"Setta degli orrori", Capuana libero |Un'altra vittima ha denunciato - Live Sicilia

“Setta degli orrori”, Capuana libero |Un’altra vittima ha denunciato

Il Gip ha revocato gli arresti domiciliari. E intanto si aggrava la posizione dell'indagato. Emesso un nuovo avviso di conclusione indagini.

Inchiesta 12 apostoli
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CATANIA – Torna in libertà Pietro Capuana. Il Gip, sabato mattina, ha revocato la misura degli arresti domiciliari per l’indagato chiave dell’inchiesta “12 Apostoli”, che lo scorso anno ha svelato anni e anni di presunti abusi ai danni di giovanissime. Al centro delle indagini la comunità “Cultura e Ambiente” di Aci Bonaccorsi che conta migliaia di adepti. Sarebbero caduti i presupposti della custodia cautelare per “l’Arcangelo” Capuana accusato di violenza sessuale. Inoltre sono stati revocati tutti gli obblighi per due delle tre donne indagate, ritenute le “complici” di Capuana. Le “tre” ancelle sono Fabiola Raciti, Rosaria Giuffrida e Katia Concetta Scarpignato, a cui erano stati già revocati gli arresti domiciliari dal Tribunale del Riesame dopo l’annullamento con rinvio della Corte di Cassazione.

E intanto è stato emesso un nuovo avviso di conclusione indagini da parte della Procura di Catania in quanto è arrivata alla magistratura una nuova denuncia da parte di un’altra vittima, che è stata già interrogata. Quindi è stato aggiunto un nuovo capo di imputazione nei confronti di Pietro Capuana, “capo spirituale” della Chiesa di Lavina. In totale sono 7 gli indagati, oltre Capuana e le tre donne, l’avviso di conclusione indagini è stato notificato anche a Mimmo Rotella, ex assessore provinciale, Salvatore Torrisi, ex presidente della Comunità, e il prete Orazio Caputo. “Chiederemo che il processo si svolga al più presto per poter chiarire al più presto questa vicenda”, commenta Mario Brancato, difensore di Capuana che ha sempre ribadito l’estraneità del suo assistito alle contestazioni.

L’inchiesta, condotta dalla Polizia Postale, diretta da Marcello La Bella, e coordinata dal procuratore aggiunto Marisa Scavo e dalla Pm Agata Consoli, è scattata dopo le denunce di una madre costernata davanti ad alcuni messaggi trovati nel cellulare della figlia. Le testimonianze raccolte, le intercettazioni e le perquisizioni hanno portato a scoprire un mondo sotterraneo fatto di violenze mascherato da atti che avrebbero avvicinato al divino e alla purificazione. Ragazzine soggiogate dalla promessa “dell’amore puro”, trasformate all’occorrenza in “geishe” che avrebbero dovuto (a turno) pulire, vestire e offrire prestazioni sessuali al leader dell’associazione laica Pietro Capuana.

La notizia della scarcerazione di Capuana ha lasciato un po’ di amarezza nel cuore di alcune mamme delle presunte vittime.


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