Dissesto e tsunami sociale| Il punto dei sindacati - Live Sicilia

Dissesto e tsunami sociale| Il punto dei sindacati

Le segretarie di Cgil, Cisl, Uil e Ugl chiedono lumi alla giunta sul percorso intrapreso.

 

CATANIA – Terminata la sbornia calcistica, bisogna continuare a fare il tifo per la città di Catania. In palio non c’è un posto nell’olimpo del calcio, ma il futuro di migliaia di lavoratori. La spada di Damocle del dissesto pende sulle teste dei catanesi e serve un’azione decisa, rapida e collettiva della politica e delle parti sociali. I sindacati etnei non si tireranno indietro. E’ quanto emerge dal direttivo unitario di stamattina che ha visto allo stesso tavolo le segretarie di Cgil, Cisl, Uil e Ugl per fare il punto sulla situazione e chiedere lumi alla giunta sul percorso intrapreso. La prossima settimana, inoltre, è previsto un incontro con diversi imprenditori: un tavolo congiunto per Catania per rilanciare un lavoro sinergico.

Gli scenari futuri non sono rassicuranti. La scure del dissesto sarebbe un vero e proprio tsunami per partecipate e welfare. “Lo scenario ipotizzabile è che si dovranno apportare dei tagli al sistema di welfare e alle partecipate. Questo ci preoccupa perché, se il ricorso non venisse approvato, tutte le prestazioni a domanda individuale verrebbero meno, ad esempio negli asili nido e nelle cooperative che erogano servizi per gli anziani”, spiega il segretario della Cisl, Maurizio Attanasio. “Ai tributi con sovrapprezzo, quindi, i catanesi dovranno ora aggiungere a causa del dissesto anche forti riduzioni nella spesa sociale e la immane ricaduta occupazionale che verrà provocata dal mancato pagamento dei crediti dovuti dal Comune alle imprese fornitrici. Insomma, una sciagura che si spera venga scongiurata dal ricorso contro la delibera della Sezione di controllo della Corte dei Conti”, spiega la segretaria della Uil, Enza Meli. “Vogliamo avere indicazioni da parte del sindaco per capire se si sta attivando per presentare il ricorso; se ciò non avvenisse, in caso di dissesto si profilerebbe una situazione molto grave”, dice la sindacalista che teme i contraccolpi per svariate categorie come le maestre degli asili nido “a rischio di mobilità interna” e rivendica un’operazione verità per fare luce sulle cause della situazione finanziaria del Comune.

E’ dello stesso avviso il segretario dell’Ugl, Giovanni Musumeci. “E’ difficile credere a quello che c’è scritto nella delibera 154 della Corte dei Conti. Alcuni passaggi sono fondamentali per capire cosa è successo per anni dentro l’amministrazione comunale. Indipendentemente dal ricorso, che si faccia o meno e che vada o non vada a buon fine, noi chiediamo un’azione di rigore nei confronti della gestione della cosa pubblica. Da qui potrebbe partire un progetto serio di risanamento della città: se questo non avviene, si ferma tutto”, spiega il sindacalista.  Il rischio è per l’intera città. “C’è problema serio che riguarda la gestione della città, del Comune che è passato da 5000 dipendenti di pochi anni a fa 2500 con dipendenti che hanno media di età che supera i 52 anni: una bella difficoltà per chi oggi amministra”, spiega Musumeci. Un altro nodo da sciogliere riguarda il futuro delle cooperative sociali. “Il dissesto può comportare un tracollo del welfare comunale che poggia essenzialmente su fondi europei che sono alla fine. Il rischio è che salti in aria l’intero percorso. Stimo intorno a un migliaio i lavoratori del welfare comunale e del settore dei servizi sociali a rischio”, argomenta il segretario della Cgil Giacomo Rota. “Alcune cooperative ci hanno comunicato che già due istituti di credito sono entrati in difficoltà e gli hanno creato problemi”, aggiunge definendo la situazione “molto compromessa”. Una situazione che rende improrogabile un incontro con il sindaco Pogliese per “aprire una vertenza Catania”.   

 


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