infallibile.
Io credo che trattasi di un problema di procedura:cosa viene prima? L’ortodossia o l’ortoprassi? Gesù insegnava è poi guariva o viceversa? I detrattori lamentano soprattutto questo, e di fatto sì costituiscono in nuovo fronte farisaico, messo lì a rimbrottare ogni parola ed og i gesto, anche in nome di una presunta tradizione. Infallibile? L’ultimo pronunciamento infallibile messo in campo da un papa è datato 1950,con il dogma dell’ascensione di Maria. E quindi più che cercare questo dato, guardiamo alla freschezza e alla sfida che viene dal Vangelo che è la lampada principale del cammino di Francesco. Su Magister, che poi significa tosatti, Socci e un po’ messori: con papa benedetto avevano piantato tenda in Vaticano e non si muoveva foglia se non attraverso loro. Con Francesco hanno perso questo potere, e gli brucia, e anche mto, e quindi tutto quello che si può scagliare contro Francesco viene anche in forma becera utilizzato.
In primis Bergoglio non è infallibile. Quindi può dire e fare ma non non è detto che è giusto. Anzi spesso non è . Una religione nella quale ogni fedele se la canta e se la suona non serve. Dio è tale perchè immutabile . Dio non si adatta a nessuno , ma tutti possono adattarsi a Lui . Con la scusa della misericordia passa il concetto tutto nostro che dice : futti futti che dio perdona tutti. E poi : ci può essere fede senza etica e morale ? Se dici ai dovorziati non è successo nulla quale è il messaggio ? Divorziare si può . E mi pare che Cristo abbia detto : non separi ciò che Dio unisce. Se dici si alla eutanasia , vedi il caso di Elfie ed altri , quale Dio hai ? Se passi un colpo di spugna sui bambini ammazzati con l’aborto che Dio hai ? Se definisci la Madonna Postina , se dici alle famiglie cristiane con più figli conigli , se cancelli i gruppi e gli ordini che non ti aggradano , egregio sig. Bergoglio che Dio hai ?
Personalmente non trovo scandaloso quanto evidenziato; un Papa è infallibile quando si pronuncia “ex cathedra” (precisandolo prima).
Quando parla in altre occasioni può essere criticato come qualsiasi personaggio pubblico. Penso comunque che le critiche hanno un fine strumentale per chi non gradisce una Chiesa vicina ai fratelli bisognosi di consolazione e solidarietà.
Non sono credente né, tantomeno, cattolico; forse è per questo che a me la questione appare di una semplicità disarmante.
A prescindere dalle definizioni formali, l’infallibilità papale, in buona sostanza, discenderebbe dal fatto che quando il papa parla “ex cathedra” sta esponendo verità che sono diretta espressione della divinità, di cui sarebbe solo il tramite.
Quando parla in una “veste” diversa, ciò che esprime, formalente, non discenderebbe dalla divinità, ma può comunque essere considerato un’interpretazione del magistero della chiesa, e come tale condiziona le scelte ed icomportamenti dei fedeli.
E se il papa si esprime in modo da condizionare scelte e comportamenti dei fedeli, ma non lo fa come tramite della divinità, allora il papa sta, semplicemente, facendo politica.
Non ho le conoscenze per esprimere un parere su quanto sia corretto che un papa faccia politica. Da un lato la chiesa, nei secoli ha fatto ben più che semplice politica. Ma dall’altro questo, così, “a spanne”, mi apparirebbe scarsamente compatibile con lo spirito cristiano. Ancor meno in considerazione che certe sue prese di posizione invocano proprio lo spirito cristiano come giustificazione
Quando il papa fa un viaggio all’estero, in Italia non si fa altro che parlarne, fare titoli sui giornali ed altro. Il Times di Londra o le figarò di parigi dedicano ai viaggi del papa trafiletti di dieci righe in quarta o quinta pagina. Siete sicuri, quando scrivete questi articoli che importi proprio a tutti che dice il papa sul divorzio, l’aborto,la comunione ai sepARATI oppure che ci sono milioni di italiani, in particolare, che hanno divorziato, ABORTITO, SI SoNO SEPARATI impipandosene dei giudizi della chiesa e del papa sulla materia. Adesso parla dell’emigrazione. Facciai conti con il cattolico Portogallo che faceva ufficialmente la tratta degli schiavi quando l’angliacana Inghilterra l’aveva abolita per legge e puniva con l’impiccagione chi la faceva. Parliamo di altro perché del papa a molti non importa assolutamente nulla.