Rete ospedaliera, Bronte |presidio di zona disagiata - Live Sicilia

Rete ospedaliera, Bronte |presidio di zona disagiata

Ancora in fase di attesa invece la questione punto nascite.

BRONTE – Occhi puntati a Bronte sulla nuova rete ospedaliera approvata solo qualche giorno fa dalla giunta regionale e che vede l’ospedale “Castiglione Prestianni” diventare presidio di zona disagiata. Un esito questo che fino all’ultimo si è cercato di scongiurare, ma che alla conta finale di quanto previsto nel documento ha incontrato un certo favore da parte del primo cittadino Graziano Calanna. “Se il paragone – dice – lo facciamo con quello che ci avevano annunciato, ovvero la distruzione del nostro ospedale, allora noi possiamo dire di essere soddisfatti”.

Stando infatti a quanto previsto dal decreto Balduzzi, i presidi ospedalieri in zone disagiate avrebbero dovuto avere solo un reparto di medicina generale, una chirurgia ridotta che effettua interventi in day surgery o eventualmente in week surgery e un pronto soccorso. La nuova rete ha accolto invece, come puntualizza lo stesso Calanna ringraziando l’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza, molte delle richieste rappresentate da quella rete di sindaci, i cui comuni gravitano attorno al Castiglione Prestianni, che in questi mesi si sono fatti portavoce delle istanze di tutta la collettività.

Direzione sanitaria, chirurgia e ortopedia. Queste le tre richieste recepite nel nuovo piano che vede i posti letto passare da 53 a 82 con un incremento di più 29. Un assetto che vedrà una Unità operativa complessa di Medicina generale con 12 posti letto; 8 Unità semplici ossia Ortopedia e traumatologia con 4 posti letto, Ostetricia e ginecologia con 8 posti letto, Psichiatria con 4 posti letto, Neonatologia con 2 posti letto, Lungodegenti con 38 posti letto, Radiologia, Laboratorio d’analisi, Direzione sanitaria di presidio; e 4 Unità semplici dipartimentali ovvero Chirurgia generale con 8 posti letto, Pediatria con 6 posti letto, Pronto soccorso, Servizio di anestesia. E come spiega lo stesso Calanna, se l’ortopedia da unità complessa diventa semplice, passo avanti invece per la Chirurgia che, diventata dipartimentale per cui, a differenza delle unità complesse, non avrà un primario, non opererà più in day surgery ma funzionerà invece h24 e sarà in grado di far fronte alle urgenze.

Urologia, cardiologia e ripresa dei lavori. Questi invece i tre punti ancora disattesi e che, assicura Calanna, si continueranno a chiedere a gran voce. “Avevamo chiesto anche l’urologia e non solo perché era una delle eccellenze ma – nelle parole del primo cittadino – io credo che in un territorio vasto come questo, dove la popolazione di una certa età rappresenta la maggior parte, è chiaro che un reparto di urologia non doveva e non potrà esserci soppresso. La stessa cosa dicasi per la cardiologia, ma soprattutto avevamo condizionato qualunque piano di miglioramento alla ripresa dei lavori, perché – conclude – noi siamo fermamente convinti che se non riprenderanno questi lavori qualunque sforzo sarà inutile”.

Una condizione ineliminabile quest’ultima anche per Biagio Venia, presidente del comitato a difesa dell’ospedale, per cui non può esserci ottimismo di fronte alla nuova rete fino a quando l’ospedale non smetterà di essere un cantiere. “La sorte dell’ospedale – per Venia – si decide lì”. E saranno proprio queste le richieste che la rete dei sindaci è pronta a presentare alla VI Commissione salute e sanità dell’Ars, a cui ora passerà il documento prima dell’approdo al tavolo nazionale composto dai ministeri della Salute e dell’Economia per la valutazione finale.

Ancora in fase di attesa invece la questione punto nascite ad oggi aperto in deroga ma, come riporta lo stesso Calanna, ben lontano dal raggiungere l’obiettivo dei 500 parti l’anno. “Siamo stati rassicurati che l’assessore ha già chiesto la deroga motivata per il nostro punto nascite. Diciamo che la battaglia è difficile, perché siamo oggettivamente molto al di sotto del numero di parti minimo previsto. Siamo sui 250”. Ma il primo cittadino assicura che “continueremo a fare valere le ragioni orografiche del territorio”. “Una notizia bella – dice invece – è che ci sarebbero già stanziati 800 mila euro” per l’ammodernamento del pronto soccorso.

Foto Bronteinsieme

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