Nave Diciotti, "i minori scendano" | Inchiesta per sequestro di persona - Live Sicilia

Nave Diciotti, “i minori scendano” | Inchiesta per sequestro di persona

Il procuratore Patronaggio sale a bordo (Foto Antonio Condorelli)

L'annuncio via Facebook del ministro Salvini. Il procuratore di Agrigento: "Situazione critica, diversi casi di scabbia".

CATANIA – “Sulla nave Diciotti ci sono 29 bambini? Loro scendano, faccio un passo oltre”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in una diretta Facebook dopo che nel pomeriggio il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio è salito a bordo della nave della Guardia costiera ormeggiata a Catania con i 177 migranti salvati la notte tra il 15 e il 16 agosto nel Canale di Sicilia.  “La situazione a bordo è critica – ha detto il procuratore subito dopo aver lasciato la nave – ci sono diversi casi di scabbia ma soprattutto ci sono 29 minori che, in base alle convenzioni internazionali e alla legge italiana, non possono essere ancora trattenuti”. In serata l’apertura di Salvini per far sbarcare i minori (guarda qui il video), mentre restano a bordo gli adulti. I minorenni saranno trasferiti in due centri di accoglienza messi a disposizione dai Servizi sociali del Comune di Catania.

La Procura di Agrigento, intanto, ha aperto un’indagine per sequestro di persona e arresto illegale sul trattenimento a bordo della nave Diciotti dei 177 migranti soccorsi dalla Guardia Costiera. L’inchiesta è a carico di ignoti. Le ipotesi di reato inizialmente previste potrebbero essere modificate in base a valutazioni normative ancora in evoluzione vista la complessità del caso. Qualora fossero individuate responsabilità da parte di esponenti del Governo la palla passerebbe al Tribunale dei ministri. “Sono qua, non sono un ignoto. Mi chiamo Matteo Salvini, giornalista professionista in aspettativa, sono ministro dell’Interno. Non sono un ignoto”, ha replicato il capo del Viminale su Facebook.

Patronaggio ha emesso un decreto di ispezione che ha eseguito personalmente insieme alla Guardia Costiera a cui ha delegato l’indagine. “La Guardia Costiera – ha detto – si sta prodigando per rendere più vivibile possibile la situazione dei migranti a bordo e ha mostrato ancora una volta grande professionalità”. Tra i 29 minori non accompagnati c’è anche una bambina. Oltre a effettuare l’ispezione ed accertare le condizioni dei profughi, anche al fine di valutare se siano stati privati illegittimamente della libertà personale, il magistrato ha parlato col medico e i mediatori culturali a bordo e sentito alcuni testimoni. Inizialmente la Procura aveva aperto un’inchiesta anche per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per individuare gli scafisti dell’imbarcazione soccorsa dalla Diciotti. Questa tranche di indagine, però, è stata trasmessa per competenza alla Dda di Palermo che indaga sul reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di uomini.

Ormeggiata da due giorni al porto di Catania, dopo una lunga traversata senza una destinazione sicura, la terraferma è ancora soltanto un miraggio per i i 177 migranti che si trovano sulla nave. Lo scontro Istituzionale è sempre più marcato e il braccio di ferro del governo italiano con l’Unione europea è ancora nel vivo. In gioco ci sono i diritti umani, però. E così, ad oggi, sono tre le inchieste delle Procure siciliane sul caso della nave “in ostaggio”: Agrigento, Trapani e Palermo.

La “contrattazione” con l’Ue

“L’Italia non ha ancora rispettato i suoi impegni sul meccanismo di redistribuzione avviato da Malta rispetto ai migranti sbarcati sull’isola dalla Lifeline il 27 giugno”. Così il governo maltese replica al ministro dell’interno Matteo Salvini che aveva accusato Malta di “non rispettare i suoi impegni su un precedente meccanismo di redistribuzione stabilito dalle autorità italiane”. Il braccio di ferro con gli altri paesi europei e con l’Unione europea direttamente è ancora nel vivo ma da Bruxelles fanno arrivare un messaggio: “Lo sbarco delle persone a bordo è un imperativo umanitario”. E il presidente della Camera Roberto Fico incalza: “Adesso devono sbarcare, poi si procederà alla loro ricollocazione”. Il ministro Toninelli confida che entro oggi ci possano essere soluzioni.

“Non può essere la geografia a decidere dove salvare i nostri fratelli: serve una condivisione di tutta la comunità internazionale”, dice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che al Meeting di Cl auspica una soluzione “internazionale ad un conflitto tra cuore e ragione”; perché se la situazione della nave Diciotti “doveva essere una provocazione, per destare attenzione è stato fatto abbastanza. E questa situazione non può durare ancora”.

“Credo sia il primo caso nella storia in cui un Governo sequestra i propri militari a bordo di una nave delle proprie forze armate”, commenta il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. “I ‘valorosi’, così qualcuno li ha sfacciatamente definiti mentre li inviava presso il porto di Catania divenuto luogo di reclusione, sono infatti sequestrati a bordo della Diciotti, costretti a bordo dallo stato di ossessione patologica verso i migranti del ministro Salvini”.

Minori non accompagnati

Nel pomeriggio dalla Procura per i minorenni di Catania era arrivato un appello, una lettera inviata ai ministri dell’Interno e delle Infrastrutture, al Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione e al Prefetto, con la quale quale si chiede che “i minorenni non accompagnati siano fatti sbarcare” da nave Diciotti. La notizia resa nota da Intersos è stata confermata dalla procuratrice Ajello. Sulla nave della Guardia costiera ci sono 29 minorenni non accompagnati. Nella missiva, la Procura per i minorenni di Catania “evidenzia che sono stati elusi i diritti” dei 29 minorenni non accompagnati tra cui “il divieto di respingimento, essere accolti in strutture idonee, avere un tutore, presentare domanda di protezione internazionale e di essere ricongiunti ad eventuali parenti regolarmente soggiornanti in altri stati europei”. La Procura “attende riscontro per poter avviare il procedimento a tutela dei minorenni presso il Tribunale per i minorenni cosi come previsto dalle normative vigenti”. L’iniziativa della Procuratrice Ajello fa seguito alla segnalazione di 29 minorenni non accompagnati sulla Diciotti segnalati dal team Unicef-Intersos presente a bordo, chiedendo all’Autorità Giudiziaria di “intervenire, per tutelare i diritti riconosciuti dalle convenzioni internazionali, dalla normativa europea e da quella italiana”.

Anche l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano ha scritto una lettera a proposito della nave “Diciotti” al Comandante generale della Guardia Costiera, Ammiraglio Giovanni Pettorino, e al Capo Dipartimento libertà civili del Ministero dell’interno, Prefetto Gerarda Pantalone. La nota richiama il principio che “i minorenni non possono essere respinti e devono essere adeguatamente accolti”. Con essa l’Autorità garante chiede con urgenza informazioni ufficiali circa il numero dei minorenni a bordo e se si trovino soli o insieme a familiari o adulti di riferimento. “Queste informazioni sono fondamentali per poter organizzare tempestivamente ed efficacemente le necessarie misure di accoglienza previste dal nostro ordinamento giuridico, in attuazione alle norme nazionali e agli obblighi internazionali” si legge nella nota.

Il garante nazionale dei diritti dei detenuti, Mauro Palma, visiterà domani la nave Diciotti. Obiettivo della visita, spiega una nota, è “verificare le condizioni materiali in cui sono costrette a vivere da una settimana 177 persone, tra le quali 29 minori non accompagnati e 12 donne”.

 


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