“I forestali devono essere assunti” | Indagine dell'Ue dopo la petizione - Live Sicilia

“I forestali devono essere assunti” | Indagine dell’Ue dopo la petizione

Se le richieste formulate dovessero essere accolte, la Regione dovrebbe assumere tutti.

PALERMO – La commissione europea apre un’indagine contro la Regione siciliana. La Sicilia avrebbe leso il diritto europeo non assumendo a tempo indeterminato gli operai forestali.

Due anni e mezzo fa l’avvocato Angela Maria Fasano incaricata da circa 1850 forestali ha presentato al Parlamento europeo una petizione con cui si denunciava la violazione del diritto comunitario da parte della Regione Siciliana. Sotto accusa le assunzioni dei forestali con contratti stagionali e quindi a tempo determinato oltre i trentasei mesi. Oggi la Commissione per le petizioni del Parlamento Ue comunica alla giurista l’avvio dell’inchiesta degli organi comunitari: della commissione europea e della commissione parlamentare per l’occupazione e gli affari sociali.

Come si legge infatti nella nota firmata da Cecilia Wikstrom, presidente della Commissione per le petizioni, la stessa commissione ha “chiesto alla Commissione europea di svolgere una indagine preliminare sui vari aspetti del problema”. Non solo, oltre a inviare la petizione alla commissione competente del Parlamento europeo (quella per l’occupazione e gli affari sociali), la commissione per le petizione ha anche fatto sapere che “il Parlamento europeo è molto sensibile alle tematiche” sollevate dal legale che rappresenta quasi duemila forestali.

“La situazione che abbiamo denunciato con la petizione – racconta a Livesicilia l’avvocato Fasano – è quella di un abuso della Regione siciliana. Abuso, si noti bene, che ha donato ai lavoratori forestali siciliani un primato: sono i lavoratori precari con anzianità giuridica più antica d’Europa (anche dieci, venti, trenta anni di servizio da ‘precari’)”.

“Le assunzioni dei forestali, lavoratori stagionali e a tempo determinato – continua l’avvocato -, non rispetterebbero una direttiva europea del 1999 che vieta il ricorso a una successione di contratti a tempo determinato, che mascherano il lavoro a tempo indeterminato e rendono precari i lavoratori dipendenti. Dopo i trentasei mesi i Forestali avevano cioè diritto ad essere stabilizzati”.

“Una simile violazione – spiega sempre Angela Fasano- è stata oggetto di una sentenza della Corte di Giustizia europea, la sentenza Mascolo del 2014. In quell’occasione i giudici europei hanno ordinato allo Stato italiano di assumere un docente che aveva superato i trentasei mesi di servizio affermando che lo Stato aveva fatto abuso di contratti a tempo determinato”. Secondo il legale che difende i forestali, così, “se lo Stato ha stabilizzato la categoria docente che ha superato i trentasei mesi di servizio, perché non dovrebbe pretenderlo un cittadino con più di venti anni di precariato a cui è stata promessa una stabilizzazione mai accordata?”.

Ovviamente, la strada verso il riconoscimento del diritto all’assunzione è ancora molto lunga. “Anzitutto – afferma Angela Fasano – valutiamo come positivo il fatto che il nostro atto stia procedendo e sia all’attenzione degli organi europei. Al Parlamento pervengono moltissime petizioni e il fatto che questa istanza stia procedendo il suo percorso fa notare quanto sia solida la base delle nostre argomentazioni. Voglio sottolineare – prosegue – come la commissione parlamentare europea si dica “sensibile” al tema. Certamente i tempi non saranno brevi e probabilmente le indagini richiederanno tempo ma nel frattempo la petizione è online e i forestali interessati possono firmarla e far aumentare il numero di chi richiede il rispetto dei propri diritti”.

Tempi lunghi ma con eventuali conseguenze di grande impatto. “Se la commissione – sottolinea l’avvocato – dovesse decidere che quanto richiesto nella petizione va accordato perché c’è stato un abuso, la Regione dovrebbe stabilizzare tutti i forestali. In quel momento si aggiungerebbe anche il diritto dei lavoratori al risarcimento del danno per tutti i benefici salariali e contributivi di cui negli anni i forestali non hanno goduto. Sarebbe uno shock per le finanze regionali – riconosce la Fasano – ma ciò non può giustificare una mancanza di tutela per questi lavoratori”.


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