Scambiato per maggiorenne| Risarcito per ingiusta detenzione - Live Sicilia

Scambiato per maggiorenne| Risarcito per ingiusta detenzione

Lo Stato pagherà 65mila euro. Gli avvocati: "Nell'Italia del 'prima gli italiani', prima i diritti"

PALERMO – Lo hanno arrestato e processato come se fosse maggiorenne. Ed invece Mohamed Hosam Hassan Harafa, nel 2014, aveva 16 anni e mezzo. Ora lo Stato deve pagare 65 mila euro di danni per l’ingiusta detenzione patita. È una storia di diritti negati che mette a nudo le falle della giustizia italiana.

Nel febbraio 2014 una barca viene fermata a largo di Malta. A bordo trovano 11 tonnellate di hashish. Tutto l’equipaggio finisce in carcere con l’accusa di traffico internazionale di droga. Mohamed Hosam, nato in Egitto, dichiara di non sapere nulla del carico. Era stato assoldato per cucinare. E aggiunge di essere minorenne. Per verificarne l’età viene seguita una radiografia della mano sinistra. I medici dell’Asp di Trapani stabiliscono la compatibilità della sua struttura ossea con quella di un maggiorenne. E così l’indagato, su ordine del giudice per le indagini preliminari di Trapani, finisce in un carcere per adulti. Nel dicembre successivo è il gip di Palermo a riconoscere “la sussistenza di una situazione di dubbio circa la maggiore età”. Il fascicolo passa al Tribunale per i minorenni che il 24 dicembre 2014 revoca la custodia cautelare in carcere. Anche perché, nel frattempo, sono scaduti i termini di fase.

Da sinistra gli avvocati D'Antoni, Heuser e Forello

Nel luglio 2015 viene emessa una sentenza di non luogo a procedere con “perdono giudiziale,” previsto quando il reato è contestato a minorenne e si ha la previsione che non ne commetterà un altro in futuro. Hassan Arafa, in quanto minorenne, avrebbe dovuto restare in carcere al massimo per sei mesi e invece c’è rimasto quattro mesi in più. E li ha scontati in un penitenziario per adulti, dunque con norme più afflittive rispetto al regime detentivo previsto per chi non ha ancora diciotto anni. Da qui il ricorso per ingiusta detenzione presentano dagli Salvatore Forello, Valerio D’Antoni e Giulia Heuser a cui la Corte d’appello di Palermo, presieduta da Antonino Napoli, ha dato ragione ordinando che venga risarcito il danno.

“Questo ragazzo minorenne ha subito una ingiusta e drammatica detenzione nei carceri per adulti di Trapani e Castelvetrano. Un ragazzino scambiato per adulto per errore, per negligenza e per indifferenza. Un errore caduto sulle spalle di un ragazzino pieno di paura, imbarcato in un mondo di guai che per lui avevano solo il sapore di una flebile speranza di futuro – spiegano gli avvocati Forello, D’Antoni e Haueser -. È stata una straordinaria battaglia di diritto. Nel processo per ingiusta detenzione l’Italia ha giudicato se stessa ed è stato riconosciuto l’errore e il buio al quale questo ragazzo è stato costretto per le mancanze del nostro Paese”.

“Il risarcimento accordato è ancora troppo poco, ma oggi è il giorno del riscatto. Si può ancora sperare che questo non sia il paese del ‘prima gli Italiani’, del culto dell’appartenenza, dei muri e delle discriminazioni incoraggiate dal populismo ignorante – concludono -. Possiamo ancora sperare che il Paese in cui abbiamo scelto di vivere, indipendentemente dal luogo di nascita, sia in grado di riconoscere la dignità dell’essere umano, di muoversi con umanità a favore dei più deboli, da qualunque parte del pianeta provengano. Prima i diritti”.

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